Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, nell'intervista rilasciata al quotidiano La Gazzetta dello Sport, ha parlato anche dei momenti passati: "Come sono cambiato rispetto al 2019? Sono più esperto, sicuro. E faccio tanto lavoro tattico a casa: guardo le squadre avversarie, ho più controllo delle cose che succedono e vedo l’azione prima che arriva. Prima ero più reattivo, più dinamico. La gente può dire che il fisico è cambiato, ma anche adesso, in ogni gara, ci sono due o tre azioni in cui posso fare la differenza partendo da lontano. Però sono più altruista, lo dicono gli assist. Quando sono arrivato in Italia guardavo più a me stesso. Scudetto? È un nuovo campionato, si parte da zero. Siamo qui per prepararci bene ora, poi vedremo. L'arrivo di De Bruyne? Di mio c'è pochissimo. Giusto due chiamate, molto semplici. Gli ho spiegato cosa significa giocare qui, che siamo una squadra che vuole migliorare e confermarsi per l’anno prossimo. Sarà una grande sfida ma a lui piacciono le sfide. Finale di Champions? L’ho vissuta molto male per un anno, sono sincero. Vedi come sono andate le cose… non ho potuto dire le mie cose, ho lasciato parlare la gente perché io non sono uno che ama passare per la stampa e attaccare, preferisco reagire calcisticamente. Ora guardiamo avanti, siamo di nuovo in Champions: divertiamoci. Lucca? Gli ho detto che deve capire i movimenti, come giochiamo. Parlo con lui come con Lang e Kevin. Se capisce i movimenti vedrà che ogni volta che arriva la palla avrà tre opzioni: io al primo anno con Conte ci misi 4 mesi...".
di Napoli Magazine
07/08/2025 - 12:11
Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, nell'intervista rilasciata al quotidiano La Gazzetta dello Sport, ha parlato anche dei momenti passati: "Come sono cambiato rispetto al 2019? Sono più esperto, sicuro. E faccio tanto lavoro tattico a casa: guardo le squadre avversarie, ho più controllo delle cose che succedono e vedo l’azione prima che arriva. Prima ero più reattivo, più dinamico. La gente può dire che il fisico è cambiato, ma anche adesso, in ogni gara, ci sono due o tre azioni in cui posso fare la differenza partendo da lontano. Però sono più altruista, lo dicono gli assist. Quando sono arrivato in Italia guardavo più a me stesso. Scudetto? È un nuovo campionato, si parte da zero. Siamo qui per prepararci bene ora, poi vedremo. L'arrivo di De Bruyne? Di mio c'è pochissimo. Giusto due chiamate, molto semplici. Gli ho spiegato cosa significa giocare qui, che siamo una squadra che vuole migliorare e confermarsi per l’anno prossimo. Sarà una grande sfida ma a lui piacciono le sfide. Finale di Champions? L’ho vissuta molto male per un anno, sono sincero. Vedi come sono andate le cose… non ho potuto dire le mie cose, ho lasciato parlare la gente perché io non sono uno che ama passare per la stampa e attaccare, preferisco reagire calcisticamente. Ora guardiamo avanti, siamo di nuovo in Champions: divertiamoci. Lucca? Gli ho detto che deve capire i movimenti, come giochiamo. Parlo con lui come con Lang e Kevin. Se capisce i movimenti vedrà che ogni volta che arriva la palla avrà tre opzioni: io al primo anno con Conte ci misi 4 mesi...".