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L'ELOGIO - Rampulla: "Terrei Kvara sempre in campo, a meno che non chieda lui di riposare"
05.12.2023 13:46 di Napoli Magazine

A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Michelangelo Rampulla, ex calciatore ed ex preparatore dei portieri della Juventus: “Ai miei tempi era insolito vedere un portiere diventare un giocatore in più e andare verso la porta avversaria, sono contento di aver aperto una strada! Il calcio è bello perché puoi variare il modo di giocare, a volte si parte dal basso. Un po' lo condivido perché a me piaceva giocare con i piedi, ma il concetto non deve essere esasperato. Se hai giocatori adatti è bello partire da fondo campo. La concorrenza nel ruolo del portiere non fa bene perché è un ruolo talmente particolare che ha bisogno di tranquillità. La competizione in questo reparto non deve esserci, se il secondo dà ulteriore stimolo va bene anche perché è bello lavorare insieme. Poi che ci sia competizione in allenamento va bene, ma quando si parla di partite ufficiali, deve esserci il titolare. Se poi il titolare vive un periodo particolare medio-lungo, può essere utile dargli qualche turno di riposo. Il portiere che mi vanto di aver allenato? Per due anni ho allenato anche Buffon, sono stato suo compagno di squadra, poi l’ho anche allenato per cui mi piace ricordarlo. Il mio primo portiere è stato Antonio Mirante e pure lui ha fatto una discreta carriera. L’ho cresciuto inizialmente, ma il merito è suo perché è diventato un portiere affidabile. Quando ci sono grandi campioni in squadra non li lascerei mai in panchina: Kvaratskhelia ad esempio lo terrei sempre in campo, a meno che non sia lui a chiedere di riposare”.

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L'ELOGIO - Rampulla: "Terrei Kvara sempre in campo, a meno che non chieda lui di riposare"

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05/12/2023 - 13:46

A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Michelangelo Rampulla, ex calciatore ed ex preparatore dei portieri della Juventus: “Ai miei tempi era insolito vedere un portiere diventare un giocatore in più e andare verso la porta avversaria, sono contento di aver aperto una strada! Il calcio è bello perché puoi variare il modo di giocare, a volte si parte dal basso. Un po' lo condivido perché a me piaceva giocare con i piedi, ma il concetto non deve essere esasperato. Se hai giocatori adatti è bello partire da fondo campo. La concorrenza nel ruolo del portiere non fa bene perché è un ruolo talmente particolare che ha bisogno di tranquillità. La competizione in questo reparto non deve esserci, se il secondo dà ulteriore stimolo va bene anche perché è bello lavorare insieme. Poi che ci sia competizione in allenamento va bene, ma quando si parla di partite ufficiali, deve esserci il titolare. Se poi il titolare vive un periodo particolare medio-lungo, può essere utile dargli qualche turno di riposo. Il portiere che mi vanto di aver allenato? Per due anni ho allenato anche Buffon, sono stato suo compagno di squadra, poi l’ho anche allenato per cui mi piace ricordarlo. Il mio primo portiere è stato Antonio Mirante e pure lui ha fatto una discreta carriera. L’ho cresciuto inizialmente, ma il merito è suo perché è diventato un portiere affidabile. Quando ci sono grandi campioni in squadra non li lascerei mai in panchina: Kvaratskhelia ad esempio lo terrei sempre in campo, a meno che non sia lui a chiedere di riposare”.