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IL BLOG - Quesito, Rafa Benitez: "Qual'è l'età  giusta per cominciare a giocare a calcio?"
24.07.2013 14:34 di Napoli Magazine Fonte: Sito Ufficiale di Rafa Benitez

Ci sono molte scuole di pensiero su quale sia l’età giusta per iniziare un qualsiasi sport, ma le abbiamo riassunte in due molte concrete. C’è chi sostiene che si debba cominciare dall’infanzia e chi dice che l’età giusta sia attorno ai 10 anni.



Sebbene queste due scuole di pensiero sembrino essere differenti, un’analisi più approfondita porta a concludere che queste differenze risiedano solo nella terminologia. Gli autori che sostengono il periodo dell’infanzia fanno riferimento a una preparazione generale al fine di future attività sportive; chi sostiene che debba avvenire verso i 10 anni si riferiscono a un lavoro più specifico e concreto in un dato sport. Pertanto questi ultimi non sono necessariamente contro il lavorare sulla condizione generale prima che il bambino abbia 10 anni.



GLI SPORTS DURANTE L’INFANZIA



Jose Maria Cagigal, nel prologo dell’edizione spagnola di sports dell’infanzia (1) di Liselott Diem, dice “ una persona diventerà alla fine quello che è stata la sua infanzia”. A detta sua, ogni essere umano si forma durante il periodo dell’infanzia, di conseguenza il suo sviluppo durante i primi anni di vita è molto importante. Questo concetto è valido anche negli sports, poiché egli considera questo sviluppo motorio come un arricchimento dell’individuo piuttosto che un adattamento fisico e tecnico allo sport.



Fare movimento nei primi tre anni di vita è fondamentale, perché con il suo movimento il bambino sviluppa la propria abilità d’osservazione e di creazione, sviluppando allo stesso tempo le proprie abilità di coordinazione, il senso di equilibrio, spazio e tempo.



Dai 3 ai 6 anni lo sport richiede i seguenti passi didattici, a detta di Liselott Diem:



1. Stimolazione appropriata e regolazione

2. Problem solving attraverso prove ed errori

3. Ripetizione, comparazione e giudizio dei risultati: fase comprensiva

4. Variazione individuale delle forme base: fase creativa

5. Aumento della difficoltà degli esercizi, quando l’individuo prova a ripetere i propri traguardi e quelli dei suoi pari: riconoscimento dell’aspirazione reale.



Liselott Diem propone una ampia varietà di stimoli ed esercizi per migliorare le abilità fisiche.

La migliore età per acquisire le abilità fisiche è dai 3 ai 1° anni, a detta di questi autori.



Lo sviluppo di queste capacità viene raggiunto attraverso il praticare sports differenti.



Sports e giochi sono un altro modo di sviluppare le abilità motorie. A questa età l’enfasi è nel reagire correttamente e in modo conscio nell’applicare le giuste tecniche.



INIZIAZIONE AL CALCIO



Nel comprendere quale sia l’età ideale per iniziare a giocare a calcio, dobbiamo identificare alcune peculiarità tipiche di ogni gruppo d’età (2):



7 ANNI



Il bambino a 7 anni può avere dei periodi nei quali fa un’attività particolare: poi possibilmente cambia idea e ne fa un’altra. Quando gli si chiede di fare qualcosa il bambino si stanca velocemente di quello che è suggerito.



8 ANNI



La propensione del bambino nell’imparare nuove tecniche è maggiore rispetto a quando ha 7 anni.

Entrambi, ragazzi e ragazze, si divertono a giocare a calcio. La loro gamma di interessi e attenzione si alterna velocemente tra cose diverse. Giocare senza supervisione frequentemente finisce in liti.



9 ANNI



Al bambino di 9 anni piace mettere in discussione sé stesso. Se qualcosa attrae il bimbo di 9 anni, lui continuerà a fare pratica fino a diventarne un maestro. Il bambino è un allievo curioso e gli piace mostrare quello che ha imparato.



10 ANNI



Il bambino a 10 anni prova piacere dalla semplice attività fisica. Gli piace appartenere a squadre e associazioni. È l’età nella quale padroneggia le proprie abilità.



A 9-10 anni è interessato in movimenti efficaci e prova a raggiungere specifici livelli di prestazione.

Molti psicologi concordano che l’età ideale per cominciare a imparare un’attività motoria dovrebbe essere quella in cui non c’è discrepanza tra sviluppo fisiologico e psicologico.



Nicole Comuci (3) considera i 10 anni l’età ideale perché in quella fase il bimbo ha finito di sviluppare la il periodo di crescita. Questo momento corrisponde a quando si formano i muscoli che segue la crescita delle ossa durante la pubertà.



Considerando quanto sopra, è ovvio che l’età più appropriata per cominciare a giocare a calcio varia tra i 9 e i 10 anni, in quanto il bimbo possiede molte delle capacità che gli permettono di padroneggiare le abilità calcistiche facilmente.



Se si insegna a giocare all’età di 7 anni e si lavora con lui da quel momento, non potrà essere un giocatore migliore quando avrà 12 anni rispetto a un bambino che comincia a 10?



Per rispondere a questa domanda dovremmo fare riferimento alla ricerca sviluppata da Susenberry (4). Nelle sue conclusioni sostiene che il tempo impiegato nel padroneggiare una particolare abilità o tecnica può essere persa se portata avanti in un’età non appropriata. (Forma 4 gruppi di bambini: due dai 3 ai 4 anni e altri due dai 5 ai 6. Uno dei gruppi di 3-4 anni e uno di 5-6 fanno pratica lanciando le palle; gli altri due gruppi non si allenano. Dopo un periodo di tempo nota che la differenza tra i due gruppi di 3-4 anni non è evidente; piuttosto si riscontra che tra i due gruppi di 5-6 c’è una differenza visibile. Questo mostra che sarebbe meglio lavorare sull’abilità all’età di 5-6 anni piuttosto che prima di quel periodo. Il lavoro fatto in precedenza non comporterebbe dei benefici evidenti.)



La ricerca mostra inoltre che l’iniziazione al calcio comporta alcuni requisiti riguardanti il campo, la dimensione della porta, la grandezza della palla, l’attrezzatura varia ecc. in quanto dovrebbero tenere in considerazione l’età la costituzione fisica del bambino. Se si comincia all’età di 7 anni occorre tenere conto di queste necessità al fine di non andare a creare una serie di cattive abitudini e difetti tecnici dovuti alla scarsità di adattamento fisiologico nel bambino in riferimento alle varie attrezzature impiegate. Per esempio se il pallone è pesante quando calcerà lo farà usando la punta del piede altrimenti il calcio non potrà essere efficace. Questo calcio difettoso può diventare una abitudine ed interferire con il calciare in modo appropriato successivamente.



Felipe Gayoso (5) suggerisce quando un bambino comincia a giocare a calcio i seguenti punti:



Condizione fisica: coordinazione, tempo, consapevolezza dello spazio e forma del corpo.



Abilità tecniche: (metodo globale) finezze con la palla, controllo con la suola e interno piede, copertura della palla con l’interno e l’esterno del piede, direzione.



Un modo per i bambini per imparare a giocare senza annoiarsi è attraverso il gioco. Il calcio a 5 è il modo ideale per lo stadio iniziale.



CONCLUSIONI



La conclusione principale è che dovremmo incoraggiare dalla nascita qualsiasi cosa che favorisca il movimento con il fine di preparare e sviluppare nel bambino capacità specifiche legate per esempio a giocare a calcio in una fase successiva, attorno ai 9-10 anni.



(1) Liselott Diem: Deporte desde la infancia Ed. Miñon . Collection Kine.

(2) Sacado de: El niño de 7 y 8 años, el niño de 9 y 10 de Arnold Gesell y otros. Ed. Paidos.

(3) Comuci, Nicola. Italia. Enseñanza de base a los niños entre los 10 y 14 años. N., 2 de la revista: El Entrenador español de Fútbol. Octubre, 1979.

(4) Sacado de libro: La habilidad en el deporte, de Barbara Knapp. Ed. Miñon. Collection Kine.

(5) Felipe Gayoso. Iniciación al fútbol (8-14). Tesina fin de carrera INEF de Madrid.


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di Napoli Magazine

24/07/2013 - 14:34

Ci sono molte scuole di pensiero su quale sia l’età giusta per iniziare un qualsiasi sport, ma le abbiamo riassunte in due molte concrete. C’è chi sostiene che si debba cominciare dall’infanzia e chi dice che l’età giusta sia attorno ai 10 anni.



Sebbene queste due scuole di pensiero sembrino essere differenti, un’analisi più approfondita porta a concludere che queste differenze risiedano solo nella terminologia. Gli autori che sostengono il periodo dell’infanzia fanno riferimento a una preparazione generale al fine di future attività sportive; chi sostiene che debba avvenire verso i 10 anni si riferiscono a un lavoro più specifico e concreto in un dato sport. Pertanto questi ultimi non sono necessariamente contro il lavorare sulla condizione generale prima che il bambino abbia 10 anni.



GLI SPORTS DURANTE L’INFANZIA



Jose Maria Cagigal, nel prologo dell’edizione spagnola di sports dell’infanzia (1) di Liselott Diem, dice “ una persona diventerà alla fine quello che è stata la sua infanzia”. A detta sua, ogni essere umano si forma durante il periodo dell’infanzia, di conseguenza il suo sviluppo durante i primi anni di vita è molto importante. Questo concetto è valido anche negli sports, poiché egli considera questo sviluppo motorio come un arricchimento dell’individuo piuttosto che un adattamento fisico e tecnico allo sport.



Fare movimento nei primi tre anni di vita è fondamentale, perché con il suo movimento il bambino sviluppa la propria abilità d’osservazione e di creazione, sviluppando allo stesso tempo le proprie abilità di coordinazione, il senso di equilibrio, spazio e tempo.



Dai 3 ai 6 anni lo sport richiede i seguenti passi didattici, a detta di Liselott Diem:



1. Stimolazione appropriata e regolazione

2. Problem solving attraverso prove ed errori

3. Ripetizione, comparazione e giudizio dei risultati: fase comprensiva

4. Variazione individuale delle forme base: fase creativa

5. Aumento della difficoltà degli esercizi, quando l’individuo prova a ripetere i propri traguardi e quelli dei suoi pari: riconoscimento dell’aspirazione reale.



Liselott Diem propone una ampia varietà di stimoli ed esercizi per migliorare le abilità fisiche.

La migliore età per acquisire le abilità fisiche è dai 3 ai 1° anni, a detta di questi autori.



Lo sviluppo di queste capacità viene raggiunto attraverso il praticare sports differenti.



Sports e giochi sono un altro modo di sviluppare le abilità motorie. A questa età l’enfasi è nel reagire correttamente e in modo conscio nell’applicare le giuste tecniche.



INIZIAZIONE AL CALCIO



Nel comprendere quale sia l’età ideale per iniziare a giocare a calcio, dobbiamo identificare alcune peculiarità tipiche di ogni gruppo d’età (2):



7 ANNI



Il bambino a 7 anni può avere dei periodi nei quali fa un’attività particolare: poi possibilmente cambia idea e ne fa un’altra. Quando gli si chiede di fare qualcosa il bambino si stanca velocemente di quello che è suggerito.



8 ANNI



La propensione del bambino nell’imparare nuove tecniche è maggiore rispetto a quando ha 7 anni.

Entrambi, ragazzi e ragazze, si divertono a giocare a calcio. La loro gamma di interessi e attenzione si alterna velocemente tra cose diverse. Giocare senza supervisione frequentemente finisce in liti.



9 ANNI



Al bambino di 9 anni piace mettere in discussione sé stesso. Se qualcosa attrae il bimbo di 9 anni, lui continuerà a fare pratica fino a diventarne un maestro. Il bambino è un allievo curioso e gli piace mostrare quello che ha imparato.



10 ANNI



Il bambino a 10 anni prova piacere dalla semplice attività fisica. Gli piace appartenere a squadre e associazioni. È l’età nella quale padroneggia le proprie abilità.



A 9-10 anni è interessato in movimenti efficaci e prova a raggiungere specifici livelli di prestazione.

Molti psicologi concordano che l’età ideale per cominciare a imparare un’attività motoria dovrebbe essere quella in cui non c’è discrepanza tra sviluppo fisiologico e psicologico.



Nicole Comuci (3) considera i 10 anni l’età ideale perché in quella fase il bimbo ha finito di sviluppare la il periodo di crescita. Questo momento corrisponde a quando si formano i muscoli che segue la crescita delle ossa durante la pubertà.



Considerando quanto sopra, è ovvio che l’età più appropriata per cominciare a giocare a calcio varia tra i 9 e i 10 anni, in quanto il bimbo possiede molte delle capacità che gli permettono di padroneggiare le abilità calcistiche facilmente.



Se si insegna a giocare all’età di 7 anni e si lavora con lui da quel momento, non potrà essere un giocatore migliore quando avrà 12 anni rispetto a un bambino che comincia a 10?



Per rispondere a questa domanda dovremmo fare riferimento alla ricerca sviluppata da Susenberry (4). Nelle sue conclusioni sostiene che il tempo impiegato nel padroneggiare una particolare abilità o tecnica può essere persa se portata avanti in un’età non appropriata. (Forma 4 gruppi di bambini: due dai 3 ai 4 anni e altri due dai 5 ai 6. Uno dei gruppi di 3-4 anni e uno di 5-6 fanno pratica lanciando le palle; gli altri due gruppi non si allenano. Dopo un periodo di tempo nota che la differenza tra i due gruppi di 3-4 anni non è evidente; piuttosto si riscontra che tra i due gruppi di 5-6 c’è una differenza visibile. Questo mostra che sarebbe meglio lavorare sull’abilità all’età di 5-6 anni piuttosto che prima di quel periodo. Il lavoro fatto in precedenza non comporterebbe dei benefici evidenti.)



La ricerca mostra inoltre che l’iniziazione al calcio comporta alcuni requisiti riguardanti il campo, la dimensione della porta, la grandezza della palla, l’attrezzatura varia ecc. in quanto dovrebbero tenere in considerazione l’età la costituzione fisica del bambino. Se si comincia all’età di 7 anni occorre tenere conto di queste necessità al fine di non andare a creare una serie di cattive abitudini e difetti tecnici dovuti alla scarsità di adattamento fisiologico nel bambino in riferimento alle varie attrezzature impiegate. Per esempio se il pallone è pesante quando calcerà lo farà usando la punta del piede altrimenti il calcio non potrà essere efficace. Questo calcio difettoso può diventare una abitudine ed interferire con il calciare in modo appropriato successivamente.



Felipe Gayoso (5) suggerisce quando un bambino comincia a giocare a calcio i seguenti punti:



Condizione fisica: coordinazione, tempo, consapevolezza dello spazio e forma del corpo.



Abilità tecniche: (metodo globale) finezze con la palla, controllo con la suola e interno piede, copertura della palla con l’interno e l’esterno del piede, direzione.



Un modo per i bambini per imparare a giocare senza annoiarsi è attraverso il gioco. Il calcio a 5 è il modo ideale per lo stadio iniziale.



CONCLUSIONI



La conclusione principale è che dovremmo incoraggiare dalla nascita qualsiasi cosa che favorisca il movimento con il fine di preparare e sviluppare nel bambino capacità specifiche legate per esempio a giocare a calcio in una fase successiva, attorno ai 9-10 anni.



(1) Liselott Diem: Deporte desde la infancia Ed. Miñon . Collection Kine.

(2) Sacado de: El niño de 7 y 8 años, el niño de 9 y 10 de Arnold Gesell y otros. Ed. Paidos.

(3) Comuci, Nicola. Italia. Enseñanza de base a los niños entre los 10 y 14 años. N., 2 de la revista: El Entrenador español de Fútbol. Octubre, 1979.

(4) Sacado de libro: La habilidad en el deporte, de Barbara Knapp. Ed. Miñon. Collection Kine.

(5) Felipe Gayoso. Iniciación al fútbol (8-14). Tesina fin de carrera INEF de Madrid.


Fonte: Sito Ufficiale di Rafa Benitez