Nel corso di 'Radio Goal', su Radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Giorgio Martino, giornalista attento alle vicende della Roma: "Lukaku è una persona seria e di grande affidabilità. Conte lo conosceva, lo sapeva e per quello lo voleva. Al di là dell’aspetto tecnico, rispetto a Osimhen, Lukaku ha sempre dimostrato una grande serietà professionale. E’ chiaro che ha bisogno della migliore condizione fisica e deve essere utilizzato nel miglior modo possibile. Raspadori? Il suo poco utilizzo nel Napoli è perché c’è una rosa con altri elementi che vanno a sovrapporsi con le sue caratteristiche. Il problema maggiore è che l’assenza delle competizioni europee impedisce le rotazioni. Al momento sembra meritare una maglia da titolare, ma nel Napoli contrasta con l’abbondanza, mentre la non abbondanza in Nazionale lo facilita. Hermoso alla Roma? Scelta causale, è stata un’opportunità di fine mercato quando non si erano concretizzate tutte le altre situazioni. Credo che l’arrivo a Roma dipende dalla convinzione di cambiare modulo con la difesa a tre e quindi rinforzare i centrali, erano rimasti solo Mancini e N’Dicka”.
di Napoli Magazine
08/09/2024 - 15:50
Nel corso di 'Radio Goal', su Radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Giorgio Martino, giornalista attento alle vicende della Roma: "Lukaku è una persona seria e di grande affidabilità. Conte lo conosceva, lo sapeva e per quello lo voleva. Al di là dell’aspetto tecnico, rispetto a Osimhen, Lukaku ha sempre dimostrato una grande serietà professionale. E’ chiaro che ha bisogno della migliore condizione fisica e deve essere utilizzato nel miglior modo possibile. Raspadori? Il suo poco utilizzo nel Napoli è perché c’è una rosa con altri elementi che vanno a sovrapporsi con le sue caratteristiche. Il problema maggiore è che l’assenza delle competizioni europee impedisce le rotazioni. Al momento sembra meritare una maglia da titolare, ma nel Napoli contrasta con l’abbondanza, mentre la non abbondanza in Nazionale lo facilita. Hermoso alla Roma? Scelta causale, è stata un’opportunità di fine mercato quando non si erano concretizzate tutte le altre situazioni. Credo che l’arrivo a Roma dipende dalla convinzione di cambiare modulo con la difesa a tre e quindi rinforzare i centrali, erano rimasti solo Mancini e N’Dicka”.