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IL CORDOGLIO - Rosario Pastore ricorda Gianfranco Lucariello: "Ci hai lasciato in una disperazione difficilissima da superare"
13.08.2024 10:40 di Napoli Magazine

Rosario Pastore, giornalista, ha ricordato con un messaggio Gianfranco Lucariello, giornalista napoletano morto a 80 anni: "No, Gianfranco, questo non ce lo dovevi fare. Non avevi assolutamente il diritto di andartene così brutalmente, lasciandoci in una disperazione che sarà difficilissimo superare, se pure la supereremo. Non ci sentivamo da un po' di tempo ma per me sapere che, in qualsiasi momento, avrei potuto chiamarti, non foss'altro che per scambiare quattro chiacchiere, era rassicurante. Se avevo voglia di un po' di allegria, del ricordo di passate esperienze nel nostro vagabondare al seguito del Napoli, di un aneddoto che avrebe scatenato le mie risate, ricorrevo a Gianfra, il mio amico Gianfra Lucariello. Naturalmente, sapevo dei tuoi problemi, ma erano anni che li affrontavi col tuo carattere, con la tua forza d'animo, con la tua voglia di vivere ed ero convinto che prima o poi saresti stato tu ad uscire vincitore. Non è andata così, purtroppo. E io, insieme con tutti i tuoi amici, la miriade, l'esercito dei tuoi estimatori, non posso fare altro che piangerti. Ma so già che mi avresti detto: va'bbuò, Rosà, nun fa accussì. Facimmece 'na risata. E 'na sera di queste, andiamoci a fare una pizza. Già, Gianfra, quella pizza che ora potrai gustare nel tuo paradiso, quello riservato agli uomini giusti e perbene. Ciao, Gianfranco, ciao amico mio".

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IL CORDOGLIO - Rosario Pastore ricorda Gianfranco Lucariello: "Ci hai lasciato in una disperazione difficilissima da superare"

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13/08/2024 - 10:40

Rosario Pastore, giornalista, ha ricordato con un messaggio Gianfranco Lucariello, giornalista napoletano morto a 80 anni: "No, Gianfranco, questo non ce lo dovevi fare. Non avevi assolutamente il diritto di andartene così brutalmente, lasciandoci in una disperazione che sarà difficilissimo superare, se pure la supereremo. Non ci sentivamo da un po' di tempo ma per me sapere che, in qualsiasi momento, avrei potuto chiamarti, non foss'altro che per scambiare quattro chiacchiere, era rassicurante. Se avevo voglia di un po' di allegria, del ricordo di passate esperienze nel nostro vagabondare al seguito del Napoli, di un aneddoto che avrebe scatenato le mie risate, ricorrevo a Gianfra, il mio amico Gianfra Lucariello. Naturalmente, sapevo dei tuoi problemi, ma erano anni che li affrontavi col tuo carattere, con la tua forza d'animo, con la tua voglia di vivere ed ero convinto che prima o poi saresti stato tu ad uscire vincitore. Non è andata così, purtroppo. E io, insieme con tutti i tuoi amici, la miriade, l'esercito dei tuoi estimatori, non posso fare altro che piangerti. Ma so già che mi avresti detto: va'bbuò, Rosà, nun fa accussì. Facimmece 'na risata. E 'na sera di queste, andiamoci a fare una pizza. Già, Gianfra, quella pizza che ora potrai gustare nel tuo paradiso, quello riservato agli uomini giusti e perbene. Ciao, Gianfranco, ciao amico mio".