Billy Gilmour, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Daily Mail. Di seguito, un estratto.
Andare al Mondiale varrebbe più della vittoria dello Scudetto?
"Beh, il primato della Serie A è qualcosa di speciale, davvero. Ma giocare un Mondiale è il sogno di ogni bambino scozzese. Tutti quelli che crescono giocando e guardando la Scozia sanno che è l’evento più grande che ci sia. Se ci riuscissimo, sarebbe un momento di enorme orgoglio per me e per la mia famiglia. Da piccolo andavo al parco e dicevamo che stavamo giocando la 'World Cuppy', doppi o singoli, come se fossimo ai Mondiali. È quello che sogni: giocare per il tuo paese, in Champions League o ai Mondiali. Mancano tre partite e speriamo davvero di riuscire a centrare l’obiettivo. Esclusione dall'undici iniziale con la Scozia? Non è mai bello stare in panchina, a nessuno piace. Contro la Grecia non è stato il massimo, ma fa parte del gioco. Siamo una squadra, e quando vieni chiamato devi essere pronto. Devo dimostrare, ogni volta che entro, che merito di giocare dall’inizio. Vale per tutti. È normale essere un po’ delusi quando scopri che parti fuori, ma poi ci pensi, ti rimetti in carreggiata e in allenamento aiuti i titolari a prepararsi al meglio. Devi essere totalmente dentro al gruppo. Non serve lamentarsi o cercare scuse: siamo un gruppo unito. Però, quando entro, voglio far vedere al mister che ha sbagliato a lasciarmi fuori. Bisogna avere una mentalità positiva e provare a fargli cambiare idea".
di Napoli Magazine
11/10/2025 - 22:22
Billy Gilmour, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Daily Mail. Di seguito, un estratto.
Andare al Mondiale varrebbe più della vittoria dello Scudetto?
"Beh, il primato della Serie A è qualcosa di speciale, davvero. Ma giocare un Mondiale è il sogno di ogni bambino scozzese. Tutti quelli che crescono giocando e guardando la Scozia sanno che è l’evento più grande che ci sia. Se ci riuscissimo, sarebbe un momento di enorme orgoglio per me e per la mia famiglia. Da piccolo andavo al parco e dicevamo che stavamo giocando la 'World Cuppy', doppi o singoli, come se fossimo ai Mondiali. È quello che sogni: giocare per il tuo paese, in Champions League o ai Mondiali. Mancano tre partite e speriamo davvero di riuscire a centrare l’obiettivo. Esclusione dall'undici iniziale con la Scozia? Non è mai bello stare in panchina, a nessuno piace. Contro la Grecia non è stato il massimo, ma fa parte del gioco. Siamo una squadra, e quando vieni chiamato devi essere pronto. Devo dimostrare, ogni volta che entro, che merito di giocare dall’inizio. Vale per tutti. È normale essere un po’ delusi quando scopri che parti fuori, ma poi ci pensi, ti rimetti in carreggiata e in allenamento aiuti i titolari a prepararsi al meglio. Devi essere totalmente dentro al gruppo. Non serve lamentarsi o cercare scuse: siamo un gruppo unito. Però, quando entro, voglio far vedere al mister che ha sbagliato a lasciarmi fuori. Bisogna avere una mentalità positiva e provare a fargli cambiare idea".