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CORBO - Napoli, il futuro oltre Higuain
30.05.2016 16:56 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica

Per Aurelio De Laurentiis il calcio ricomincia a 67 anni. Nei giorni del suo compleanno ha realizzato il formidabile colpo di teatro. Lette le prime critiche sull'inutile braccio di ferro con Sarri, ha convocato d'urgenza il protagonista della stagione record. Smontando la gabbia di un contratto feroce, con rinnovi automatici per altri 4 anni, ne ha raddoppiato la cifra. Da 700mila ad un milione e mezzo netti, con congrui premi a vincere. Sarri è passato dall'ira ad un emozionato plauso. In poche ore, venerdì 27 maggio, De Laurentiis ha reinventato se stesso, cambiando la sua figura di presidente avaro e ingrato nell'immagine di un imprenditore parternalistico nei toni, ma attuale nel premiare la produttività del dipendente. Si apre uno scenario inedito che può segnare un'altra svolta nel Napoli, a 12 anni dalla sua rinascita. Senza più temere pregiudizi né quelle odiose scritte ai muri della città, De Laurentiis può rendere la società più forte senza indebolirne il bilancio. Interessante osservare la stima di Kpmg, società che studia i servizi e quota le imprese. Ha esaminato i primi 32 club di calcio, nel rapporto “European Elite 2016”. Il Napoli è al 18esimo posto, con un valore commerciale di 394 milioni. Non male, certo. Ma ancora poco: non si capisce come la società con bilanci da anni in attivo sia al di sotto di Inter (399, diciassettesima) e Milan (545, quindicesima), le milanesi zavorrate da debiti con le banche. La Juventus è nona con un valore di 983. Il Real Madrid, che ha vinto non a caso la undicesima Champions sabato a Milano, è primo, quotato 2905, quasi tre miliardi. Giusto che i tifosi sognino, ma queste cifre fanno riflettere. Sono elaborate secondo il prestigio del marchio, di coppe e campionati vinti, di strutture di proprietà, stadi compresi. Per il Napoli che non possiede nulla, il 18esimo posto deriva solo dalla sua capacità operativa e dai risultati tecnici, tre ingressi Champions in 5 anni sono rilevanti come il recente secondo posto. Da queste riflessioni e dall'ultimo colpo di teatro deriva il futuro del Napoli. Senza più temere fiammate di impopolarità, De Laurentiis può adesso pianificare in 5 snodi la stagione. Il caso Higuain, gli ingaggi, il mercato, lo stadio, il marketing. I tifosi sono eccitati. invocano con tenerezza una risposta. Non lo sa nessuno, neanche lui. Sarà tutto più chiaro nel giro di un mese. Il primo bomber d'Europa lascia il Napoli se dà il suo consenso e un altro club invia un bonifico di 94 milioni al Napoli. La società non decide. Incassa e lo molla. Non incassa e gli rinnova il contratto. Ad una cifra superiore agli attuali 5,5 milioni. Quanti? Se nessuno spedisce i famosi 94 vuol dire che il mercato boccia quella cifra. Se così, consegue che Higuain debba ridimensionare le sue pretese. E se la prassi sancisce il 10 per cento, Higuain non avrà più di 7 milioni. Contenere gli ingaggi è un obbligo. Anche i giocatori, avidi di aumenti, devono rassegnarsi. Un club saggio non si impegna per cifre esorbitanti, perché non ha la garanzia di qualificarsi sempre per la Champions, e fatturare 30-40 milioni in più. L'Inter è rimasta impiccata quando ha smesso di vincere continuando però a pagare stipendi stratosferici. De Laurentiis farà bene a chiarire le sue strategie. Fa spesso cose giuste ma le comunica quasi sempre male. Non può annunciare acquisti impossibili come nello scorso inverno: senza contraddittorio, il metodo del tweet o dei messaggi ad una radio amica non dissolve, semmai consolida i pregiudizi dei tifosi. Meglio parlar chiaro, affrontando anche le domande più insidiose. Sono le interviste scomode a rendere i personaggi simpatici e credibili. Risolto il caso Higuain, dovrà decidere gli obiettivi. Vincere, ovvio. Ma in che modo: spendere meno o incassare di più? Sarri farà la sua parte, ma non basta. Se contano i fatturati, il Napoli deve elevare il suo. C'è una strada mai battuta. Potenziare il marketing. Quei sei milioni di tifosi nel mondo non aspettano solo buone notizie. Sono potenziali clienti, se il Napoli li raggiungerà con geniali offerte.

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CORBO - Napoli, il futuro oltre Higuain

di Napoli Magazine

30/05/2024 - 16:56

Per Aurelio De Laurentiis il calcio ricomincia a 67 anni. Nei giorni del suo compleanno ha realizzato il formidabile colpo di teatro. Lette le prime critiche sull'inutile braccio di ferro con Sarri, ha convocato d'urgenza il protagonista della stagione record. Smontando la gabbia di un contratto feroce, con rinnovi automatici per altri 4 anni, ne ha raddoppiato la cifra. Da 700mila ad un milione e mezzo netti, con congrui premi a vincere. Sarri è passato dall'ira ad un emozionato plauso. In poche ore, venerdì 27 maggio, De Laurentiis ha reinventato se stesso, cambiando la sua figura di presidente avaro e ingrato nell'immagine di un imprenditore parternalistico nei toni, ma attuale nel premiare la produttività del dipendente. Si apre uno scenario inedito che può segnare un'altra svolta nel Napoli, a 12 anni dalla sua rinascita. Senza più temere pregiudizi né quelle odiose scritte ai muri della città, De Laurentiis può rendere la società più forte senza indebolirne il bilancio. Interessante osservare la stima di Kpmg, società che studia i servizi e quota le imprese. Ha esaminato i primi 32 club di calcio, nel rapporto “European Elite 2016”. Il Napoli è al 18esimo posto, con un valore commerciale di 394 milioni. Non male, certo. Ma ancora poco: non si capisce come la società con bilanci da anni in attivo sia al di sotto di Inter (399, diciassettesima) e Milan (545, quindicesima), le milanesi zavorrate da debiti con le banche. La Juventus è nona con un valore di 983. Il Real Madrid, che ha vinto non a caso la undicesima Champions sabato a Milano, è primo, quotato 2905, quasi tre miliardi. Giusto che i tifosi sognino, ma queste cifre fanno riflettere. Sono elaborate secondo il prestigio del marchio, di coppe e campionati vinti, di strutture di proprietà, stadi compresi. Per il Napoli che non possiede nulla, il 18esimo posto deriva solo dalla sua capacità operativa e dai risultati tecnici, tre ingressi Champions in 5 anni sono rilevanti come il recente secondo posto. Da queste riflessioni e dall'ultimo colpo di teatro deriva il futuro del Napoli. Senza più temere fiammate di impopolarità, De Laurentiis può adesso pianificare in 5 snodi la stagione. Il caso Higuain, gli ingaggi, il mercato, lo stadio, il marketing. I tifosi sono eccitati. invocano con tenerezza una risposta. Non lo sa nessuno, neanche lui. Sarà tutto più chiaro nel giro di un mese. Il primo bomber d'Europa lascia il Napoli se dà il suo consenso e un altro club invia un bonifico di 94 milioni al Napoli. La società non decide. Incassa e lo molla. Non incassa e gli rinnova il contratto. Ad una cifra superiore agli attuali 5,5 milioni. Quanti? Se nessuno spedisce i famosi 94 vuol dire che il mercato boccia quella cifra. Se così, consegue che Higuain debba ridimensionare le sue pretese. E se la prassi sancisce il 10 per cento, Higuain non avrà più di 7 milioni. Contenere gli ingaggi è un obbligo. Anche i giocatori, avidi di aumenti, devono rassegnarsi. Un club saggio non si impegna per cifre esorbitanti, perché non ha la garanzia di qualificarsi sempre per la Champions, e fatturare 30-40 milioni in più. L'Inter è rimasta impiccata quando ha smesso di vincere continuando però a pagare stipendi stratosferici. De Laurentiis farà bene a chiarire le sue strategie. Fa spesso cose giuste ma le comunica quasi sempre male. Non può annunciare acquisti impossibili come nello scorso inverno: senza contraddittorio, il metodo del tweet o dei messaggi ad una radio amica non dissolve, semmai consolida i pregiudizi dei tifosi. Meglio parlar chiaro, affrontando anche le domande più insidiose. Sono le interviste scomode a rendere i personaggi simpatici e credibili. Risolto il caso Higuain, dovrà decidere gli obiettivi. Vincere, ovvio. Ma in che modo: spendere meno o incassare di più? Sarri farà la sua parte, ma non basta. Se contano i fatturati, il Napoli deve elevare il suo. C'è una strada mai battuta. Potenziare il marketing. Quei sei milioni di tifosi nel mondo non aspettano solo buone notizie. Sono potenziali clienti, se il Napoli li raggiungerà con geniali offerte.

Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica