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IL PARERE - Anellucci: "Spinazzola può dare tanto al Napoli, vedrei bene Icardi in azzurro"
05.07.2024 13:20 di Napoli Magazine

A “1 Football Club - speciale calciomercato”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente FIFA:

 

In una trattativa come quella tra Buongiorno e il Napoli, la prima cosa che si fa è bloccare il calciatore. Tuttavia, sono giunte dichiarazioni dell’agente che ha parlato dell’Inter. È un gioco delle parti o una strategia per fare pressione al club azzurro?

 

“Purtroppo, sono sempre molto schietto. Questo modo di agire è assolutamente scorretto, che non porta benefici a nessuno. È un gioco infantile. Quando dai la parola ad una società, ad un presidente, andare a proporre un giocatore a un tavolo più ricco e importante ti scredita soltanto come agente. Il tutto per guadagnare qualcosa in più. È esemplificazione di quanto sia cambiato il nostro lavoro. Portammo Cavani al Palermo senza che ci fosse nulla di scritto con Rino Foschi. Quando giungemmo in Italia, un dirigente di un’altra squadra tentò anche di soffiare il calciatore al Palermo, inutilmente. Al termine della trattativa, Foschi disse che non aveva mai incontrato agenti tanto corretti. Attenendomi a quel che mi dite, se dovesse essere andata così, io il calciatore non lo prenderei più. Il discorso è molto chiaro: il calciatore ha un agente, che parla per suo conto; se il suddetto agente ha sbagliato, la colpa è del giocatore. Oltre al professionista c’è sempre l’uomo”.

 

Cosa può dare Spinazzola al Napoli?

 

“Se sta bene, tanto. È un ragazzo perbene, un grande professionista. A livello umano, il Napoli ha fatto un ottimo acquisto. I suoi infortuni sono stati abbastanza delicati per il ruolo che ricopre”.

 

Riguardo ai tempi della cessione di Osimhen, è la società che dovrebbe impegnarsi a trovare un acquirente o l’agente del calciatore?

 

“Faccio una premessa. Sono sempre andato controcorrente su questa cosa. Avendo portato uno dei centravanti più forte degli ultimi anni in Italia, credo che quel rinnovo sia stato spropositato. Almeno a quelle cifre. I giocatori che hanno vinto il titolo col Napoli sono stati stratosferici e avrebbero potuto chiedere qualsiasi cifra. Tuttavia, c’è sempre l’esame dell’anno dopo, soprattutto per i centravanti. Ero curioso di rivedere Kvara e Osimhen che, per me, non sono top player ma ottimi calciatori. Non mi ero sbagliato. Quando fai una valutazione così importante, devi tenere in considerazione anche per quante partite puoi contare su di lui. Victor ha saltato tante partite. Dunque, una società importante, in relazione a quelli che sono i costi dell’operazione, potrebbe preferire altri attaccanti. Ci penserei sempre su riguardo alla possibilità di acquistare una punta che salta la metà delle partite. Potrei pensare di puntare su Mauro Icardi. Per la cessione del nigeriano è importante il lavoro che attiene ad un agente. Ovvero, quello di trovare una soluzione, di proporlo ai club. Quando ero agente di Cavani, mi vedevano ovunque, ma quel che facevo era soltanto lavorare. Tenete presente che la clausola di Edi era di 74 milioni da pagare immediatamente. Higuain aveva una clausola di 90 milioni, ma da pagare in diverse sessioni”.

 

Oggi a quanto venderebbe Edinson Cavani?

 

“Avremmo smesso di lavorare tutti… Oggi, un attaccante come Cavani non c’è. Anzi, vi dico che prima del Napoli, Cavani era dell’Inter. Chiudemmo il discorso con Mourinho, Zanetti – che parlava per tutti i giocatori nello spogliatoio – e la società. Era un accordo da firmare e ratificare. Decidemmo, con Branca, di rivederci in una settimana per formalizzare. Passa una settimana, non sento Branca e il ragazzo mi chiama dal ritiro della nazionale. Continuavo a chiamare. Ad un certo punto, dico a Edinson che non ci sono novità. La sera stessa, vado in un locale di Roma e, per sbaglio, incontro Edo De Laurentiis, che conosco da tanti anni. Gli dico ‘perché non prendete Cavani?’. Da lì a pochi giorni non mi chiama nessuno. Vado al mare e allo stabilimento attaccato al mio il gestore dice che il capo scouting del Napoli vorrebbe conoscermi. Io e Micheli passiamo un pomeriggio intero a parlare di calcio. Edinson Cavani è stato praticamente venduto sulla spiaggia di Fregene. Il mio amico dello stabilimento mi dice sempre ‘oh, a me non avete dato na lira!’ La mattina che formalizziamo con la società azzurra il Corriere titola con l’acquisto di Cavani per i partenopei. A quel punto Branca mi telefona, sorpreso del fatto che non avessimo aspettato i nerazzurri. Gli rispondo che erano passati ventidue giorni e, dunque, avevamo chiuso con il Napoli”.

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IL PARERE - Anellucci: "Spinazzola può dare tanto al Napoli, vedrei bene Icardi in azzurro"

di Napoli Magazine

05/07/2024 - 13:20

A “1 Football Club - speciale calciomercato”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente FIFA:

 

In una trattativa come quella tra Buongiorno e il Napoli, la prima cosa che si fa è bloccare il calciatore. Tuttavia, sono giunte dichiarazioni dell’agente che ha parlato dell’Inter. È un gioco delle parti o una strategia per fare pressione al club azzurro?

 

“Purtroppo, sono sempre molto schietto. Questo modo di agire è assolutamente scorretto, che non porta benefici a nessuno. È un gioco infantile. Quando dai la parola ad una società, ad un presidente, andare a proporre un giocatore a un tavolo più ricco e importante ti scredita soltanto come agente. Il tutto per guadagnare qualcosa in più. È esemplificazione di quanto sia cambiato il nostro lavoro. Portammo Cavani al Palermo senza che ci fosse nulla di scritto con Rino Foschi. Quando giungemmo in Italia, un dirigente di un’altra squadra tentò anche di soffiare il calciatore al Palermo, inutilmente. Al termine della trattativa, Foschi disse che non aveva mai incontrato agenti tanto corretti. Attenendomi a quel che mi dite, se dovesse essere andata così, io il calciatore non lo prenderei più. Il discorso è molto chiaro: il calciatore ha un agente, che parla per suo conto; se il suddetto agente ha sbagliato, la colpa è del giocatore. Oltre al professionista c’è sempre l’uomo”.

 

Cosa può dare Spinazzola al Napoli?

 

“Se sta bene, tanto. È un ragazzo perbene, un grande professionista. A livello umano, il Napoli ha fatto un ottimo acquisto. I suoi infortuni sono stati abbastanza delicati per il ruolo che ricopre”.

 

Riguardo ai tempi della cessione di Osimhen, è la società che dovrebbe impegnarsi a trovare un acquirente o l’agente del calciatore?

 

“Faccio una premessa. Sono sempre andato controcorrente su questa cosa. Avendo portato uno dei centravanti più forte degli ultimi anni in Italia, credo che quel rinnovo sia stato spropositato. Almeno a quelle cifre. I giocatori che hanno vinto il titolo col Napoli sono stati stratosferici e avrebbero potuto chiedere qualsiasi cifra. Tuttavia, c’è sempre l’esame dell’anno dopo, soprattutto per i centravanti. Ero curioso di rivedere Kvara e Osimhen che, per me, non sono top player ma ottimi calciatori. Non mi ero sbagliato. Quando fai una valutazione così importante, devi tenere in considerazione anche per quante partite puoi contare su di lui. Victor ha saltato tante partite. Dunque, una società importante, in relazione a quelli che sono i costi dell’operazione, potrebbe preferire altri attaccanti. Ci penserei sempre su riguardo alla possibilità di acquistare una punta che salta la metà delle partite. Potrei pensare di puntare su Mauro Icardi. Per la cessione del nigeriano è importante il lavoro che attiene ad un agente. Ovvero, quello di trovare una soluzione, di proporlo ai club. Quando ero agente di Cavani, mi vedevano ovunque, ma quel che facevo era soltanto lavorare. Tenete presente che la clausola di Edi era di 74 milioni da pagare immediatamente. Higuain aveva una clausola di 90 milioni, ma da pagare in diverse sessioni”.

 

Oggi a quanto venderebbe Edinson Cavani?

 

“Avremmo smesso di lavorare tutti… Oggi, un attaccante come Cavani non c’è. Anzi, vi dico che prima del Napoli, Cavani era dell’Inter. Chiudemmo il discorso con Mourinho, Zanetti – che parlava per tutti i giocatori nello spogliatoio – e la società. Era un accordo da firmare e ratificare. Decidemmo, con Branca, di rivederci in una settimana per formalizzare. Passa una settimana, non sento Branca e il ragazzo mi chiama dal ritiro della nazionale. Continuavo a chiamare. Ad un certo punto, dico a Edinson che non ci sono novità. La sera stessa, vado in un locale di Roma e, per sbaglio, incontro Edo De Laurentiis, che conosco da tanti anni. Gli dico ‘perché non prendete Cavani?’. Da lì a pochi giorni non mi chiama nessuno. Vado al mare e allo stabilimento attaccato al mio il gestore dice che il capo scouting del Napoli vorrebbe conoscermi. Io e Micheli passiamo un pomeriggio intero a parlare di calcio. Edinson Cavani è stato praticamente venduto sulla spiaggia di Fregene. Il mio amico dello stabilimento mi dice sempre ‘oh, a me non avete dato na lira!’ La mattina che formalizziamo con la società azzurra il Corriere titola con l’acquisto di Cavani per i partenopei. A quel punto Branca mi telefona, sorpreso del fatto che non avessimo aspettato i nerazzurri. Gli rispondo che erano passati ventidue giorni e, dunque, avevamo chiuso con il Napoli”.