FOCUS NM - Bologna-Napoli: bene l’esordio di Natan, finalmente si rivede Anguissa, ma l’uomo in più resta capitan Di Lorenzo
NAPOLI – Il Napoli non va oltre il pari contro il Bologna al Dall’Ara. Uno 0-0 che vale 8 punti in classifica, ma anche un bel -7 dall’Inter capolista. Dopo la vittoria (fortunosa) contro il Braga, ci si aspettava una reazione nel risultato anche in campionato, dove i Campioni d’Italia faticano ancora ad ingranare la marcia. Sicuramente ci sono stati dei passi avanti nella prestazione: una squadra più corta e compatta e con una maggiore precisione in fase di non possesso. Il Napoli visto a Bologna è sicuramente il “migliore” ammirato in questo inizio di stagione, complice anche una tenuta fisica in miglioramento, anche più solido in fase difensiva, che ha visto “protagonista” anche il tanto desiderato Natan. Buon esordio per lui, fornendo una prestazione solida e senza sbavature (un po' come il suo italiano ormai). E’ pur vero che il Bologna non ha impensierito più di tanto il Napoli, ma va dato atto al fatto che il brasiliano non si è fatto tradire dall’emozione dell’esordio, ma ha portato a casa una dignitosa performance (che sia solo l’inizio d una lunga serie di partite da titolare si spera). Tra i protagonisti, in positivo, del match c’è finalmente anche Andrè Frank Zambo Anguissa: sembra (specifico sembra) sparita l’ombra di Bakayoko che si aggirava attorno al camerunense. Al Dall’Ara padroneggia di più in mezzo al campo e appare anche fisicamente migliorato. Recupera qualche pallone in più, riuscendo a gestirli con maggiore lucidità e qualità. Se da una parte la prestazione generale sembra migliorare (anche se dai Campioni d’Italia in carica ci si aspetta sempre di più, soprattutto vista la situazione in classifica), quello che desta preoccupazione sono altri aspetti: le poche occasioni da gol create e i tanti (troppi) nervi tesi. Il Napoli ha offerto una buona prestazione nel pressing e in fase difensiva (dove è risultato più armonioso), ma questo ha portato a mettere in campo una prestazione troppo povera nella fase offensiva: il palo di Osimhen dopo cinque minuti, il rigore fallito dal nigeriano e quattro tiri in porta parati. Se poi voglio essere più bonaria, ci aggiungo anche il tiro da fuori area di Raspadori. Troppo poco se punti a dare una sterzata ad un avvio difficile in campionato. Poi c’è il capitolo Osimhen: visto che si parla soltanto di lui, in questo caso sarebbe il perfetto “uomo in più” per il focus, e capisco il suo nervosismo, non è facile passare dall’essere letale sottoporta e conquistare il titolo di capocannoniere della scorsa stagione a prendere pali e traverse a raffica, è una situazione che porta i nervi a schizzare come fulmini e saette, ma quello che lascia di stucco è la sua reazione fulminea contro Garcia, dandogli anche dei suggerimenti sui cambi. Sicuramente i due si sono parlati e magari anche chiariti, ma come per Kvaratskhelia, vale anche per Osimhen: già la situazione di per sé è complicata, se ci mettiamo dentro anche questi atteggiamenti, non ne usciamo più. Va bene, Garcia ha bisogno di tempo, ma se nel giro di pochi giorni, i due calciatori più rappresentativi hanno una reazione del genere, io più di una domanda me la farei, soprattutto su quello che è il rapporto tra le parti (allenatore e calciatori). Chi, per me, in questa partita ha fatto la differenza è il capitano, Giovanni Di Lorenzo: in campo sicuramente non è stato più travolgente delle scorse uscite, ma è sempre lì a dare il suo contributo, come una macchina da guerra. Le sue prestazioni sono sempre efficaci e ti danno quel senso di sollievo, perché ormai è una consolidata certezza. La differenza, però, l’ha fatta nel post partita, perché un vero capitano non lo vedi soltanto nel rettangolo di gioco: se in campo Osimhen ha acceso il fuoco, lui ha tentato di spegnerlo davanti alla raffica di domande sull’episodio. Di Lorenzo ha fatto di nuovo da pompiere in una situazione escandescente, riportando, almeno con le parole, la questione nell’ordine giusto: basta atteggiamenti sbagliati, non portano da nessuna parte, bisogna stare uniti e tentare di trovare la giusta via di uscita da questo momento complicato. Ancora una volta, Di Lorenzo ha dimostrato quanto sia la persona giusta per indossare la fascia da capitano e anche “l’uomo in più” di questo Napoli.
Preziosa Lombardi
Napoli Magazine
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