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IL PARERE - Tarallo: "Caprile è un buon portiere, ma Meret è il titolare, Lukaku fondamentale"
12.10.2024 11:53 di Napoli Magazine

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luciano Tarallo,ex preparatore dei portieri del Napoli:

Su Caprile?

“Caprile ha mostrato delle doti importanti, come la tecnica podalica. Ora siamo in attesa di qualche partita importante perché finora non è stato ancora impegnato, non ha fatto nessuna parata. Attendiamo prima di dare giudizi. Certo, è un ragazzo giovane, che sembra avere delle potenzialità di crescita notevoli, ma ancora è presto”.

Sulla concorrenza tra Meret e Caprile?

“Non bisogna mettere pressione, bisogna lasciarli lavorare. Non si devono mettere in concorrenza, al momento Elia non ha mostrato tantissimo, non ha fatto grandi parate. Non si possono mettere voti più alti rispetto a quelli che si mettevano a Meret, giusto per prendere like. Si prende in giro così sia sé stessi sia i tifosi ed anche Starace che finora non ha lavato i guanti di Caprile. Poi, tutto dipende dal risultato, da quante parate si siano fatte, ma il portiere va valutato nel suo complesso, nell’uscita alta, nella tecnica podalica, nel posizionamento. Caprile è un buon portiere, nel futuro può fare molto bene, ma al momento non ha dimostrato niente e chi lo fa sembrare un campione prende in giro se stesso e i tifosi. Conte é stato chiaro, Meret è il numero uno, chi dice il contrario vuole prendere in giro. Comunque, il Napoli ha la migliore linea di portieri di tutta la Serie A”.

Sul gioco di Conte?

“Le idee sembrano complicate, ma invece sono molto facili. Al centro ci sono difensori bravi in marcatura, a sinistra giocatori un po’ più di spinta, a destra un giocatore che sappia giocare di più con i piedi, un po’ più fermo. Lobotka è il play, è lui che fa partire tutte le azioni del Napoli. Sugli esterni abbiamo due giocatori favolosi, che fanno un lavoro difensivo e offensivo enorme. Politano fa il quinto, corre avanti e indietro sempre. Kvara sta vivendo un momento negativo, ma da qua a puntare il dito direi che ne passa”.

Perché giocatori come Politano o Kvara sono apprezzati solo quando fanno gol?

“Il problema è di ordine culturale. Si guardano solo i numeri, i gol, gli assist. I giornalisti e gli opinionisti dovrebbero scendere negli spogliatoi per capire che gli allenatori parlano di ricerca dello spazio, del passaggio, che è la cosa fondamentale dello spazio, della postura. I moduli, i gol sono tutti numeri”.

Lukaku sta facendo un grande lavoro?

“Lukaku è fondamentale, è sempre in movimento. Si è visto nel grande gol di Neres, Lobotka verticalizza subito davanti su Lukaku (a differenza di Sarri in cui prima la difesa si doveva posizionare bene). Lukaku, poi, da palla coperta la fa diventare scoperta ed insieme a Neres, che ha fatto un grande movimento che ha mandato in confusione la difesa del Como. Non bisogna guardare la quantità, ma la qualità. Non bisogna guardare i numeri dei km macinati dai giocatori, ma bisogna far correre il pallone. Non bisogna guardare quanto possesso é stato fatto, ma come è stato fatto”.

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IL PARERE - Tarallo: "Caprile è un buon portiere, ma Meret è il titolare, Lukaku fondamentale"

di Napoli Magazine

12/10/2024 - 11:53

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luciano Tarallo,ex preparatore dei portieri del Napoli:

Su Caprile?

“Caprile ha mostrato delle doti importanti, come la tecnica podalica. Ora siamo in attesa di qualche partita importante perché finora non è stato ancora impegnato, non ha fatto nessuna parata. Attendiamo prima di dare giudizi. Certo, è un ragazzo giovane, che sembra avere delle potenzialità di crescita notevoli, ma ancora è presto”.

Sulla concorrenza tra Meret e Caprile?

“Non bisogna mettere pressione, bisogna lasciarli lavorare. Non si devono mettere in concorrenza, al momento Elia non ha mostrato tantissimo, non ha fatto grandi parate. Non si possono mettere voti più alti rispetto a quelli che si mettevano a Meret, giusto per prendere like. Si prende in giro così sia sé stessi sia i tifosi ed anche Starace che finora non ha lavato i guanti di Caprile. Poi, tutto dipende dal risultato, da quante parate si siano fatte, ma il portiere va valutato nel suo complesso, nell’uscita alta, nella tecnica podalica, nel posizionamento. Caprile è un buon portiere, nel futuro può fare molto bene, ma al momento non ha dimostrato niente e chi lo fa sembrare un campione prende in giro se stesso e i tifosi. Conte é stato chiaro, Meret è il numero uno, chi dice il contrario vuole prendere in giro. Comunque, il Napoli ha la migliore linea di portieri di tutta la Serie A”.

Sul gioco di Conte?

“Le idee sembrano complicate, ma invece sono molto facili. Al centro ci sono difensori bravi in marcatura, a sinistra giocatori un po’ più di spinta, a destra un giocatore che sappia giocare di più con i piedi, un po’ più fermo. Lobotka è il play, è lui che fa partire tutte le azioni del Napoli. Sugli esterni abbiamo due giocatori favolosi, che fanno un lavoro difensivo e offensivo enorme. Politano fa il quinto, corre avanti e indietro sempre. Kvara sta vivendo un momento negativo, ma da qua a puntare il dito direi che ne passa”.

Perché giocatori come Politano o Kvara sono apprezzati solo quando fanno gol?

“Il problema è di ordine culturale. Si guardano solo i numeri, i gol, gli assist. I giornalisti e gli opinionisti dovrebbero scendere negli spogliatoi per capire che gli allenatori parlano di ricerca dello spazio, del passaggio, che è la cosa fondamentale dello spazio, della postura. I moduli, i gol sono tutti numeri”.

Lukaku sta facendo un grande lavoro?

“Lukaku è fondamentale, è sempre in movimento. Si è visto nel grande gol di Neres, Lobotka verticalizza subito davanti su Lukaku (a differenza di Sarri in cui prima la difesa si doveva posizionare bene). Lukaku, poi, da palla coperta la fa diventare scoperta ed insieme a Neres, che ha fatto un grande movimento che ha mandato in confusione la difesa del Como. Non bisogna guardare la quantità, ma la qualità. Non bisogna guardare i numeri dei km macinati dai giocatori, ma bisogna far correre il pallone. Non bisogna guardare quanto possesso é stato fatto, ma come è stato fatto”.