La Gazzetta dello Sport si sofferma sulle parole di Antonio Conte pronunciate ieri in conferenza stampa a Castel di Sangro: "Antonio Conte, mica uno qualsiasi: e quel signore sempre estremo capace di ribellarsi al potere costituito (l'Inter l'anno scorso), di rivoltare il calcio precedente al suo come un calzino per spingersi sino all'apoteosi del trionfo (la Juve del settimo posto, il Chelsea e il Napoli decimi), adesso sa di doversi lanciare in una nuova sfida, contro se stesso. Un anno dopo, con quella squadra che ha stupito ed alla quale è stato aggiunto un mercato abbagliante, c'è una missione che l'aspetta: e si potrà pure starsene accovacciati dentro un "confine" costruito su misura ("dobbiamo rompere le scatole a Inter, Juventus e Milan") però senza ignorare che in quest'orizzonte ampio esiste un vecchio Mondo da esplorare, la Champions. Il Napoli di Conte è stato abbellito, è rimasta ancora la struttura solida e portante del terzo scudetto - otto calciatori, parecchi titolari in pectore - e poi s'è provveduto ad aggiungere altro, con un centinaio di milioni investiti non per darsi un tono ma un ruolo: "Sono felicissimo del lavoro svolto in questo ritiro". Sul trono. È il destino dei vincenti, ritrovarsi addosso un'etichetta (talvolta fastidiosa): ma chi ha provveduto a riscrivere la Storia, addobbandola con il quarto scudetto a Napoli, sa come si fronteggiano le insidie di una stagione da cinquanta partite e (forse) passa. "Siamo un club in continua ricostruzione, abbiamo vinto il titolo al primo tentativo ma poi bisogna attrezzarsi per il successivo step. Da quando sono qui, abbiamo preso 13 giocatori e tra quelli venduti ci sono top player come Osimhen, Kvara, Raspadori...". Però per guardare avanti, e sentirsi da Champions, sono arrivati in dodici mesi McTominay e De Bruyne, Lukaku e Neres, Lang e Beukema, la risposta economicamente possente ad una ristrutturazione che porta il marchio di Conte nel Napoli di De Laurentiis e che è stata affidata a Manna: "Alla mia presentazione dissi che sarei stato contento se avessi dato stabilità tecnica per tenere il Napoli competitivo con le big: stiamo facendo le cose perbene, rispettando sempre il nostro stile. Chi era in Champions ha una base, noi ci stiamo rinforzando e vogliamo completare la rosa".
di Napoli Magazine
14/08/2025 - 08:41
La Gazzetta dello Sport si sofferma sulle parole di Antonio Conte pronunciate ieri in conferenza stampa a Castel di Sangro: "Antonio Conte, mica uno qualsiasi: e quel signore sempre estremo capace di ribellarsi al potere costituito (l'Inter l'anno scorso), di rivoltare il calcio precedente al suo come un calzino per spingersi sino all'apoteosi del trionfo (la Juve del settimo posto, il Chelsea e il Napoli decimi), adesso sa di doversi lanciare in una nuova sfida, contro se stesso. Un anno dopo, con quella squadra che ha stupito ed alla quale è stato aggiunto un mercato abbagliante, c'è una missione che l'aspetta: e si potrà pure starsene accovacciati dentro un "confine" costruito su misura ("dobbiamo rompere le scatole a Inter, Juventus e Milan") però senza ignorare che in quest'orizzonte ampio esiste un vecchio Mondo da esplorare, la Champions. Il Napoli di Conte è stato abbellito, è rimasta ancora la struttura solida e portante del terzo scudetto - otto calciatori, parecchi titolari in pectore - e poi s'è provveduto ad aggiungere altro, con un centinaio di milioni investiti non per darsi un tono ma un ruolo: "Sono felicissimo del lavoro svolto in questo ritiro". Sul trono. È il destino dei vincenti, ritrovarsi addosso un'etichetta (talvolta fastidiosa): ma chi ha provveduto a riscrivere la Storia, addobbandola con il quarto scudetto a Napoli, sa come si fronteggiano le insidie di una stagione da cinquanta partite e (forse) passa. "Siamo un club in continua ricostruzione, abbiamo vinto il titolo al primo tentativo ma poi bisogna attrezzarsi per il successivo step. Da quando sono qui, abbiamo preso 13 giocatori e tra quelli venduti ci sono top player come Osimhen, Kvara, Raspadori...". Però per guardare avanti, e sentirsi da Champions, sono arrivati in dodici mesi McTominay e De Bruyne, Lukaku e Neres, Lang e Beukema, la risposta economicamente possente ad una ristrutturazione che porta il marchio di Conte nel Napoli di De Laurentiis e che è stata affidata a Manna: "Alla mia presentazione dissi che sarei stato contento se avessi dato stabilità tecnica per tenere il Napoli competitivo con le big: stiamo facendo le cose perbene, rispettando sempre il nostro stile. Chi era in Champions ha una base, noi ci stiamo rinforzando e vogliamo completare la rosa".