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IL GRAFFIO - Antonio Corbo: "Forza o velocità, i dubbi di Carletto, non è mai troppo presto per suggerire l’acquisto di un terzino a gennaio"
23.10.2019 12:56 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica

Tutto un girone in un solo dubbio. «Non posso dire se Milik giocherà dal primo minuto». Non può dirlo Ancelotti, perché ci sta ancora pensando. Mai così facile leggere nella sua testa. Un allenatore del suo livello comincia a ragionare, eliminando il più insidioso dei tranelli: immaginare che cosa possa accadere se sbaglia. Il suo unico giudice stavolta è il risultato. Se negativo, sarà sempre colpa sua. Meglio se avesse giocato Milik, meglio se avesse preferito Mertens, no ci voleva Lozano...Un successo può invece ribadire la fama di un moderno Frate Indovino. Ancelotti intanto valuta gli avversari. Hanno preso 6 gol, segnandone ben 9. Sei al Genk e 3 al Liverpool. Fino a ieri mattina, solo il Bayern l’aveva superato, 10 reti in due partite. Rivedendo i filmati, come Carletto e il figlio Davide hanno già fatto, spuntano le note distintive del Salisburgo, la Juve del campionato austriaco, ma molto più spregiudicata. Attacca con forza e qualche ingenuità, non dà tregua agli avversari schiacciandoli, ma non si protegge abbastanza. Come chi spaventa i ladri, ma spesso dimentica di chiudere una finestra. La chiave tattica diventa questa: come arrivare negli spazi liberi. Lanci lunghi, diagonali offensive, triangoli fulminei, quindi. Se è determinante la velocità quanto la precisione, decidono Mertens, Insigne, Callejon e Fabian Ruiz. Quindi: Milik dal primo minuto. L’esperienza insegna ad Ancelotti anche il contrario. Giocatori veloci ma leggerini possono essere piegati come giunchi da una coppia possente: Jerome Onguéné è un 32ennefrancese di origine senegalese, 190 centimetri di potenza con frivola cima dorata su capelli neri crespi; Maximilan Woger , 31 anni, viennese ex Rapid, 1,88 di altezza, non è meno deciso. Kg 170 in due. Meglio aggirarli con palle basse e veloci o affrontarli con un bomber che ritrova in questi ultimi giorni 3 gol, coraggio e tempismo tra nazionale polacca e Napoli? Se occorre uno che tenga alta la squadra, che si ponga come terminale per uno scambio in area con i piccoletti, non c’è dubbio: Milik. Nelle riflessioni, va inserito Insigne. Capitano di nuovo motivato, non può tornare in panchina per portare a spasso nella ripresa i sintomi della depressione che puntualmente lo assale quando si sente escluso. Ancelotti troverà anche il tempo per motivare la difesa: non è mai troppo presto per suggerire l’acquisto di un terzino a gennaio. Magari mancino. Come il tiro che teme il Napoli dopo il mercato. Puntava tutto, troppo su Ghoulam.

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IL GRAFFIO - Antonio Corbo: "Forza o velocità, i dubbi di Carletto, non è mai troppo presto per suggerire l’acquisto di un terzino a gennaio"

di Napoli Magazine

23/10/2024 - 12:56

Tutto un girone in un solo dubbio. «Non posso dire se Milik giocherà dal primo minuto». Non può dirlo Ancelotti, perché ci sta ancora pensando. Mai così facile leggere nella sua testa. Un allenatore del suo livello comincia a ragionare, eliminando il più insidioso dei tranelli: immaginare che cosa possa accadere se sbaglia. Il suo unico giudice stavolta è il risultato. Se negativo, sarà sempre colpa sua. Meglio se avesse giocato Milik, meglio se avesse preferito Mertens, no ci voleva Lozano...Un successo può invece ribadire la fama di un moderno Frate Indovino. Ancelotti intanto valuta gli avversari. Hanno preso 6 gol, segnandone ben 9. Sei al Genk e 3 al Liverpool. Fino a ieri mattina, solo il Bayern l’aveva superato, 10 reti in due partite. Rivedendo i filmati, come Carletto e il figlio Davide hanno già fatto, spuntano le note distintive del Salisburgo, la Juve del campionato austriaco, ma molto più spregiudicata. Attacca con forza e qualche ingenuità, non dà tregua agli avversari schiacciandoli, ma non si protegge abbastanza. Come chi spaventa i ladri, ma spesso dimentica di chiudere una finestra. La chiave tattica diventa questa: come arrivare negli spazi liberi. Lanci lunghi, diagonali offensive, triangoli fulminei, quindi. Se è determinante la velocità quanto la precisione, decidono Mertens, Insigne, Callejon e Fabian Ruiz. Quindi: Milik dal primo minuto. L’esperienza insegna ad Ancelotti anche il contrario. Giocatori veloci ma leggerini possono essere piegati come giunchi da una coppia possente: Jerome Onguéné è un 32ennefrancese di origine senegalese, 190 centimetri di potenza con frivola cima dorata su capelli neri crespi; Maximilan Woger , 31 anni, viennese ex Rapid, 1,88 di altezza, non è meno deciso. Kg 170 in due. Meglio aggirarli con palle basse e veloci o affrontarli con un bomber che ritrova in questi ultimi giorni 3 gol, coraggio e tempismo tra nazionale polacca e Napoli? Se occorre uno che tenga alta la squadra, che si ponga come terminale per uno scambio in area con i piccoletti, non c’è dubbio: Milik. Nelle riflessioni, va inserito Insigne. Capitano di nuovo motivato, non può tornare in panchina per portare a spasso nella ripresa i sintomi della depressione che puntualmente lo assale quando si sente escluso. Ancelotti troverà anche il tempo per motivare la difesa: non è mai troppo presto per suggerire l’acquisto di un terzino a gennaio. Magari mancino. Come il tiro che teme il Napoli dopo il mercato. Puntava tutto, troppo su Ghoulam.

Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica