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CORONAVIRUS - Valdano: "Paragone Messi-Che Guevara? Leo non ha dimenticato le sue origini"
05.04.2020 11:56 di Napoli Magazine

"Il calcio è, forse, l'unica cosa che i poveri hanno strappato ai ricchi. I calciatori sono sempre venuti dal basso, dove la lotta per la vita è divertente su qualunque campo sia possibile lanciare una palla e dove la povertà, grazie al calcio, si può permettere un sogno di prosperità": Jorge Valdano, nella sua rubrica settimanale su El Pais "Il gioco infinito" riflette sulla figura del calciatore all'epoca del coronavirus e torna su L'Equipe che la scorsa settimana ha paragonato Leo Messi come novello Che Guevara per la sua posizione nella trattativa con il Barcellona per il taglio degli stipendi."Accusare i calciatori, sempre più spesso, di essere ambiziosi e poco solidali, come se fossero responsabili di tutte le ingiustizie sociali, c'è un abisso. Lo stesso abisso esiste quando si trasforma Messi in Che Guevara perché ha accettato, come capitano, una riduzione dell'ingaggio e 'un taglio aggiuntivo affinché i dipendenti non professionisti ricevano il 100% del loro stipendio'. La risposta dell'Équipe all'accordo - sottolinea Valdano - è stata quella di mascherare Leo da Che Guevara, nel tentativo di trasferire l'eroe dello sport nella sfera sociale. Il prestigio del giornale francese non lo salva dal gusto moderno per l'esagerazione e ci pone davanti a un nuovo esempio del continuo viaggio pendolare dei giocatori. Siamo abituati al fatto che un giorno siano buoni e un altro cattivi; ora dobbiamo abituarci al fatto che un giorno sono avidi e l'altro sono rivoluzionari. La realtà è che sono cittadini privilegiati che, quando la società lo richiede, non dimenticano le loro origini e si comportano come cittadini impegnati".

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CORONAVIRUS - Valdano: "Paragone Messi-Che Guevara? Leo non ha dimenticato le sue origini"

di Napoli Magazine

05/04/2024 - 11:56

"Il calcio è, forse, l'unica cosa che i poveri hanno strappato ai ricchi. I calciatori sono sempre venuti dal basso, dove la lotta per la vita è divertente su qualunque campo sia possibile lanciare una palla e dove la povertà, grazie al calcio, si può permettere un sogno di prosperità": Jorge Valdano, nella sua rubrica settimanale su El Pais "Il gioco infinito" riflette sulla figura del calciatore all'epoca del coronavirus e torna su L'Equipe che la scorsa settimana ha paragonato Leo Messi come novello Che Guevara per la sua posizione nella trattativa con il Barcellona per il taglio degli stipendi."Accusare i calciatori, sempre più spesso, di essere ambiziosi e poco solidali, come se fossero responsabili di tutte le ingiustizie sociali, c'è un abisso. Lo stesso abisso esiste quando si trasforma Messi in Che Guevara perché ha accettato, come capitano, una riduzione dell'ingaggio e 'un taglio aggiuntivo affinché i dipendenti non professionisti ricevano il 100% del loro stipendio'. La risposta dell'Équipe all'accordo - sottolinea Valdano - è stata quella di mascherare Leo da Che Guevara, nel tentativo di trasferire l'eroe dello sport nella sfera sociale. Il prestigio del giornale francese non lo salva dal gusto moderno per l'esagerazione e ci pone davanti a un nuovo esempio del continuo viaggio pendolare dei giocatori. Siamo abituati al fatto che un giorno siano buoni e un altro cattivi; ora dobbiamo abituarci al fatto che un giorno sono avidi e l'altro sono rivoluzionari. La realtà è che sono cittadini privilegiati che, quando la società lo richiede, non dimenticano le loro origini e si comportano come cittadini impegnati".