Simone Scuffet, portiere del Cagliari, ha parlato al Corriere della Sera.
Vicario, Meret, Provedel, Perisan, lei: è stata una competizione feroce?
"Siamo molto amici, ma il livello era davvero alto e la competizione c’è sempre stata: la scelta che fece Vicario di andare a giocare in D perché aveva davanti Meret e Perisan, è stato un esempio di coraggio".
Gli allenatori capiscono di portieri?
"Non tutti hanno la voglia di immedesimarsi in un mondo a parte. Nicola ad esempio ha grande curiosità, si avvicina per vederci lavorare in allenamento, fa domande. E questo fa bene al nostro ruolo".
La solitudine del portiere esiste?
"Per molti aspetti sì, ma in un gruppo è bello sapere che puoi contare sugli altri. E che gli altri possono contare su di te".
Si può farle un’intervista senza nominare il suo rifiuto all’Atletico?
"Spero che un giorno si riesca. È stata una scelta particolare, volevo continuare il mio percorso a Udine e il giudizio degli altri è stato condizionato dal fatto che l’anno dopo sono rimasto in panchina. Ma in quel momento lì non si poteva sapere".
di Napoli Magazine
16/10/2024 - 21:43
Simone Scuffet, portiere del Cagliari, ha parlato al Corriere della Sera.
Vicario, Meret, Provedel, Perisan, lei: è stata una competizione feroce?
"Siamo molto amici, ma il livello era davvero alto e la competizione c’è sempre stata: la scelta che fece Vicario di andare a giocare in D perché aveva davanti Meret e Perisan, è stato un esempio di coraggio".
Gli allenatori capiscono di portieri?
"Non tutti hanno la voglia di immedesimarsi in un mondo a parte. Nicola ad esempio ha grande curiosità, si avvicina per vederci lavorare in allenamento, fa domande. E questo fa bene al nostro ruolo".
La solitudine del portiere esiste?
"Per molti aspetti sì, ma in un gruppo è bello sapere che puoi contare sugli altri. E che gli altri possono contare su di te".
Si può farle un’intervista senza nominare il suo rifiuto all’Atletico?
"Spero che un giorno si riesca. È stata una scelta particolare, volevo continuare il mio percorso a Udine e il giudizio degli altri è stato condizionato dal fatto che l’anno dopo sono rimasto in panchina. Ma in quel momento lì non si poteva sapere".