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IL PARERE - De Biasi: "Antonio Conte ha già imposto la sua mentalità, senza le coppe il Napoli può avere un vantaggio per lo Scudetto"
16.11.2024 12:54 di Napoli Magazine

Gianni De Biasi, allenatore, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tuttomercatoweb: "Penso che Spalletti sia l'allenatore ideale per l'Italia, c'è bisogno di chiarezza e di idee, lui è l'uomo giusto. Ha pagato come tutti l'esperienza nuova che ha vissuto, ma nulla gli può venire imputato riguardo la gestione. I risultati vanno e vengono, ma lo giudico come una persona positiva che può far bene".

Retegui e Kean sono primo e secondo nella classifica cannonieri. L'Italia ha risolto il problema attaccante?

"Direi di non dirlo, ma i gol si fanno perché uno ha la condizione. Tutti e due hanno buone caratteristiche, sono diversi, possono giocare insieme. Poi rientrerà Scamacca, una punta di peso e di qualità, forte fisicamente e discretamente giovane. C'è da capire come rientrerà dall'infortunio, ma ha ancora tanto da dire".

C'è qualche calciatore che è stato chiamato recentemente che le piace in maniera particolare?

"A me piace che Spalletti allarghi un po' le scelte, che non siano fossilizzate sui soliti. Sicuramente Savona è interessante, sta disputando un buon campionato, e ha margini di miglioramento enormi, deve fare esperienza e la sta facendo alla Juve. Mi piace Rovella, che è dinamico, sa impostare, recuperare palla, tirare da fuori... Forse dovrebbe sfruttare di più il suo talento. Infine menziono Cambiaso, che sta facendo una stagione strepitosa ed è fortissimo per qualità e quantità, poi gioca in vari ruoli. È in linea con il calcio di oggi".

Passiamo alla Serie A, chi vede come favorita per lo Scudetto?

"Il fatto di avere 6 squadre in 2 punti testimonia che la Serie A è molto più bella e divertente rispetto alle passate stagioni nelle quali si capiva subito chi poteva essere il leader del campionato. Regna l'incertezza, è difficile fare un pronostico, ma il Napoli non ha le coppe e questo è un vantaggio".

Il Milan è in difficoltà. Perché?

"Mi piace tantissimo, ha potenziale, tanti giocatori di prospettiva, ma manca qualcosa magari nell'esperienza, nella capacità di fare squadra, gruppo... È l'aspetto più difficile da poter valutare. Se entri dentro lo spogliatoio puoi capire meglio i problemi".

Tra i nuovi allenatori qual è quello che ha avuto il miglior impatto?

"Conte è entrato a gamba tesa a Napoli e ha imposto quello che è il suo vademecum di allenatore di calcio: grande concentrazione, grande lavoro sull'aspetto fisico, che è la cosa più importante e capacità di tenere i giocatori sul pezzo, cosa che risalta. L'anno scorso c'è stata un'annata negativa, era importante ripartire con innesti di valore e lui è il più incisivo".

Ranieri torna alla Roma. Una scelta difficile da pronosticare da parte dei Friedkin.

"È una garanzia di serietà, di lavoro, di passione e di amore per i colori giallorossi, l'ho sempre ricordato come una persona seria, con la giusta umiltà, ma anche con la voglia di dimostrare di essere un ottimo allenatore. È stato sottovalutato per troppo tempo finché non ha vinto la Premier e da lì ha avuto una considerazione diversa, ma è sempre stato un allenatore che sa tirare fuori il meglio dai giocatori che ha".

È la cosa giusta per la Roma?

"L'unico che può dargli una calmata è lui: sa parlare alla gente, è romano e romanista, la scelta che non può che essere giusta".

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IL PARERE - De Biasi: "Antonio Conte ha già imposto la sua mentalità, senza le coppe il Napoli può avere un vantaggio per lo Scudetto"

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16/11/2024 - 12:54

Gianni De Biasi, allenatore, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tuttomercatoweb: "Penso che Spalletti sia l'allenatore ideale per l'Italia, c'è bisogno di chiarezza e di idee, lui è l'uomo giusto. Ha pagato come tutti l'esperienza nuova che ha vissuto, ma nulla gli può venire imputato riguardo la gestione. I risultati vanno e vengono, ma lo giudico come una persona positiva che può far bene".

Retegui e Kean sono primo e secondo nella classifica cannonieri. L'Italia ha risolto il problema attaccante?

"Direi di non dirlo, ma i gol si fanno perché uno ha la condizione. Tutti e due hanno buone caratteristiche, sono diversi, possono giocare insieme. Poi rientrerà Scamacca, una punta di peso e di qualità, forte fisicamente e discretamente giovane. C'è da capire come rientrerà dall'infortunio, ma ha ancora tanto da dire".

C'è qualche calciatore che è stato chiamato recentemente che le piace in maniera particolare?

"A me piace che Spalletti allarghi un po' le scelte, che non siano fossilizzate sui soliti. Sicuramente Savona è interessante, sta disputando un buon campionato, e ha margini di miglioramento enormi, deve fare esperienza e la sta facendo alla Juve. Mi piace Rovella, che è dinamico, sa impostare, recuperare palla, tirare da fuori... Forse dovrebbe sfruttare di più il suo talento. Infine menziono Cambiaso, che sta facendo una stagione strepitosa ed è fortissimo per qualità e quantità, poi gioca in vari ruoli. È in linea con il calcio di oggi".

Passiamo alla Serie A, chi vede come favorita per lo Scudetto?

"Il fatto di avere 6 squadre in 2 punti testimonia che la Serie A è molto più bella e divertente rispetto alle passate stagioni nelle quali si capiva subito chi poteva essere il leader del campionato. Regna l'incertezza, è difficile fare un pronostico, ma il Napoli non ha le coppe e questo è un vantaggio".

Il Milan è in difficoltà. Perché?

"Mi piace tantissimo, ha potenziale, tanti giocatori di prospettiva, ma manca qualcosa magari nell'esperienza, nella capacità di fare squadra, gruppo... È l'aspetto più difficile da poter valutare. Se entri dentro lo spogliatoio puoi capire meglio i problemi".

Tra i nuovi allenatori qual è quello che ha avuto il miglior impatto?

"Conte è entrato a gamba tesa a Napoli e ha imposto quello che è il suo vademecum di allenatore di calcio: grande concentrazione, grande lavoro sull'aspetto fisico, che è la cosa più importante e capacità di tenere i giocatori sul pezzo, cosa che risalta. L'anno scorso c'è stata un'annata negativa, era importante ripartire con innesti di valore e lui è il più incisivo".

Ranieri torna alla Roma. Una scelta difficile da pronosticare da parte dei Friedkin.

"È una garanzia di serietà, di lavoro, di passione e di amore per i colori giallorossi, l'ho sempre ricordato come una persona seria, con la giusta umiltà, ma anche con la voglia di dimostrare di essere un ottimo allenatore. È stato sottovalutato per troppo tempo finché non ha vinto la Premier e da lì ha avuto una considerazione diversa, ma è sempre stato un allenatore che sa tirare fuori il meglio dai giocatori che ha".

È la cosa giusta per la Roma?

"L'unico che può dargli una calmata è lui: sa parlare alla gente, è romano e romanista, la scelta che non può che essere giusta".