NAPOLI - Il Napoli riparte con una sontuosa vittoria in casa del Cagliari, che lancia gli uomini di Antonio Conte in vetta alla classifica. Un risultato netto, ma che potrebbe trarre in inganno su quella che è stata una vera e propria prova di forza e concretezza degli azzurri. Apre le danze il capitano Giovanni Di Lorenzo. Nel momento più delicato del match, trascinano il Napoli Alex Meret, Romelu Lukaku e Khvicha Kvaratskhelia. Chiude la pratica Alessandro Buongiorno, mettendo a segno il suo primo gol con la maglia azzurra.
IL CAPITANO – Nel momento di maggiore difficoltà, sia in campo che sugli spalti, è ancora una volta il capitano a trascinare la sua squadra: approfitta dell’assist di Lukaku e, grazie anche alla fortunosa deviazione di Mina, inganna Scuffet e porta in vantaggio gli azzurri. La cura Conte sembra iniziare a dare i primi effetti su Di Lorenzo, reduce da una stagione disastrosa e un’estate turbolenta. L’abbraccio, dopo il gol, con l’allenatore è un chiaro segnale di quanta fiducia gli stia ridando in campo. Le parole al suo arrivo hanno sicuramente dato la scossa al capitano, mettendo di nuovo il tutto sul binario giusto, per portare avanti una stagione nel segno del suo riscatto calcistico e personale. Non solo il gol, Di Lorenzo si è reso protagonista di una partita sontuosa, mettendo la zampino anche sul gol di Kvaratskhelia del 2-0, ponendo l’attenzione su quella che deve essere realmente la funzione del “braccetto” richiesta di Conte. Giocatore totale!
L’UOMO IN PIU’ – In una partita che termina 4-0 diventa sempre complicato scegliere un solo calciatore che, in quel determinato match, ha la funzione di “uomo in più” per la sua squadra. Se guardo attentamente tutte le fasi della partita, non posso far altro che ritrovare questa figura in Alex Meret. Il Napoli, soprattutto nella ripresa, ha avuto la possibilità di dilagare nel risultato finale, ma questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato lo zampino del portiere azzurro: decisivo su Piccoli a fine primo tempo, miracoloso su Marin e Luperto, chiudendo in modo sontuoso la saracinesca della squadra partenopea. L’avventura a Napoli di Meret non è sempre idilliaca, spesso preso di mira dall’ambiente partenopeo. La sua leadership in campo, ma anche nello spogliatoio, deve essere sicuramente maggiore, ma a Cagliari ha dato prova ancora una volta di essere un portiere affidabile, dimostrando di meritare la fiducia che continuamente ripone in lui la società partenopea. Considerando che fosse anche febbricitante, non solo ha riabilitato la sua immagine come portiere agli occhi dei tifosi, ma ha dato prova che “l’uomo con la febbre è moribondo” è solo un falso e goliardico mito. Stoico e monumentale!
QUESTIONE DI FEELING – All’Unipol Domus, il Napoli scopre finalmente la sua nuova coppia del gol: Khvicha Kvaratskhelia e Romelu Lukaku. Dopo l’addio di Osimhen, il belga è esattamente quello che serviva al Napoli. Attaccante con grande forza, stazza fisica importante che fa reparto da solo e che mette in condizione gli esterni di essere più prolifici. Un calciatore di forte temperamento e leadership, che stimola anche mentalmente i suoi compagni a dare il massimo in campo. Il belga e il georgiano chiudono la pratica a Cagliari in soli cinque minuti: prima Lukaku per Kvaratskhelia, poi il 77 torna il favore, con la complicità di Politano. In campo si cercano e si trovano alla perfezione e, considerando che il belga non è ancora al massimo della condizione (anche se non si direbbe) ci sarà da divertirsi, se questi sono i presupposti. Siamo fatti l'uno per l'altro!
LA SENTENZA – A chiudere la pratica è Alessandro Buongiorno, che rifila al Cagliari il colpo del definitivo ko. Il difensore si è regalato la gioia del primo in azzurro, dopo l’ennesima prova sontuosa nel reparto arretrato. Se guardo il mercato estivo, penso che, al momento, l’ex Torino sia l’acquisto più azzeccato della società partenopea. Ha ridato solidità a una difesa completamente allo sbando nella scorsa stagione, bersagliata sotto tutti i punti di vista. Con un anno di ritardo, finalmente abbiamo in campo il vero erede di Kim. Un difensore intelligente tatticamente, che sa adeguarsi ad ogni evenienza in campo. Da una sensazione di grande affidabilità, di essere un calciatore che sa perfettamente cosa fare. Prende calci e non fa una piega, sporca l’occasione migliore del Cagliari, dando una grossa mano a Meret nella sua “paratutto era” ed è di grande sostegno anche alla funzione di Rrahmani centrale. Buongiorno di nome e di fatto!
MENZIONE SPECIALE – A Cagliari il Napoli ha ritrovato anche un Anguissa in grande spolvero. Sarà l’effetto Conte, sarà la presenza di una grande concorrenza, ma sta di fatto che, all’Unipol Domus, Anguissa ci ha ricordato quasi i tempi migliori, mettendo in scena una prestazione continua, crescente e dominante. Infine, chi se non Neres? Il brasiliano approfitta anche di questo spezzone di gara, per segnare sul suo taccuino personale un altro assist. Diventa, così, il primo calciatore a servire in ciascuna delle sue prime tre gare: Bologna, Parma e Cagliari. Pratico ed efficace, aspettando con la solita tranquillità che lo contraddistingue, la sua occasione da titolare.
Il Napoli torna da Cagliari con una vittoria netta e il primo posto in classifica. Il lavoro attento e minuzioso di Antonio Conte inizia a dare i suoi frutti: in campo si vede una squadra determinata, concreta e vogliosa di ottenere la vittoria. Bene anche l’esordio di McTominay e Gilmour: il primo ha dato prova che può essere una pedina importante in più ruoli, Gilmour utile per far rifiatare quel cyborg di Lobotka, ma sono ancora da amalgamare bene nello scacchiere di Conte. Sicuramente la strada è ancora lunga e c’è tanto lavoro da fare, ma i presupposti sono giusti per voltare pagina e riportare in alto il Napoli.
Preziosa Lombardi
Napoli Magazine
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di Napoli Magazine
16/09/2024 - 15:10
NAPOLI - Il Napoli riparte con una sontuosa vittoria in casa del Cagliari, che lancia gli uomini di Antonio Conte in vetta alla classifica. Un risultato netto, ma che potrebbe trarre in inganno su quella che è stata una vera e propria prova di forza e concretezza degli azzurri. Apre le danze il capitano Giovanni Di Lorenzo. Nel momento più delicato del match, trascinano il Napoli Alex Meret, Romelu Lukaku e Khvicha Kvaratskhelia. Chiude la pratica Alessandro Buongiorno, mettendo a segno il suo primo gol con la maglia azzurra.
IL CAPITANO – Nel momento di maggiore difficoltà, sia in campo che sugli spalti, è ancora una volta il capitano a trascinare la sua squadra: approfitta dell’assist di Lukaku e, grazie anche alla fortunosa deviazione di Mina, inganna Scuffet e porta in vantaggio gli azzurri. La cura Conte sembra iniziare a dare i primi effetti su Di Lorenzo, reduce da una stagione disastrosa e un’estate turbolenta. L’abbraccio, dopo il gol, con l’allenatore è un chiaro segnale di quanta fiducia gli stia ridando in campo. Le parole al suo arrivo hanno sicuramente dato la scossa al capitano, mettendo di nuovo il tutto sul binario giusto, per portare avanti una stagione nel segno del suo riscatto calcistico e personale. Non solo il gol, Di Lorenzo si è reso protagonista di una partita sontuosa, mettendo la zampino anche sul gol di Kvaratskhelia del 2-0, ponendo l’attenzione su quella che deve essere realmente la funzione del “braccetto” richiesta di Conte. Giocatore totale!
L’UOMO IN PIU’ – In una partita che termina 4-0 diventa sempre complicato scegliere un solo calciatore che, in quel determinato match, ha la funzione di “uomo in più” per la sua squadra. Se guardo attentamente tutte le fasi della partita, non posso far altro che ritrovare questa figura in Alex Meret. Il Napoli, soprattutto nella ripresa, ha avuto la possibilità di dilagare nel risultato finale, ma questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato lo zampino del portiere azzurro: decisivo su Piccoli a fine primo tempo, miracoloso su Marin e Luperto, chiudendo in modo sontuoso la saracinesca della squadra partenopea. L’avventura a Napoli di Meret non è sempre idilliaca, spesso preso di mira dall’ambiente partenopeo. La sua leadership in campo, ma anche nello spogliatoio, deve essere sicuramente maggiore, ma a Cagliari ha dato prova ancora una volta di essere un portiere affidabile, dimostrando di meritare la fiducia che continuamente ripone in lui la società partenopea. Considerando che fosse anche febbricitante, non solo ha riabilitato la sua immagine come portiere agli occhi dei tifosi, ma ha dato prova che “l’uomo con la febbre è moribondo” è solo un falso e goliardico mito. Stoico e monumentale!
QUESTIONE DI FEELING – All’Unipol Domus, il Napoli scopre finalmente la sua nuova coppia del gol: Khvicha Kvaratskhelia e Romelu Lukaku. Dopo l’addio di Osimhen, il belga è esattamente quello che serviva al Napoli. Attaccante con grande forza, stazza fisica importante che fa reparto da solo e che mette in condizione gli esterni di essere più prolifici. Un calciatore di forte temperamento e leadership, che stimola anche mentalmente i suoi compagni a dare il massimo in campo. Il belga e il georgiano chiudono la pratica a Cagliari in soli cinque minuti: prima Lukaku per Kvaratskhelia, poi il 77 torna il favore, con la complicità di Politano. In campo si cercano e si trovano alla perfezione e, considerando che il belga non è ancora al massimo della condizione (anche se non si direbbe) ci sarà da divertirsi, se questi sono i presupposti. Siamo fatti l'uno per l'altro!
LA SENTENZA – A chiudere la pratica è Alessandro Buongiorno, che rifila al Cagliari il colpo del definitivo ko. Il difensore si è regalato la gioia del primo in azzurro, dopo l’ennesima prova sontuosa nel reparto arretrato. Se guardo il mercato estivo, penso che, al momento, l’ex Torino sia l’acquisto più azzeccato della società partenopea. Ha ridato solidità a una difesa completamente allo sbando nella scorsa stagione, bersagliata sotto tutti i punti di vista. Con un anno di ritardo, finalmente abbiamo in campo il vero erede di Kim. Un difensore intelligente tatticamente, che sa adeguarsi ad ogni evenienza in campo. Da una sensazione di grande affidabilità, di essere un calciatore che sa perfettamente cosa fare. Prende calci e non fa una piega, sporca l’occasione migliore del Cagliari, dando una grossa mano a Meret nella sua “paratutto era” ed è di grande sostegno anche alla funzione di Rrahmani centrale. Buongiorno di nome e di fatto!
MENZIONE SPECIALE – A Cagliari il Napoli ha ritrovato anche un Anguissa in grande spolvero. Sarà l’effetto Conte, sarà la presenza di una grande concorrenza, ma sta di fatto che, all’Unipol Domus, Anguissa ci ha ricordato quasi i tempi migliori, mettendo in scena una prestazione continua, crescente e dominante. Infine, chi se non Neres? Il brasiliano approfitta anche di questo spezzone di gara, per segnare sul suo taccuino personale un altro assist. Diventa, così, il primo calciatore a servire in ciascuna delle sue prime tre gare: Bologna, Parma e Cagliari. Pratico ed efficace, aspettando con la solita tranquillità che lo contraddistingue, la sua occasione da titolare.
Il Napoli torna da Cagliari con una vittoria netta e il primo posto in classifica. Il lavoro attento e minuzioso di Antonio Conte inizia a dare i suoi frutti: in campo si vede una squadra determinata, concreta e vogliosa di ottenere la vittoria. Bene anche l’esordio di McTominay e Gilmour: il primo ha dato prova che può essere una pedina importante in più ruoli, Gilmour utile per far rifiatare quel cyborg di Lobotka, ma sono ancora da amalgamare bene nello scacchiere di Conte. Sicuramente la strada è ancora lunga e c’è tanto lavoro da fare, ma i presupposti sono giusti per voltare pagina e riportare in alto il Napoli.
Preziosa Lombardi
Napoli Magazine
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