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DAZN - Linea Diletta, Boateng: "CR7 macchina da guerra, Ribery un vero amico, Chiesa fortissimo, allenarmi con Messi mi ha lasciato senza parole, se porto il Monza in Serie A mi invento un nuovo ballo, razzismo? Nel calcio non è cambiato nulla dal 2013"
25.11.2020 10:42 di Napoli Magazine

E' disponibile su DAZN da oggi la prima puntata della nuova stagione di "Linea Diletta" con l'intervista a Kevin Prince Boateng. Dopo il successo delle prime due stagioni, torna “Linea Diletta”, il format di interviste ideato da DAZN, che ha conquistato gli appassionati di calcio e non solo, raccontando i personaggi dello sport nazionale e internazionale lontano dai campi di allenamento e dalle sale stampa. Ecco i passaggi più salienti dell'intervista esclusiva di DAZN a Kevin Prince Boateng, estratti dalla prima puntata della nuova stagione di "Linea Diletta" disponibile su DAZN.

 

Dopo il fallo su Ballack nel 2010 che lo costrinse a saltare il Mondiale, io e la mia famiglia abbiamo ricevuto critiche, insulti, minacce: è stato un momento davvero buio, ho pensato anche di smettere di giocare perché non volevo vivere tutto questo. Però quell’esperienza mi ha fatto crescere”.

 

Della Germania ho dentro rigore e puntualità, del Ghana il ritmo e la passione per la musica, ma dopo tutto mi sento anche molto italiano”.

 

Con mio fratello Jerome c’è un bellissimo rapporto, ci sentiamo quasi ogni giorno: certo, quel giorno di quel famoso sguardo (Riferimento: Germania-Ghana, Mondiali di Sudafrica 2010) forse volevamo prenderci a botte, avevamo appena litigato furiosamente! Però cercate anche la sua di faccia nelle foto: il suo sguardo era cattivo almeno quanto il mio!”

 

BARÇA-MILAN (CHAMPIONS LEAGUE 2011-12) E L’ESPERIENZA A BARCELLONA

 

Quel gol contro il Barcellona? Non lo so com’è venuto, boh mi sentivo volare dopo quel gol. La cosa assurda è che quella partita noi la perdiamo contro il Barcellona, ma tutti si comportavano come se avessimo vinto: dopo la partita, al ristorante, tutti si sono alzati ad applaudire, tutti festeggiavano, io ero l’unico a pensare ‘oh ma abbiamo perso stasera eh’: certo, segnare un gol così contro la squadra in quel momento più forte del mondo, rimane per sempre”.

 

I sei mesi a Barcellona sono stati incredibili: io all’inizio non ci credevo, pensavo mi cercasse l’Espanyol di Barcellona, non il Barcellona vero e proprio. Allenarmi con Messi mi ha lasciato senza parole: avevo sempre detto che Cristiano Ronaldo era il più forte del mondo, ma Messi è un’altra cosa, non è normale. Mi allenavo con lui e, per la prima volta nella mia carriera, mi sentivo scarso: faceva delle robe incredibili, mi veniva voglia di dire ‘lascio perdere, smetto di giocare”.

.

 

IL MILAN VINCE LO SCUDETTO(2011)

 

La serata del Moonwalk è stata pazzesca. Non mi ero preparato, me lo hanno detto poco prima della partita che l’avrei fatto: non ero preparato, all’ultimo ho scoperto che c’era il vestito pronto ed un palco, quindi è stato tutto naturale, è uscito così. Forse è stato il momento con più pressione della mia carriera: 85 mila persone che mi fissavano!”.

 

 

SUL RAZZISMO

Nel calcio non è cambiato nulla dal 2013: forse qualche multa in più, ma non è cambiato niente, è triste. Succede ancora, succede troppo. Il cambiamento viene da Fifa e Uefa: noi calciatori siamo importanti, proviamo a parlare, usiamo i social, usiamo le interviste, però se non parte da sopra è difficile per noi. Nel 2013 dicevo: spero che i bambini tra qualche anno non sappiano cosa significa razzismo e invece purtroppo se ne sente parlare più oggi di ieri”.

 

C’è bisogno di tutti, anche di chi non sa cosa voglia dire sulla sua pelle il razzismo”.

 

Una figura come Kamala Harris dà un grande messaggio di speranza per tutte le donne del mondo: ha una forza, un’energia positiva che subito si percepisce. Manda un messaggio forte come fecero Muhammad Alì e Nelson Mandela” .

 

 

SULL’ESPERIENZA A MONZA

A Monza ho rispetto per i miei compagni, loro mi rispettano. Io porto esperienza, certo tanti ragazzi mi dicono che hanno impressione a vedermi nello spogliatoio: ma questo li aiuta a crescere, avere campioni in spogliatoio ha aiutato anche me quando ero ragazzo”.

 

“Brocchi ha la sua idea di calcio, mi dà idee per aiutare anche gli altri. Poi beh a 33 anni a giocare a calcio sono capace, a quest’età è tutta una questione mentale: io credo 100% nel mio fisico e nella mia mente”.

 

“Se porto il Monza in Serie A, mi invento un nuovo ballo per festeggiare”.

 

 

SU RONALDO, RIBERY, CHIESA

Sì ora ho il numero 7 come molti grandi. Cristiano Ronaldo è una macchina da guerra, è impressionante quanto si gestisca bene: tutti i giovani dovrebbero avere lui come idolo”

 

Ribery è una persona troppo bella, ride sempre, è sempre felice: la sua facilità di gioco è fantastica. Lui è un vero amico, mi ha chiamato anche dopo la prima partita col Monza e l’aveva vista, non è scontato”.

 

Federico Chiesa è fortissimo, ha tutto come giocatore. Ora è pronto per il grande salto: arrivando alla Juve, allenandosi con Cristiano, può diventare un giocatore molto molto importante di questo mondo.

 

Sì, un difetto lo ha: si veste malissimo. A causa del Covid non l’ho mai portato a fare shopping, ma devo rifargli l’armadio: è inguardabile”.

 

 

SULL’ESPERIENZA AL TOTTENHAM

Quando ero giovane, al Tottenham, sì sì è vero: ho comprato tre auto di lusso in un giorno, ma dietro c’era tanto dolore. Cercavo di comprare la felicità. Non ero contento, non giocavo, non stavo bene e allora cercavo altro. Certo, cambierei quella parte del mio passato: spesso mi sono affidato solo al mio talento e, col talento che ho, senza essere arrogante, avrei potuto fare molto di più. Anche se ho fatto comunque una bella carriera”.

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di Napoli Magazine

25/11/2024 - 10:42

E' disponibile su DAZN da oggi la prima puntata della nuova stagione di "Linea Diletta" con l'intervista a Kevin Prince Boateng. Dopo il successo delle prime due stagioni, torna “Linea Diletta”, il format di interviste ideato da DAZN, che ha conquistato gli appassionati di calcio e non solo, raccontando i personaggi dello sport nazionale e internazionale lontano dai campi di allenamento e dalle sale stampa. Ecco i passaggi più salienti dell'intervista esclusiva di DAZN a Kevin Prince Boateng, estratti dalla prima puntata della nuova stagione di "Linea Diletta" disponibile su DAZN.

 

Dopo il fallo su Ballack nel 2010 che lo costrinse a saltare il Mondiale, io e la mia famiglia abbiamo ricevuto critiche, insulti, minacce: è stato un momento davvero buio, ho pensato anche di smettere di giocare perché non volevo vivere tutto questo. Però quell’esperienza mi ha fatto crescere”.

 

Della Germania ho dentro rigore e puntualità, del Ghana il ritmo e la passione per la musica, ma dopo tutto mi sento anche molto italiano”.

 

Con mio fratello Jerome c’è un bellissimo rapporto, ci sentiamo quasi ogni giorno: certo, quel giorno di quel famoso sguardo (Riferimento: Germania-Ghana, Mondiali di Sudafrica 2010) forse volevamo prenderci a botte, avevamo appena litigato furiosamente! Però cercate anche la sua di faccia nelle foto: il suo sguardo era cattivo almeno quanto il mio!”

 

BARÇA-MILAN (CHAMPIONS LEAGUE 2011-12) E L’ESPERIENZA A BARCELLONA

 

Quel gol contro il Barcellona? Non lo so com’è venuto, boh mi sentivo volare dopo quel gol. La cosa assurda è che quella partita noi la perdiamo contro il Barcellona, ma tutti si comportavano come se avessimo vinto: dopo la partita, al ristorante, tutti si sono alzati ad applaudire, tutti festeggiavano, io ero l’unico a pensare ‘oh ma abbiamo perso stasera eh’: certo, segnare un gol così contro la squadra in quel momento più forte del mondo, rimane per sempre”.

 

I sei mesi a Barcellona sono stati incredibili: io all’inizio non ci credevo, pensavo mi cercasse l’Espanyol di Barcellona, non il Barcellona vero e proprio. Allenarmi con Messi mi ha lasciato senza parole: avevo sempre detto che Cristiano Ronaldo era il più forte del mondo, ma Messi è un’altra cosa, non è normale. Mi allenavo con lui e, per la prima volta nella mia carriera, mi sentivo scarso: faceva delle robe incredibili, mi veniva voglia di dire ‘lascio perdere, smetto di giocare”.

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IL MILAN VINCE LO SCUDETTO(2011)

 

La serata del Moonwalk è stata pazzesca. Non mi ero preparato, me lo hanno detto poco prima della partita che l’avrei fatto: non ero preparato, all’ultimo ho scoperto che c’era il vestito pronto ed un palco, quindi è stato tutto naturale, è uscito così. Forse è stato il momento con più pressione della mia carriera: 85 mila persone che mi fissavano!”.

 

 

SUL RAZZISMO

Nel calcio non è cambiato nulla dal 2013: forse qualche multa in più, ma non è cambiato niente, è triste. Succede ancora, succede troppo. Il cambiamento viene da Fifa e Uefa: noi calciatori siamo importanti, proviamo a parlare, usiamo i social, usiamo le interviste, però se non parte da sopra è difficile per noi. Nel 2013 dicevo: spero che i bambini tra qualche anno non sappiano cosa significa razzismo e invece purtroppo se ne sente parlare più oggi di ieri”.

 

C’è bisogno di tutti, anche di chi non sa cosa voglia dire sulla sua pelle il razzismo”.

 

Una figura come Kamala Harris dà un grande messaggio di speranza per tutte le donne del mondo: ha una forza, un’energia positiva che subito si percepisce. Manda un messaggio forte come fecero Muhammad Alì e Nelson Mandela” .

 

 

SULL’ESPERIENZA A MONZA

A Monza ho rispetto per i miei compagni, loro mi rispettano. Io porto esperienza, certo tanti ragazzi mi dicono che hanno impressione a vedermi nello spogliatoio: ma questo li aiuta a crescere, avere campioni in spogliatoio ha aiutato anche me quando ero ragazzo”.

 

“Brocchi ha la sua idea di calcio, mi dà idee per aiutare anche gli altri. Poi beh a 33 anni a giocare a calcio sono capace, a quest’età è tutta una questione mentale: io credo 100% nel mio fisico e nella mia mente”.

 

“Se porto il Monza in Serie A, mi invento un nuovo ballo per festeggiare”.

 

 

SU RONALDO, RIBERY, CHIESA

Sì ora ho il numero 7 come molti grandi. Cristiano Ronaldo è una macchina da guerra, è impressionante quanto si gestisca bene: tutti i giovani dovrebbero avere lui come idolo”

 

Ribery è una persona troppo bella, ride sempre, è sempre felice: la sua facilità di gioco è fantastica. Lui è un vero amico, mi ha chiamato anche dopo la prima partita col Monza e l’aveva vista, non è scontato”.

 

Federico Chiesa è fortissimo, ha tutto come giocatore. Ora è pronto per il grande salto: arrivando alla Juve, allenandosi con Cristiano, può diventare un giocatore molto molto importante di questo mondo.

 

Sì, un difetto lo ha: si veste malissimo. A causa del Covid non l’ho mai portato a fare shopping, ma devo rifargli l’armadio: è inguardabile”.

 

 

SULL’ESPERIENZA AL TOTTENHAM

Quando ero giovane, al Tottenham, sì sì è vero: ho comprato tre auto di lusso in un giorno, ma dietro c’era tanto dolore. Cercavo di comprare la felicità. Non ero contento, non giocavo, non stavo bene e allora cercavo altro. Certo, cambierei quella parte del mio passato: spesso mi sono affidato solo al mio talento e, col talento che ho, senza essere arrogante, avrei potuto fare molto di più. Anche se ho fatto comunque una bella carriera”.