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IL MATTINO - Napoli-Como, gli ultras non cantano e omaggiano Rececconi
05.10.2024 08:44 di Napoli Magazine

Come riportato da Il Mattino, gli ultras del Napoli hanno rinunciato a cantare per gran parte del match contro il Como per ricordare la scomparsa di Luciano Vivenzio, detto "Rececconi", storico capo ultras dei Fedayn: "Silenzio all'ingresso delle squadre in campo, niente bandiere e niente striscioni, soltanto uno per ricordare allo stadio la guida carismatica del tifo, uno in entrambe le curve. Dunque gli ultras Napoli non cantano durante la partita. Alcuni incitamenti provengono dal settore inferiore della Curva A. Poi nel finale lo stadio viene contagiato dall'entusiasmo in mezzo al campo e sul 3-1 finale il Maradona inizia a cantare. Lo switch avviene dopo il gol di Lukaku e poi definitivamente dopo il 3-1 di Neres. Tornano ad ascoltarsi i cori storici: la capolista se ne va perché in effetti è così, il dato è parziale ma intanto il Napoli mette quattro punti di distanza con la Juventus e cinque con le due milanesi. Più che freddi numeri, è un'iniezione di fiducia e di autostima. Che magicamente ricompone il feeling tra squadra e tifoseria che accompagna il Napoli negli spogliatoi con lo storico ritornello tricolore "Abbiamo un sogno nel cuore". Un coro, un gesto di passione che mai si era ascoltato nella passata stagione".

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IL MATTINO - Napoli-Como, gli ultras non cantano e omaggiano Rececconi

di Napoli Magazine

05/10/2024 - 08:44

Come riportato da Il Mattino, gli ultras del Napoli hanno rinunciato a cantare per gran parte del match contro il Como per ricordare la scomparsa di Luciano Vivenzio, detto "Rececconi", storico capo ultras dei Fedayn: "Silenzio all'ingresso delle squadre in campo, niente bandiere e niente striscioni, soltanto uno per ricordare allo stadio la guida carismatica del tifo, uno in entrambe le curve. Dunque gli ultras Napoli non cantano durante la partita. Alcuni incitamenti provengono dal settore inferiore della Curva A. Poi nel finale lo stadio viene contagiato dall'entusiasmo in mezzo al campo e sul 3-1 finale il Maradona inizia a cantare. Lo switch avviene dopo il gol di Lukaku e poi definitivamente dopo il 3-1 di Neres. Tornano ad ascoltarsi i cori storici: la capolista se ne va perché in effetti è così, il dato è parziale ma intanto il Napoli mette quattro punti di distanza con la Juventus e cinque con le due milanesi. Più che freddi numeri, è un'iniezione di fiducia e di autostima. Che magicamente ricompone il feeling tra squadra e tifoseria che accompagna il Napoli negli spogliatoi con lo storico ritornello tricolore "Abbiamo un sogno nel cuore". Un coro, un gesto di passione che mai si era ascoltato nella passata stagione".