Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è il protagonista della copertina del settimanale "7" del Corriere della Sera. Nella lunga intervista al giornalista Paolo Condò, della quale sono emerse alcune anticipazioni, il numero uno della SSC Napoli racconta la sua carriera, il percorso imprenditoriale, la gavetta fin dagli inizi e la vittoria dell'ultimo scudetto, che rappresenta il risultato più importante, proprio perché il più difficile della sua esperienza nel calcio. Ecco le parole del presidente riservate al tecnico Antonio Conte: "Molti anni fa lo incontrai alle Maldive. Uno stakanovista sul lavoro, come me. È evidente che siamo entrambi innamorati di ciò che facciamo, e questo per me è un aspetto fondamentale". Tanti i temi trattati, tra cui il ritorno alle partite tv in chiaro e il progetto del nuovo stadio da 70 mila posti da ultimare in 4 anni. Un lungo ritratto da cui emergono non solo le qualità imprenditoriali, ma anche quelle umane del presidente del club azzurro. Il presidente ha anche parlato della cessione di Kvaratskhelia: “Ho dovuto cederlo perché il suo procuratore minacciava di ricorrere all’articolo 17. Dopo la prima straordinaria stagione del georgiano, ci siamo subito mossi per negoziare un rinnovo, aumentando il suo stipendio e proponendogli una cifra molto significativa, consapevoli che un compenso troppo basso avrebbe attirato l’interesse di molti club pronti a offrirgli contratti faraonici. Tuttavia, il suo agente, Mamuka Jugeli, aveva altri piani sia per sé sia per il giocatore”. Poi, ha continuato: “Alla fine del secondo anno contrattuale c’è stato l’Europeo in Germania. Io, insieme a Manna e Chiavelli, siamo volati a Düsseldorf per risolvere la situazione, ma Mamuka ha continuato a prendere tempo, sostenendo che Giuntoli gli avesse promesso dei soldi mai corrisposti. Una bugia, facile da verificare. Avrei potuto venderlo in quel momento: il Psg aveva offerto oltre 200 milioni di euro per il pacchetto Kvara-Osimhen. Tuttavia, avevo promesso a Conte di trattenerlo e non me la sono sentita. Con quei fondi, l’idea era di acquistare Gyokeres“.
di Napoli Magazine
21/08/2025 - 08:18
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è il protagonista della copertina del settimanale "7" del Corriere della Sera. Nella lunga intervista al giornalista Paolo Condò, della quale sono emerse alcune anticipazioni, il numero uno della SSC Napoli racconta la sua carriera, il percorso imprenditoriale, la gavetta fin dagli inizi e la vittoria dell'ultimo scudetto, che rappresenta il risultato più importante, proprio perché il più difficile della sua esperienza nel calcio. Ecco le parole del presidente riservate al tecnico Antonio Conte: "Molti anni fa lo incontrai alle Maldive. Uno stakanovista sul lavoro, come me. È evidente che siamo entrambi innamorati di ciò che facciamo, e questo per me è un aspetto fondamentale". Tanti i temi trattati, tra cui il ritorno alle partite tv in chiaro e il progetto del nuovo stadio da 70 mila posti da ultimare in 4 anni. Un lungo ritratto da cui emergono non solo le qualità imprenditoriali, ma anche quelle umane del presidente del club azzurro. Il presidente ha anche parlato della cessione di Kvaratskhelia: “Ho dovuto cederlo perché il suo procuratore minacciava di ricorrere all’articolo 17. Dopo la prima straordinaria stagione del georgiano, ci siamo subito mossi per negoziare un rinnovo, aumentando il suo stipendio e proponendogli una cifra molto significativa, consapevoli che un compenso troppo basso avrebbe attirato l’interesse di molti club pronti a offrirgli contratti faraonici. Tuttavia, il suo agente, Mamuka Jugeli, aveva altri piani sia per sé sia per il giocatore”. Poi, ha continuato: “Alla fine del secondo anno contrattuale c’è stato l’Europeo in Germania. Io, insieme a Manna e Chiavelli, siamo volati a Düsseldorf per risolvere la situazione, ma Mamuka ha continuato a prendere tempo, sostenendo che Giuntoli gli avesse promesso dei soldi mai corrisposti. Una bugia, facile da verificare. Avrei potuto venderlo in quel momento: il Psg aveva offerto oltre 200 milioni di euro per il pacchetto Kvara-Osimhen. Tuttavia, avevo promesso a Conte di trattenerlo e non me la sono sentita. Con quei fondi, l’idea era di acquistare Gyokeres“.