Il Corriere dello Sport si è focalizzato sulla comunicazione di Antonio Conte e Simone Inzaghi, allenatori di Napoli e Inter: "Antonio Conte e Simone Inzaghi stanno lanciando un altro modo di conquistare la vittoria. Con le mani avanti. A partire ovviamente dalla schema di amplificare il più possibile le proprie difficoltà, tratteggiare uno scenario quasi post-bellico in cui allenatore e calciatori sono costretti a lavorare. L’imperativo è: enfatizzare quanto più possibile i problemi. In materia di mani avanti, tra Conte e Inzaghi è un duello tra numeri uno. Ormai nel calcio sono quasi tutti così. È una litania continua, a tratti insostenibile. Ieri è andato in scena un botta e risposta. Ha cominciato Inzaghi che si è lamentato del recupero di Fiorentina-Inter. Il concetto è: siamo svantaggiati ma eroicamente ci adeguiamo. Il punto non è il Napoli. Il punto è Conte. Perché lo conoscono. Perché sanno perfettamente che lui da mesi non pensa ad altro che allo scudetto. E perché sanno benissimo che le basi dell’Inter le ha poste quel signore lì. Conte invece ieri ha offerto un ulteriore saggio della sua maestria. Ha avuto persino gioco facile nel ricordare che a gennaio è andato via un certo Kvaratskhelia e che al momento non è stato sostituito. Non solo. Ma poiché, probabilmente, almeno numericamente il georgiano sarà rimpiazzato, Conte ci ha tenuto a ricordare che «Kvara, a detta di tutti, è un giocatore molto importante, un campione, venduto per 70-75 milioni». Il messaggio è fin troppo chiaro. Lo completiamo noi: non è proprio la stessa cosa di un calciatore in arrivo in prestito oneroso per 3-4 milioni".
di Napoli Magazine
02/02/2025 - 09:20
Il Corriere dello Sport si è focalizzato sulla comunicazione di Antonio Conte e Simone Inzaghi, allenatori di Napoli e Inter: "Antonio Conte e Simone Inzaghi stanno lanciando un altro modo di conquistare la vittoria. Con le mani avanti. A partire ovviamente dalla schema di amplificare il più possibile le proprie difficoltà, tratteggiare uno scenario quasi post-bellico in cui allenatore e calciatori sono costretti a lavorare. L’imperativo è: enfatizzare quanto più possibile i problemi. In materia di mani avanti, tra Conte e Inzaghi è un duello tra numeri uno. Ormai nel calcio sono quasi tutti così. È una litania continua, a tratti insostenibile. Ieri è andato in scena un botta e risposta. Ha cominciato Inzaghi che si è lamentato del recupero di Fiorentina-Inter. Il concetto è: siamo svantaggiati ma eroicamente ci adeguiamo. Il punto non è il Napoli. Il punto è Conte. Perché lo conoscono. Perché sanno perfettamente che lui da mesi non pensa ad altro che allo scudetto. E perché sanno benissimo che le basi dell’Inter le ha poste quel signore lì. Conte invece ieri ha offerto un ulteriore saggio della sua maestria. Ha avuto persino gioco facile nel ricordare che a gennaio è andato via un certo Kvaratskhelia e che al momento non è stato sostituito. Non solo. Ma poiché, probabilmente, almeno numericamente il georgiano sarà rimpiazzato, Conte ci ha tenuto a ricordare che «Kvara, a detta di tutti, è un giocatore molto importante, un campione, venduto per 70-75 milioni». Il messaggio è fin troppo chiaro. Lo completiamo noi: non è proprio la stessa cosa di un calciatore in arrivo in prestito oneroso per 3-4 milioni".