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FOCUS NM - Napoli, Scudetto che sa di sacrificio e passione: McTominay e Lukaku simbolici, plauso a Rrahmani, Conte l’uomo in più
25.05.2025 19:00 di Napoli Magazine

NAPOLI – Il Napoli è Campione d'Italia per la quarta volta nella sua storia! Con la vittoria contro il Cagliari, gli azzurri la spuntano sull’Inter e portano a casa lo Scudetto. A far esplodere la festa al Maradona e per tutte le strade della città ci pensano prima McTominay e poi Lukaku, uomini simbolo di questa cavalcata tricolore.

BIG ROM E MCFRATM PER LA STORIA – Lo Scudetto vinto dal Napoli è frutto di lavoro duro e grande sacrificio, viste tutte le difficoltà che questa squadra ha riscontrato nel corso della stagione. E’ vero, rispetto alle altre squadre, ha avuto solo il campionato da giocare ma, come spesso sottolineato da Conte, da gennaio in poi ha dovuto fare i conti con tanti infortuni pesanti. Tante difficoltà superate con la straordinaria disponibilità di tutti gli uomini in rosa, che hanno dato il loro contributo con grande professionalità e passione. Tra i protagonisti, in primo piano, sicuramente di sono Romelu Lukaku e Scott McTominay, decisivi nell’ultima vittoria che ha consegnato lo Scudetto agli azzurri. Un percorso un po' tortuoso per Big-Rom: arrivato in ritardo, ha faticato un po' per trovare la condizione migliore, attirando anche qualche mugugno pretestuoso e di troppo. Conte ha scelto il belga per svolgere un determinato lavoro e lui ha risposto ripagano la fiducia dell’allenatore: 14 gol, 10 assist e tanto lavoro per la squadra. La palma di protagonista assoluto (e non a caso è stato eletto miglior giocatore del campionato) va di diritto a Scott McTominay… o forse è più corretto dire Scott McFratm. “Sono qui per vincere, non per fare le foto”: detto, fatto. Il suo arrivo è stato una benedizione per il Napoli e forse un grande rammarico per il Manchester United (fatico ancora a trovare una logica nella decisione di cederlo a cuor leggero). Partita dopo partita, si è caricato sulle spalle questa squadra, trascinandola fino alla conquista del tricolore. McTominay ha saputo conquistare i tifosi del Napoli soprattutto con la sua personalità e voglia matta di immergersi fin da subito nella realtà partenopea.

LODE AL SOLDATO – La vittoria dello Scudetto è arrivata anche e soprattutto grazie alla solidità della retroguardia azzurra: con solo 27 gol subiti, la difesa del Napoli è la migliore d’Europa. Il lavoro minuzioso di Conte sulla fase difensiva e l'impegno imponente dei difensori azzurri, hanno portato questa squadra a godersi un importante traguardo. L’arrivo di Buongiorno ha sicuramente ridato delle certezze alla difesa, ma i suoi infortuni l’hanno spesso portato a stare ai box. Al suo fianco, c’è qualcuno che silenziosamente ha fatto 38 partite su 38 e, a parte qualche errore, ha disputato una stagione clamorosa. Amir Rrahmani ha portato a casa due scudetti in tre anni da protagonista, dimostrando di essere una certezza e un porto sicuro per chi lo allena. Qualche mese fa, proprio Conte lo definì “soldato” e lui si è comportato da tale. Il suo soleo sarà sicuramente stato benedetto, ma sta di fatto che è uno dei pochi a restare “quasi” intatto fino a fine stagione. E’ un professionista che non teme di stare nell’ombra del compagno di reparto, non sgomita per prendersi le luci della ribalta, tanto alla fine i risultati del suo lavoro li porta a casa egregiamente. Spero che, questo ambiente, possa dare il giusto merito e i giusti riconoscimenti in futuro a un professionista esemplare e un leader silenzioso come il kosovaro.

L’UOMO IN PIU’ – Dopo il clamoroso disastro della scorsa stagione, Aurelio De Laurentiis ha avuto l’arguzia di scegliere la persona giusta per risanare squadra e ambiente: Antonio Conte. Un uomo che punta dritto alla vittoria, attraverso il lavoro quotidiano. Non a caso il suo “amma fatica” è diventato il motto della stagione e l’hanno provato fin da subito, sulla propria pelle, gli azzurri: come dimenticare i calciatori stremati nei ritiri di Dimaro e Castel Di Sangro, per i troppi carichi di lavoro. Conte è un professionista che non si ferma davanti alle difficoltà: ha l’abilità di arginare l’ostacolo e trovare sempre la soluzione giusta. Tanti infortuni, l’addio di Kvaratskhelia a metà stagione: tante difficoltà che, magari, avrebbero portato un altro allenatore a mollare, ma non lui. Il suo DNA vincente, il suo essere combattivo e competitivo l’hanno portato a non fermarsi, ma a caricare ancora di più la squadra per dare sempre il massimo. Conte e la squadra: un’unione che ha fatto la differenza in questa straordinaria vittoria. Conte ha ridato al gruppo un’identità e una mentalità vincente, il gruppo l’ha seguito in modo minuzioso e professionale. Una combo che si è rivelata esplosiva. Non si è mai nascosto (a parte stare un passo indietro sulla questione Scudetto fino a quasi fine stagione), ha sempre detto la sua verità senza mezze misure o filtri. E’ stato onesto, anche nell’esprimere qualche perplessità. Questo ambiente aveva bisogno di un allenatore di questa portata. Ora è tempo di capire quale sarà il futuro ma, qualunque esso sia, grazie Conte per aver riportato questo Napoli nella dimensione che gli spetta e che merita.

Preziosa Lombardi

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FOCUS NM - Napoli, Scudetto che sa di sacrificio e passione: McTominay e Lukaku simbolici, plauso a Rrahmani, Conte l’uomo in più

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25/05/2025 - 19:00

NAPOLI – Il Napoli è Campione d'Italia per la quarta volta nella sua storia! Con la vittoria contro il Cagliari, gli azzurri la spuntano sull’Inter e portano a casa lo Scudetto. A far esplodere la festa al Maradona e per tutte le strade della città ci pensano prima McTominay e poi Lukaku, uomini simbolo di questa cavalcata tricolore.

BIG ROM E MCFRATM PER LA STORIA – Lo Scudetto vinto dal Napoli è frutto di lavoro duro e grande sacrificio, viste tutte le difficoltà che questa squadra ha riscontrato nel corso della stagione. E’ vero, rispetto alle altre squadre, ha avuto solo il campionato da giocare ma, come spesso sottolineato da Conte, da gennaio in poi ha dovuto fare i conti con tanti infortuni pesanti. Tante difficoltà superate con la straordinaria disponibilità di tutti gli uomini in rosa, che hanno dato il loro contributo con grande professionalità e passione. Tra i protagonisti, in primo piano, sicuramente di sono Romelu Lukaku e Scott McTominay, decisivi nell’ultima vittoria che ha consegnato lo Scudetto agli azzurri. Un percorso un po' tortuoso per Big-Rom: arrivato in ritardo, ha faticato un po' per trovare la condizione migliore, attirando anche qualche mugugno pretestuoso e di troppo. Conte ha scelto il belga per svolgere un determinato lavoro e lui ha risposto ripagano la fiducia dell’allenatore: 14 gol, 10 assist e tanto lavoro per la squadra. La palma di protagonista assoluto (e non a caso è stato eletto miglior giocatore del campionato) va di diritto a Scott McTominay… o forse è più corretto dire Scott McFratm. “Sono qui per vincere, non per fare le foto”: detto, fatto. Il suo arrivo è stato una benedizione per il Napoli e forse un grande rammarico per il Manchester United (fatico ancora a trovare una logica nella decisione di cederlo a cuor leggero). Partita dopo partita, si è caricato sulle spalle questa squadra, trascinandola fino alla conquista del tricolore. McTominay ha saputo conquistare i tifosi del Napoli soprattutto con la sua personalità e voglia matta di immergersi fin da subito nella realtà partenopea.

LODE AL SOLDATO – La vittoria dello Scudetto è arrivata anche e soprattutto grazie alla solidità della retroguardia azzurra: con solo 27 gol subiti, la difesa del Napoli è la migliore d’Europa. Il lavoro minuzioso di Conte sulla fase difensiva e l'impegno imponente dei difensori azzurri, hanno portato questa squadra a godersi un importante traguardo. L’arrivo di Buongiorno ha sicuramente ridato delle certezze alla difesa, ma i suoi infortuni l’hanno spesso portato a stare ai box. Al suo fianco, c’è qualcuno che silenziosamente ha fatto 38 partite su 38 e, a parte qualche errore, ha disputato una stagione clamorosa. Amir Rrahmani ha portato a casa due scudetti in tre anni da protagonista, dimostrando di essere una certezza e un porto sicuro per chi lo allena. Qualche mese fa, proprio Conte lo definì “soldato” e lui si è comportato da tale. Il suo soleo sarà sicuramente stato benedetto, ma sta di fatto che è uno dei pochi a restare “quasi” intatto fino a fine stagione. E’ un professionista che non teme di stare nell’ombra del compagno di reparto, non sgomita per prendersi le luci della ribalta, tanto alla fine i risultati del suo lavoro li porta a casa egregiamente. Spero che, questo ambiente, possa dare il giusto merito e i giusti riconoscimenti in futuro a un professionista esemplare e un leader silenzioso come il kosovaro.

L’UOMO IN PIU’ – Dopo il clamoroso disastro della scorsa stagione, Aurelio De Laurentiis ha avuto l’arguzia di scegliere la persona giusta per risanare squadra e ambiente: Antonio Conte. Un uomo che punta dritto alla vittoria, attraverso il lavoro quotidiano. Non a caso il suo “amma fatica” è diventato il motto della stagione e l’hanno provato fin da subito, sulla propria pelle, gli azzurri: come dimenticare i calciatori stremati nei ritiri di Dimaro e Castel Di Sangro, per i troppi carichi di lavoro. Conte è un professionista che non si ferma davanti alle difficoltà: ha l’abilità di arginare l’ostacolo e trovare sempre la soluzione giusta. Tanti infortuni, l’addio di Kvaratskhelia a metà stagione: tante difficoltà che, magari, avrebbero portato un altro allenatore a mollare, ma non lui. Il suo DNA vincente, il suo essere combattivo e competitivo l’hanno portato a non fermarsi, ma a caricare ancora di più la squadra per dare sempre il massimo. Conte e la squadra: un’unione che ha fatto la differenza in questa straordinaria vittoria. Conte ha ridato al gruppo un’identità e una mentalità vincente, il gruppo l’ha seguito in modo minuzioso e professionale. Una combo che si è rivelata esplosiva. Non si è mai nascosto (a parte stare un passo indietro sulla questione Scudetto fino a quasi fine stagione), ha sempre detto la sua verità senza mezze misure o filtri. E’ stato onesto, anche nell’esprimere qualche perplessità. Questo ambiente aveva bisogno di un allenatore di questa portata. Ora è tempo di capire quale sarà il futuro ma, qualunque esso sia, grazie Conte per aver riportato questo Napoli nella dimensione che gli spetta e che merita.

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