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IL DOPPIO EX - Bucchi: "Napoli? Vitale la gara col Sassuolo, ma ai neroverdi servono punti"
28.02.2024 16:52 di Napoli Magazine

Nel corso della trasmissione ‘InterVallo Napoli’, in onda dal lunedì al venerdì sui canali social della testata giornalistica InterNapoli.it, è intervenuto l'ex calciatore del Napoli ed ex allenatore del Sassuolo Cristian Bucchi.

 

Domenica scorsa il Napoli ha affrontato il Cagliari, oggi il Sassuolo e tra 3 giorni la Juve, tutte squadre che con lei hanno qualcosa in comune.

"Ci sono 4 squadre alle quali sono molto legato. Ovviamente il Napoli, con il quale ho avuto la fortuna di condividere la rinascita calcistica del Club, a Cagliari ho vinto un campionato e son stato molto bene. A Sassuolo una parentesi da allenatore non felicissima, ma ho avuto modo di conoscere persone davvero spettacolari. La Juventus nella parentesi napoletana è stato il 'nemico' a cui cercavamo di fare gli sgambetti e quindi segnare goal in Coppa Italia (Napoli Juve 3-3, 5-4 ai rigori - 27 agosto 2006) è stata veramente un'emozione incredibile".

 

Nella tua parentesi da allenatore a Sassuolo hai allenato Matteo Politano, quali sono i suoi margini di crescita?

"Matteo è un giocatore ad oggi maturo, completo. Al tempo (2017) a destra c'erano sia lui che Berardi, e per far giocare quest'ultimo a volte Politano veniva sacrificato e schierato in un ruolo non suo. Negli anni le parentesi Inter e Napoli lo hanno maturato. Ha ancora margini di crescita, e non dimentichiamo che è anche l'esterno titolare della Nazionale e ha fatto molto bene da titolare nella squadra campiona d'Italia".

 

Questa sera la prima per Bigica, la seconda in campionato per Calzona, qual è l'approccio con la Serie A?

"Calzona si sta abituando a vivere la quotidianità dopo tanti anni da vice, è stato allenatore in prima in una Nazionale ma allenare un Club è abbastanza diverso. Deve prendere forse un po' le misure ma poi se la caverà sicuramente benissimo. Bigica ha lavorato con i giovani ed è quindi già abituato a lavorare sul campo, bisogna vedere come sarà il salto tra i grandi. Il Sassuolo ha bisogno di portare a casa risultati".

 

Pochi giorni fa la rescissione con l'Ascoli, un gesto per preparare al meglio la prossima stagione o per tornare in corsa già in queste giornate?

"Con l'Ascolti abbiamo trovato un punto di incontro ottimale per entrambi. La mia testa al momento è orientata alla prossima stagione. Mi piacerebbe rientrare il prima possibile, magari tra dieci giorni o magari quest'estate, non escludiamo nulla".

 

Quante possibilità ha il Napoli di rientrare in corsa per la Champions e di riuscirsi a qualificare?

"La partita col Sassuolo è di vitale importanza. Il Napoli dovrà aggrapparsi al percorso Champions, perché la squadra vista quest'anno in campionato non è quella dello scorso anno, è apparsa un po' svuotata. Gli stimoli possono arrivare dalla Champions, perché credo che lì gli azzurri abbiano ancora una bella pagina da scrivere. Se il Napoli dovesse vincere stasera e poi anche domenica con la Juve, acquisirebbe una fiducia diversa anche per affrontare poi il Barcellona in Champions".

 

Arrivasti a Napoli tra mille aspettative, cosa non ha funzionato?

"La disponibilità tecnica. Avevo già avuto Reja in altre esperienze e c'erano già stati problemi tecnici. Umanamente abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, ma tecnicamente era un allenatore che non mi valorizzava a pieno. Quindi quando accettai di venire a Napoli dissi al direttore Marino di avere un solo dubbio: l'allenatore. Io venivo da due annate in cui feci 50 goal in B, dove avevo sempre giocato. Il direttore mi tranquillizzò sul fatto che avrei giocato con continuità. Purtroppo poi se andate a vedere i tabellini di quegli anni sono sì partito titolare, infatti ho segnato subito due goal in Coppa Italia, uno alla prima e uno alla terza giornata, poi dalla quinta, sesta giornata ho cominciato a non giocare. Il mister fece delle scelte tecniche rispettabilissime ma che ad un giocatore con le mie caratteristiche creavano dei problemi. Alla fine dell'anno avevo giocato 15 partite intere segnando 8 goal in campionato. Numeri da grande attaccante, il problema è che giocai poco".

 

Il goal alla quale è più legato?

"Come emozione provata sicuramente quello alla Juve in Coppa Italia. In quel momento in Serie B c'era una sfida incredibile tra Napoli e Juventus, quella partita al San Paolo, d'estate, con almeno 80mila persone, segnare in rovesciata, a Buffon, sono cosa che in pochi possono raccontare".

 

Hai condiviso lo spogliatoio con De Zerbi, in una ipotetica rifondazione del Napoli quante possibilità pensi ci possano essere per un ritorno in Italia?

"Zero. Mi sento spesso con De Zerbi, sono stato spesso a trovarlo al Brighton. In Premier sono avanti anni luce. Lui sta facendo un grandissimo lavoro e penso che il prossimo passo, non questa estate, sarà in un top Club come Man City, Real Madrid, Barcellona. Squadre di un certo calibro".

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IL DOPPIO EX - Bucchi: "Napoli? Vitale la gara col Sassuolo, ma ai neroverdi servono punti"

di Napoli Magazine

28/02/2024 - 16:52

Nel corso della trasmissione ‘InterVallo Napoli’, in onda dal lunedì al venerdì sui canali social della testata giornalistica InterNapoli.it, è intervenuto l'ex calciatore del Napoli ed ex allenatore del Sassuolo Cristian Bucchi.

 

Domenica scorsa il Napoli ha affrontato il Cagliari, oggi il Sassuolo e tra 3 giorni la Juve, tutte squadre che con lei hanno qualcosa in comune.

"Ci sono 4 squadre alle quali sono molto legato. Ovviamente il Napoli, con il quale ho avuto la fortuna di condividere la rinascita calcistica del Club, a Cagliari ho vinto un campionato e son stato molto bene. A Sassuolo una parentesi da allenatore non felicissima, ma ho avuto modo di conoscere persone davvero spettacolari. La Juventus nella parentesi napoletana è stato il 'nemico' a cui cercavamo di fare gli sgambetti e quindi segnare goal in Coppa Italia (Napoli Juve 3-3, 5-4 ai rigori - 27 agosto 2006) è stata veramente un'emozione incredibile".

 

Nella tua parentesi da allenatore a Sassuolo hai allenato Matteo Politano, quali sono i suoi margini di crescita?

"Matteo è un giocatore ad oggi maturo, completo. Al tempo (2017) a destra c'erano sia lui che Berardi, e per far giocare quest'ultimo a volte Politano veniva sacrificato e schierato in un ruolo non suo. Negli anni le parentesi Inter e Napoli lo hanno maturato. Ha ancora margini di crescita, e non dimentichiamo che è anche l'esterno titolare della Nazionale e ha fatto molto bene da titolare nella squadra campiona d'Italia".

 

Questa sera la prima per Bigica, la seconda in campionato per Calzona, qual è l'approccio con la Serie A?

"Calzona si sta abituando a vivere la quotidianità dopo tanti anni da vice, è stato allenatore in prima in una Nazionale ma allenare un Club è abbastanza diverso. Deve prendere forse un po' le misure ma poi se la caverà sicuramente benissimo. Bigica ha lavorato con i giovani ed è quindi già abituato a lavorare sul campo, bisogna vedere come sarà il salto tra i grandi. Il Sassuolo ha bisogno di portare a casa risultati".

 

Pochi giorni fa la rescissione con l'Ascoli, un gesto per preparare al meglio la prossima stagione o per tornare in corsa già in queste giornate?

"Con l'Ascolti abbiamo trovato un punto di incontro ottimale per entrambi. La mia testa al momento è orientata alla prossima stagione. Mi piacerebbe rientrare il prima possibile, magari tra dieci giorni o magari quest'estate, non escludiamo nulla".

 

Quante possibilità ha il Napoli di rientrare in corsa per la Champions e di riuscirsi a qualificare?

"La partita col Sassuolo è di vitale importanza. Il Napoli dovrà aggrapparsi al percorso Champions, perché la squadra vista quest'anno in campionato non è quella dello scorso anno, è apparsa un po' svuotata. Gli stimoli possono arrivare dalla Champions, perché credo che lì gli azzurri abbiano ancora una bella pagina da scrivere. Se il Napoli dovesse vincere stasera e poi anche domenica con la Juve, acquisirebbe una fiducia diversa anche per affrontare poi il Barcellona in Champions".

 

Arrivasti a Napoli tra mille aspettative, cosa non ha funzionato?

"La disponibilità tecnica. Avevo già avuto Reja in altre esperienze e c'erano già stati problemi tecnici. Umanamente abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, ma tecnicamente era un allenatore che non mi valorizzava a pieno. Quindi quando accettai di venire a Napoli dissi al direttore Marino di avere un solo dubbio: l'allenatore. Io venivo da due annate in cui feci 50 goal in B, dove avevo sempre giocato. Il direttore mi tranquillizzò sul fatto che avrei giocato con continuità. Purtroppo poi se andate a vedere i tabellini di quegli anni sono sì partito titolare, infatti ho segnato subito due goal in Coppa Italia, uno alla prima e uno alla terza giornata, poi dalla quinta, sesta giornata ho cominciato a non giocare. Il mister fece delle scelte tecniche rispettabilissime ma che ad un giocatore con le mie caratteristiche creavano dei problemi. Alla fine dell'anno avevo giocato 15 partite intere segnando 8 goal in campionato. Numeri da grande attaccante, il problema è che giocai poco".

 

Il goal alla quale è più legato?

"Come emozione provata sicuramente quello alla Juve in Coppa Italia. In quel momento in Serie B c'era una sfida incredibile tra Napoli e Juventus, quella partita al San Paolo, d'estate, con almeno 80mila persone, segnare in rovesciata, a Buffon, sono cosa che in pochi possono raccontare".

 

Hai condiviso lo spogliatoio con De Zerbi, in una ipotetica rifondazione del Napoli quante possibilità pensi ci possano essere per un ritorno in Italia?

"Zero. Mi sento spesso con De Zerbi, sono stato spesso a trovarlo al Brighton. In Premier sono avanti anni luce. Lui sta facendo un grandissimo lavoro e penso che il prossimo passo, non questa estate, sarà in un top Club come Man City, Real Madrid, Barcellona. Squadre di un certo calibro".