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GOLAZO - Adolfo Mollichelli scrive su "NM": "Napoli, roba da Paradiso!"
18.09.2019 13:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dicono che i componenti la squadra dei cherubini, sbirciando sul San Paolo da lassù, si siano rallegrati ed anche un po' rabbuiati, commentando: ma questi azzurri giocano quasi come noi! Roba da paradiso, insomma. E che volete dirgli di più a questo Napoli: frizzante, determinato, ostinato, intelligente, sofferente il giusto, esaltante, bello a vedersi. Che ha intristito e meravigliato i campioni d'Europa di rosso vestiti e con gli occhi strabuzzati come se volessero dire: avimmo perduto n'ata vota, naturalmente con lo slang che si parla dalle parti di Anfield Road. La partita perfetta? No, perché nel calcio non esiste. Partita bellissima e ricca di contenuti tattici e tecnici, questo sì. Che ha spazzato via la tristezza che aveva aleggiato al Meazza qualche ora prima. Con lo Slavia di Praga che ha annichilito la Beneamata e che se non si fosse messo in mente di entrare in porta col pallone, altro che pari avrebbe conquistato. Schegge impazzite nella dolce sera sanpaolina. Salah e Mané da una parte, Mertens, Insigne e Lozano dall'altra. Strappi di qua e di là, costruiti nei momenti opportuni, quando c'era lo spazio per infilarsi, costruito con intelligente strategìa. Due paratissime: Meret su Salah, Adrian su Mertens a confermare la completezza di due squadre magnifiche, forti dal numero uno a tutti gli altri, subentranti compresi. E sì, perché non si gioca più in undici ma in quattordici, i cambi che risultano decisivi e però li devi pure azzeccare. Sopracciglio Alzato gommamasticante ha dimostrato di saper giocare a scacchi (un giorno ve li spiegherò) meglio di Klopp. E quando i fru-fru avevano dato tutto, alfieri imperversanti sulle diagonali, ecco la mossa decisiva per poter giocare in colonna: si cala la torre Llorente e il matto è servito. Paco, il corazziere bello e biondo e di gentile aspetto, il Corradino di Svevia in maglietta e calzoncini. Un fior di giocatore che da tempo ammiro. Perché ha testa - sia come colpo che come materia cerebrale - e cela dietro ad un paravento l'indubbia lentezza con l'intelligenza al servizio della giocata sempre utile mai fine a se stessa. Credo che il Tottenham lo stia rimpiangendo. Secondo il mio modesto parere meritano una citazione particolare alcuni azzurri. Koulibaly e va bene mica poteva essere quello di Torino, scontato che sarebbe tornato la roccia d'ebano. Allan tornato motorino perpetuo, e va bene. Ma sul podio più alto ne colloco altri due: Di Lorenzo, dall'Empoli all'Europa con la stessa spregiudicatezza. E Mario Rui troppo spesso vituperato e che è stato la chiave tattica sulla catena di sinistra e salvatore in un paio di situazioni nient'affatto seplici da sbrigare. Ah! dimenticavo: la squadra dei cherubini ha inoltrato domanda per una settimana da trascorrere a Castel Volturno.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli scrive su "NM": "Napoli, roba da Paradiso!"

di Napoli Magazine

18/09/2024 - 13:15

NAPOLI - Dicono che i componenti la squadra dei cherubini, sbirciando sul San Paolo da lassù, si siano rallegrati ed anche un po' rabbuiati, commentando: ma questi azzurri giocano quasi come noi! Roba da paradiso, insomma. E che volete dirgli di più a questo Napoli: frizzante, determinato, ostinato, intelligente, sofferente il giusto, esaltante, bello a vedersi. Che ha intristito e meravigliato i campioni d'Europa di rosso vestiti e con gli occhi strabuzzati come se volessero dire: avimmo perduto n'ata vota, naturalmente con lo slang che si parla dalle parti di Anfield Road. La partita perfetta? No, perché nel calcio non esiste. Partita bellissima e ricca di contenuti tattici e tecnici, questo sì. Che ha spazzato via la tristezza che aveva aleggiato al Meazza qualche ora prima. Con lo Slavia di Praga che ha annichilito la Beneamata e che se non si fosse messo in mente di entrare in porta col pallone, altro che pari avrebbe conquistato. Schegge impazzite nella dolce sera sanpaolina. Salah e Mané da una parte, Mertens, Insigne e Lozano dall'altra. Strappi di qua e di là, costruiti nei momenti opportuni, quando c'era lo spazio per infilarsi, costruito con intelligente strategìa. Due paratissime: Meret su Salah, Adrian su Mertens a confermare la completezza di due squadre magnifiche, forti dal numero uno a tutti gli altri, subentranti compresi. E sì, perché non si gioca più in undici ma in quattordici, i cambi che risultano decisivi e però li devi pure azzeccare. Sopracciglio Alzato gommamasticante ha dimostrato di saper giocare a scacchi (un giorno ve li spiegherò) meglio di Klopp. E quando i fru-fru avevano dato tutto, alfieri imperversanti sulle diagonali, ecco la mossa decisiva per poter giocare in colonna: si cala la torre Llorente e il matto è servito. Paco, il corazziere bello e biondo e di gentile aspetto, il Corradino di Svevia in maglietta e calzoncini. Un fior di giocatore che da tempo ammiro. Perché ha testa - sia come colpo che come materia cerebrale - e cela dietro ad un paravento l'indubbia lentezza con l'intelligenza al servizio della giocata sempre utile mai fine a se stessa. Credo che il Tottenham lo stia rimpiangendo. Secondo il mio modesto parere meritano una citazione particolare alcuni azzurri. Koulibaly e va bene mica poteva essere quello di Torino, scontato che sarebbe tornato la roccia d'ebano. Allan tornato motorino perpetuo, e va bene. Ma sul podio più alto ne colloco altri due: Di Lorenzo, dall'Empoli all'Europa con la stessa spregiudicatezza. E Mario Rui troppo spesso vituperato e che è stato la chiave tattica sulla catena di sinistra e salvatore in un paio di situazioni nient'affatto seplici da sbrigare. Ah! dimenticavo: la squadra dei cherubini ha inoltrato domanda per una settimana da trascorrere a Castel Volturno.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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