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GHOULAM - Finora solo 5 partite giocate
23.10.2019 11:01 di Napoli Magazine Fonte: Dario Marotta per il Roma

NAPOLI. La Champions League continua a mietere vittime tra gli azzurri. Ne sa qualcosa Lorenzo Insigne, spedito in tribuna con il Genk per essere apparso giù di tono in allenamento e conseguentemente costretto al chiarimento con Ancelotti e Raiola. Stavolta è toccato a Ghoulam, addirittura escluso dalla lisa dei convocati per il delicato match di coppa. Niente viaggio in Austria e inevitabili sospetti sulla sua condizione generale. L’algerino non ha preso parte nemmeno all’ultima partita vinta dal Napoli contro il Verona, nonostante i vari problemi che hanno colpito i terzini azzurri, nella fattispecie Rui e Hysaj. Il tecnico gli ha preferito Malcuit e anche a Salisburgo toccherà allo zazzeruto fluidificante partenopeo prendere in consegna la fascia destra, con l’ottimo Di Lorenzo dirottato su quella corsia mancina che una volta aveva un solo legittimo proprietario.

 

LA STAGIONE DI GHOULAM non è mai iniziata, né per minuti giocati né per rendimento. Doveva essere l’anno della rinascita e invece rischia di prendere il sopravvento la paura di non poter ammirare più le qualità tecniche e atletiche di quello che era ritenuto, a giusta ragione, uno dei terzini più forti d’Europa. Al momento sono solo cinque le partite disputate in campionato, per un totale di appena trecento minuti. Va decisamente peggio in Europa, laddove l’algerino non è ancora riuscito ad esordire. In panchina con il Liverpool, in tribuna con il Genk e non convocato per stasera, in una preoccupante e significativa parabola discendente. Le “avvisaglie”, in fondo, c’erano già state nella passata stagione, quando Ghoulam è riuscito a mettere insieme ventuno presenze complessive, in verità senza mai rubare l’occhio. Reggevano però gli alibi, più che accettabili e comprensibili per i tanti infortuni con i quali era stato costretto a fare i conti.

 

DUE ANNI fa il punto di non ritorno, la rottura del crociato in una notte di Champions, al San Paolo, contro il Manchester City. Da allora Ghoulam, per rendere meglio l’idea, è stato impiegato nella più importante delle competizioni europee solamente per venti minuti, lo scorso anno, nell’ultima gara del girone, nella maledetta notte di Anfield. Prima e dopo, solo panchine e tribune, in una deprimente striscia negativa.

 

PROBLEMA FISICO O PSICOLOGICO? La domanda, a questo punto, sorge spontanea. Da Castelvolturno non arrivano indicazioni significative, Ghoulam si allena quotidianamente e appare pienamente recuperato sotto il profilo fisico. E allora perché non gioca? Il quesito ha trovato una sua possibile soluzione nelle dichiarazioni rilasciate dall’ex medico sociale del Napoli, il Dottor De Nicola, che ha avuto modo di seguire da vicino tutto l’iter clinico che ha portato al recupero del terzino azzurro: «Non credo sia più un problema fisico, ha affermato ai microfoni di radio punto nuovo. Quando si ha un infortunio pesante, nella testa rimane ed è difficile da cancellare. Lui l’anno scorso ha giocato, fisicamente era ok, magari sta soffrendo mentalmente la situazione». Una possibilità che porta con sé una spiegazione razionale ma che non consente di dissipare i dubbi sul futuro del mancino azzurro.

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GHOULAM - Finora solo 5 partite giocate

di Napoli Magazine

23/10/2024 - 11:01

NAPOLI. La Champions League continua a mietere vittime tra gli azzurri. Ne sa qualcosa Lorenzo Insigne, spedito in tribuna con il Genk per essere apparso giù di tono in allenamento e conseguentemente costretto al chiarimento con Ancelotti e Raiola. Stavolta è toccato a Ghoulam, addirittura escluso dalla lisa dei convocati per il delicato match di coppa. Niente viaggio in Austria e inevitabili sospetti sulla sua condizione generale. L’algerino non ha preso parte nemmeno all’ultima partita vinta dal Napoli contro il Verona, nonostante i vari problemi che hanno colpito i terzini azzurri, nella fattispecie Rui e Hysaj. Il tecnico gli ha preferito Malcuit e anche a Salisburgo toccherà allo zazzeruto fluidificante partenopeo prendere in consegna la fascia destra, con l’ottimo Di Lorenzo dirottato su quella corsia mancina che una volta aveva un solo legittimo proprietario.

 

LA STAGIONE DI GHOULAM non è mai iniziata, né per minuti giocati né per rendimento. Doveva essere l’anno della rinascita e invece rischia di prendere il sopravvento la paura di non poter ammirare più le qualità tecniche e atletiche di quello che era ritenuto, a giusta ragione, uno dei terzini più forti d’Europa. Al momento sono solo cinque le partite disputate in campionato, per un totale di appena trecento minuti. Va decisamente peggio in Europa, laddove l’algerino non è ancora riuscito ad esordire. In panchina con il Liverpool, in tribuna con il Genk e non convocato per stasera, in una preoccupante e significativa parabola discendente. Le “avvisaglie”, in fondo, c’erano già state nella passata stagione, quando Ghoulam è riuscito a mettere insieme ventuno presenze complessive, in verità senza mai rubare l’occhio. Reggevano però gli alibi, più che accettabili e comprensibili per i tanti infortuni con i quali era stato costretto a fare i conti.

 

DUE ANNI fa il punto di non ritorno, la rottura del crociato in una notte di Champions, al San Paolo, contro il Manchester City. Da allora Ghoulam, per rendere meglio l’idea, è stato impiegato nella più importante delle competizioni europee solamente per venti minuti, lo scorso anno, nell’ultima gara del girone, nella maledetta notte di Anfield. Prima e dopo, solo panchine e tribune, in una deprimente striscia negativa.

 

PROBLEMA FISICO O PSICOLOGICO? La domanda, a questo punto, sorge spontanea. Da Castelvolturno non arrivano indicazioni significative, Ghoulam si allena quotidianamente e appare pienamente recuperato sotto il profilo fisico. E allora perché non gioca? Il quesito ha trovato una sua possibile soluzione nelle dichiarazioni rilasciate dall’ex medico sociale del Napoli, il Dottor De Nicola, che ha avuto modo di seguire da vicino tutto l’iter clinico che ha portato al recupero del terzino azzurro: «Non credo sia più un problema fisico, ha affermato ai microfoni di radio punto nuovo. Quando si ha un infortunio pesante, nella testa rimane ed è difficile da cancellare. Lui l’anno scorso ha giocato, fisicamente era ok, magari sta soffrendo mentalmente la situazione». Una possibilità che porta con sé una spiegazione razionale ma che non consente di dissipare i dubbi sul futuro del mancino azzurro.

Fonte: Dario Marotta per il Roma