A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Colantuono, allenatore ex Atalanta.
Post sosta Nazionali è sempre difficile fare previsioni. Chi arriva meglio alla sfida Napoli-Atalanta?
"Quando ci sono le pause per la Nazionale è sempre un bel terno al lotto alla ripresa, soprattutto per i club che mandano tanti giocatori in giro, come il caso del Napoli. Lo stesso discorso vale anche per l'Atalanta, quindi sarà da vedere. È una partita importante, immagino anche bella perché sono due squadre forti. L'Atalanta ha avuto un momentino di difficoltà, tant'è che la società ha deciso per il cambio di allenatore".
Come commenta la classifica e le presunte crisi del Napoli?
"Non comprendo chi parli di crisi, a meno che si aspettasse che oggi il Napoli fosse primo con 10 o 15 punti di vantaggio sugli altri. Il campionato è equilibrato, vivo, si sta giocando. Il Napoli è lì a lottare per lo scudetto, come tutti si aspettavano. Non vedo grandissime problematiche. Credo Antonio voglia tenere tutti sulla corda, andando a stimolare un po' gli animi. A volte lo si fa, capitava anche a me di stuzzicare dove non ce n'era bisogno, solo per tenere calciatori e ambiente sempre sul pezzo".
La presunta crisi, però, è scaturita dalle polemiche di Conte post-Bologna…
"Conte polemico post-Bologna di proposito per scatenare una reazione dei calciatori dopo aver visto una gara da elettroencefalogramma piatto, ma io credo che vada bene. La sconfitta del Napoli è stata un po' inaspettata e anche un po' clamorosa. Se vuoi smuovere qualcosa, dopo un elettroencefalogramma piatto, devi farlo anche arrabbiando i calciatori. Fa parte del gioco, un giocatore un minimo si deve incazzare e a volte reagisce anche nei confronti dell'allenatore con un 'Adesso ti faccio vedere io'. Si cerca di smuovere qualcosa, perché quella partita non è stata da Napoli, non è stata da Napoli degli ultimi anni. Quindi qualcosa devi fare. Questa è una mossa che può servire a risvegliare un po' il tutto, poi una cosa è ciò che si dice pubblicamente ed un'altra è ciò che si dicono loro nello spogliatoio. L'importante è che quando hai qualcosa da dire al calciatore, glielo dici in faccia. Non si può andare d'accordo con tutti, perché su 30 giocatori qualcuno sarà sempre scontento ma in momenti del genere provi a rimescolare un po' le carte, a dare qualche scossa. Il Napoli è abituato bene da anni e la polemica a volte aiuta a chiudere le ferite".
Cosa ci possiamo aspettare tatticamente dal Napoli?
"Praticamente non lo so, per fortuna la partita non la preparo io o per fortuna del Napoli (ride, ndr.). È chiaro però che ci sarà da vedere come rientrano i giocatori dalle Nazionali, in quali condizioni, con quanta energia. Le Nazionali portano via tanto: energie, adrenalina, minuti. Il prossimo impegno del Napoli non è semplice, è un impegno probante. Può darsi che farà qualche cambiamento, qualche accorgimento. Sono cose che solo Conte può sapere ma è probabile che qualcosa succederà, alla luce della sconfitta col Bologna".
Come vede Elmas per rimpiazzare Anguissa?
"Elmas lo vedo bene, sento che è un giocatore che piace, un giocatore forte. Se sei nella rosa del Napoli, vuol dire che sei estremamente competitivo. Chiaramente poi ci sono le ciliegine sulla torta, ma parliamo pur sempre di giocatori forti. Sulle scelte dell'allenatore non ho dubbi, noi possiamo parlare di tutto, di ciò che vediamo, di ciò che leggiamo, ma l'allenamento dice tantissimo. Non seguendo gli allenamenti, non possiamo parlare in termini realistici. È un giocatore all'altezza e su questo non si discute".
Cosa risponde a chi sostiene che in Nazionale i giocatori del Napoli giochino meglio?
"In Nazionale devi giocare bene, è normale, però non si può paragonare la prestazione con la Nazionale a quella col il Napoli perché sono due contesti completamente diversi. Bisognerebbe anche capire a quali giocatori si riferiscano, contro chi hanno giocato. Il campionato italiano è complicato, non è semplice, sembra che stiamo scendendo di livello, ma resta un torneo difficile. Il Napoli ha perso col Bologna, che è una grande squadra, forse la più brillante del momento. Non è che ha perso contro una squadra di Serie C. Una sconfitta ci sta, non puoi vincerle tutte in dieci mesi. Se i giocatori con le Nazionali hanno fatto bene, per il Napoli è solo un valore aggiunto. Nessuno si è scordato come si gioca".
Cosa ne pensa delle parole di Gattuso sul fermare il campionato per i playoff del Mondiale?
"Lo capisco, ma questo è un problema che va avanti da una vita. Le squadre di prima fascia hanno il campionato, le coppe europee, poi la Nazionale. Il calendario diventa densissimo, i giocatori rischiano infortuni. Ho letto anche quello che ha detto De Laurentiis, quando un giocatore si fa male in Nazionale è giusto che il club venga risarcito. Il problema è proprio questo però il calendario è questo, non si può fare diversamente. Se si può aggiustare, meglio. Ogni anno se ne parla, ma non cambia mai nulla".
di Napoli Magazine
21/11/2025 - 12:54
A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Colantuono, allenatore ex Atalanta.
Post sosta Nazionali è sempre difficile fare previsioni. Chi arriva meglio alla sfida Napoli-Atalanta?
"Quando ci sono le pause per la Nazionale è sempre un bel terno al lotto alla ripresa, soprattutto per i club che mandano tanti giocatori in giro, come il caso del Napoli. Lo stesso discorso vale anche per l'Atalanta, quindi sarà da vedere. È una partita importante, immagino anche bella perché sono due squadre forti. L'Atalanta ha avuto un momentino di difficoltà, tant'è che la società ha deciso per il cambio di allenatore".
Come commenta la classifica e le presunte crisi del Napoli?
"Non comprendo chi parli di crisi, a meno che si aspettasse che oggi il Napoli fosse primo con 10 o 15 punti di vantaggio sugli altri. Il campionato è equilibrato, vivo, si sta giocando. Il Napoli è lì a lottare per lo scudetto, come tutti si aspettavano. Non vedo grandissime problematiche. Credo Antonio voglia tenere tutti sulla corda, andando a stimolare un po' gli animi. A volte lo si fa, capitava anche a me di stuzzicare dove non ce n'era bisogno, solo per tenere calciatori e ambiente sempre sul pezzo".
La presunta crisi, però, è scaturita dalle polemiche di Conte post-Bologna…
"Conte polemico post-Bologna di proposito per scatenare una reazione dei calciatori dopo aver visto una gara da elettroencefalogramma piatto, ma io credo che vada bene. La sconfitta del Napoli è stata un po' inaspettata e anche un po' clamorosa. Se vuoi smuovere qualcosa, dopo un elettroencefalogramma piatto, devi farlo anche arrabbiando i calciatori. Fa parte del gioco, un giocatore un minimo si deve incazzare e a volte reagisce anche nei confronti dell'allenatore con un 'Adesso ti faccio vedere io'. Si cerca di smuovere qualcosa, perché quella partita non è stata da Napoli, non è stata da Napoli degli ultimi anni. Quindi qualcosa devi fare. Questa è una mossa che può servire a risvegliare un po' il tutto, poi una cosa è ciò che si dice pubblicamente ed un'altra è ciò che si dicono loro nello spogliatoio. L'importante è che quando hai qualcosa da dire al calciatore, glielo dici in faccia. Non si può andare d'accordo con tutti, perché su 30 giocatori qualcuno sarà sempre scontento ma in momenti del genere provi a rimescolare un po' le carte, a dare qualche scossa. Il Napoli è abituato bene da anni e la polemica a volte aiuta a chiudere le ferite".
Cosa ci possiamo aspettare tatticamente dal Napoli?
"Praticamente non lo so, per fortuna la partita non la preparo io o per fortuna del Napoli (ride, ndr.). È chiaro però che ci sarà da vedere come rientrano i giocatori dalle Nazionali, in quali condizioni, con quanta energia. Le Nazionali portano via tanto: energie, adrenalina, minuti. Il prossimo impegno del Napoli non è semplice, è un impegno probante. Può darsi che farà qualche cambiamento, qualche accorgimento. Sono cose che solo Conte può sapere ma è probabile che qualcosa succederà, alla luce della sconfitta col Bologna".
Come vede Elmas per rimpiazzare Anguissa?
"Elmas lo vedo bene, sento che è un giocatore che piace, un giocatore forte. Se sei nella rosa del Napoli, vuol dire che sei estremamente competitivo. Chiaramente poi ci sono le ciliegine sulla torta, ma parliamo pur sempre di giocatori forti. Sulle scelte dell'allenatore non ho dubbi, noi possiamo parlare di tutto, di ciò che vediamo, di ciò che leggiamo, ma l'allenamento dice tantissimo. Non seguendo gli allenamenti, non possiamo parlare in termini realistici. È un giocatore all'altezza e su questo non si discute".
Cosa risponde a chi sostiene che in Nazionale i giocatori del Napoli giochino meglio?
"In Nazionale devi giocare bene, è normale, però non si può paragonare la prestazione con la Nazionale a quella col il Napoli perché sono due contesti completamente diversi. Bisognerebbe anche capire a quali giocatori si riferiscano, contro chi hanno giocato. Il campionato italiano è complicato, non è semplice, sembra che stiamo scendendo di livello, ma resta un torneo difficile. Il Napoli ha perso col Bologna, che è una grande squadra, forse la più brillante del momento. Non è che ha perso contro una squadra di Serie C. Una sconfitta ci sta, non puoi vincerle tutte in dieci mesi. Se i giocatori con le Nazionali hanno fatto bene, per il Napoli è solo un valore aggiunto. Nessuno si è scordato come si gioca".
Cosa ne pensa delle parole di Gattuso sul fermare il campionato per i playoff del Mondiale?
"Lo capisco, ma questo è un problema che va avanti da una vita. Le squadre di prima fascia hanno il campionato, le coppe europee, poi la Nazionale. Il calendario diventa densissimo, i giocatori rischiano infortuni. Ho letto anche quello che ha detto De Laurentiis, quando un giocatore si fa male in Nazionale è giusto che il club venga risarcito. Il problema è proprio questo però il calendario è questo, non si può fare diversamente. Se si può aggiustare, meglio. Ogni anno se ne parla, ma non cambia mai nulla".