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EMPOLI - D'Aversa: "Conte è il migliore a ricostruire, è il padrino di mia figlia, andiamo spesso in vacanza insieme, faccio il tifo per lui"
15.10.2024 10:37 di Napoli Magazine

Roberto D'Aversa, allenatore dell'Empoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato di Antonio Conte, allenatore del Napoli, suo prossimo avversario in Serie A, e suo grande amico: "Quella testata un'etichetta, con me l'Empoli ha avuto coraggio. Siamo rimasti in città, non volevo costringere i figli a cambiare scuola, i leccesi mi hanno aiutato molto. Anche molti direttori sportivi si sono dimostrati solidali. Avevo due priorità, restare in Serie A e riscattare la mia immagine dopo 35 anni di calcio. La società è stata coraggiosa, la ringrazio. Mia moglie mi ha aiutato molto subito dopo quell'episodio, forse non glielo dico abbastanza ma sa quanto è importante per me e per i miei figli. Antonio Conte è il migliore a ricostruire, lo dice la sua storia. Lui non vuole partecipare, vuole vincere. Lo può fare, perché ha una squadra forte e non ha le coppe. Non me ne voglia il mio amico Inzaghi, ma faccio il tifo per Antonio. Conte è il padrino di mia figlia, spesso siamo andati in vacanza insieme. Ci conosciamo a Siena, io giocatore e lui in panchina. Ricordo una preparazione da marines, mai sofferto così tanto. Da neopromossa pareggiammo a Udine, ci sembrò un gran risultato. Lui però era arrabbiato. Ti mette in una condizione fisica e mentale che va oltre".

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EMPOLI - D'Aversa: "Conte è il migliore a ricostruire, è il padrino di mia figlia, andiamo spesso in vacanza insieme, faccio il tifo per lui"

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15/10/2024 - 10:37

Roberto D'Aversa, allenatore dell'Empoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato di Antonio Conte, allenatore del Napoli, suo prossimo avversario in Serie A, e suo grande amico: "Quella testata un'etichetta, con me l'Empoli ha avuto coraggio. Siamo rimasti in città, non volevo costringere i figli a cambiare scuola, i leccesi mi hanno aiutato molto. Anche molti direttori sportivi si sono dimostrati solidali. Avevo due priorità, restare in Serie A e riscattare la mia immagine dopo 35 anni di calcio. La società è stata coraggiosa, la ringrazio. Mia moglie mi ha aiutato molto subito dopo quell'episodio, forse non glielo dico abbastanza ma sa quanto è importante per me e per i miei figli. Antonio Conte è il migliore a ricostruire, lo dice la sua storia. Lui non vuole partecipare, vuole vincere. Lo può fare, perché ha una squadra forte e non ha le coppe. Non me ne voglia il mio amico Inzaghi, ma faccio il tifo per Antonio. Conte è il padrino di mia figlia, spesso siamo andati in vacanza insieme. Ci conosciamo a Siena, io giocatore e lui in panchina. Ricordo una preparazione da marines, mai sofferto così tanto. Da neopromossa pareggiammo a Udine, ci sembrò un gran risultato. Lui però era arrabbiato. Ti mette in una condizione fisica e mentale che va oltre".