A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gigi Pavarese, ex direttore sportivo di Napoli e Torino:
Focus sulla sfida dell’Olimpico tra Roma e Napoli. Due squadre con stati d’animo opposti: il Napoli probabilmente non si aspettava di essere già primo in maniera così netta nella prima stagione di Conte, mentre la Roma forse non si aspettava di trovarsi così in basso a metà stagione. Secondo lei, chi avrà le motivazioni più importanti?
“Le motivazioni sono forti da entrambe le parti. Il Napoli è consapevole della propria forza e della qualità della rosa, oltre alla sua posizione di vertice in classifica. La Roma, invece, sta cercando di ritrovarsi grazie al grande lavoro di uno dei migliori allenatori italiani, Claudio Ranieri. Affrontare la prima della classe può essere un’occasione per riaprire la stagione e ritrovare fiducia in un ambiente che si aspettava molto di più".
La sorprende più vedere il Napoli primo in classifica o la Roma oltre la metà della graduatoria?
“Per quanto riguarda il Napoli, non è una sorpresa. Fin dal giorno dell’annuncio di Antonio Conte, personalmente lo consideravo tra i favoriti per la vittoria finale. Il fatto di non partecipare alle competizioni internazionali rappresenta un vantaggio nella crescita della squadra, e questa è solo la prima stagione di quello che sarà un lungo ciclo con Conte".
Parlando di Patrick Dorgu, il primo colpo dell’era Amorim al Manchester United. È un altro grande affare dell’ex DS della Fiorentina e del Lecce, che in due anni ha portato nelle casse salentine circa 100 milioni di euro.
“Questo dimostra le grandi capacità di un dirigente competente. Al di là del rapporto personale, ha dimostrato di poter lavorare con società di alto livello, contribuendo alla crescita della Fiorentina ai tempi della gestione Della Valle. Poi ha scelto di restare in un ambiente più tranquillo come Lecce, dove ha costruito una squadra solida. Non dimentichiamo che ha vinto anche uno scudetto con la Primavera del Napoli, nonostante le critiche per la presenza di molti stranieri nella rosa".
Tema Juventus. Gli investimenti sul mercato sembrano non dare i frutti sperati, anche a causa dell’elevato numero di infortuni che stanno condizionando la stagione.
“La Juventus resta sempre la Juventus. Chi sta operando sul mercato è tra i migliori nel settore. È vero che la squadra è stata falcidiata dagli infortuni, colpendo anche giocatori chiave, ma il progetto voluto dai dirigenti, con Giuntoli al comando, è chiaro: ringiovanire la squadra. E sono certo che presto darà i suoi frutti".
Due nomi: Pietro Comuzzo, per il quale la Fiorentina chiede 30-35 milioni di euro, e Alejandro Garnacho, valutato 65 milioni dal Manchester United. Sono cifre gonfiate dal mercato di gennaio o questi giocatori valgono davvero tanto?
“Sicuramente il mercato di gennaio influisce, i prezzi sono dopati, così come l’interesse delle controparti. Comuzzo è uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano, e un 2005 che raggiunge certe cifre è paragonabile ad altri talenti già affermati. Credo che lui, con Buongiorno e Calafiori possano essere la difensa della Nazionale per molto tempo. Il valore tecnico c’è, ma le cifre le stabilisce il mercato".
Dunque Comuzzo potrebbe essere un profilo adatto al Napoli?
“Resto sul tema Buongiorno, che è il miglior difensore italiano del momento. Comuzzo e Buongiorno sarebbero una coppia interessante, ma dipende dalle strategie del club. Tuttavia, le valutazioni economiche sono sempre una variabile da considerare".
Cessione Kvaratskhelia. Che idea si è fatto di questa situazione?
“Penso che non si debba trattenere chi ha deciso di andare via. Il Napoli ha incassato una cifra importante e il presidente avrà sicuramente modo di reinvestire sul mercato".
Quindi la sua cessione è legata a futuri investimenti del club?
“Esatto. Inoltre, a livello di spogliatoio, non c’è stato il terremoto che molti si aspettavano".
Merito di Antonio Conte?
“Assolutamente sì. Conte è come la tachipirina: quando la febbre sale, lui è il paracetamolo che la fa scendere".
di Napoli Magazine
30/01/2025 - 11:37
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gigi Pavarese, ex direttore sportivo di Napoli e Torino:
Focus sulla sfida dell’Olimpico tra Roma e Napoli. Due squadre con stati d’animo opposti: il Napoli probabilmente non si aspettava di essere già primo in maniera così netta nella prima stagione di Conte, mentre la Roma forse non si aspettava di trovarsi così in basso a metà stagione. Secondo lei, chi avrà le motivazioni più importanti?
“Le motivazioni sono forti da entrambe le parti. Il Napoli è consapevole della propria forza e della qualità della rosa, oltre alla sua posizione di vertice in classifica. La Roma, invece, sta cercando di ritrovarsi grazie al grande lavoro di uno dei migliori allenatori italiani, Claudio Ranieri. Affrontare la prima della classe può essere un’occasione per riaprire la stagione e ritrovare fiducia in un ambiente che si aspettava molto di più".
La sorprende più vedere il Napoli primo in classifica o la Roma oltre la metà della graduatoria?
“Per quanto riguarda il Napoli, non è una sorpresa. Fin dal giorno dell’annuncio di Antonio Conte, personalmente lo consideravo tra i favoriti per la vittoria finale. Il fatto di non partecipare alle competizioni internazionali rappresenta un vantaggio nella crescita della squadra, e questa è solo la prima stagione di quello che sarà un lungo ciclo con Conte".
Parlando di Patrick Dorgu, il primo colpo dell’era Amorim al Manchester United. È un altro grande affare dell’ex DS della Fiorentina e del Lecce, che in due anni ha portato nelle casse salentine circa 100 milioni di euro.
“Questo dimostra le grandi capacità di un dirigente competente. Al di là del rapporto personale, ha dimostrato di poter lavorare con società di alto livello, contribuendo alla crescita della Fiorentina ai tempi della gestione Della Valle. Poi ha scelto di restare in un ambiente più tranquillo come Lecce, dove ha costruito una squadra solida. Non dimentichiamo che ha vinto anche uno scudetto con la Primavera del Napoli, nonostante le critiche per la presenza di molti stranieri nella rosa".
Tema Juventus. Gli investimenti sul mercato sembrano non dare i frutti sperati, anche a causa dell’elevato numero di infortuni che stanno condizionando la stagione.
“La Juventus resta sempre la Juventus. Chi sta operando sul mercato è tra i migliori nel settore. È vero che la squadra è stata falcidiata dagli infortuni, colpendo anche giocatori chiave, ma il progetto voluto dai dirigenti, con Giuntoli al comando, è chiaro: ringiovanire la squadra. E sono certo che presto darà i suoi frutti".
Due nomi: Pietro Comuzzo, per il quale la Fiorentina chiede 30-35 milioni di euro, e Alejandro Garnacho, valutato 65 milioni dal Manchester United. Sono cifre gonfiate dal mercato di gennaio o questi giocatori valgono davvero tanto?
“Sicuramente il mercato di gennaio influisce, i prezzi sono dopati, così come l’interesse delle controparti. Comuzzo è uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano, e un 2005 che raggiunge certe cifre è paragonabile ad altri talenti già affermati. Credo che lui, con Buongiorno e Calafiori possano essere la difensa della Nazionale per molto tempo. Il valore tecnico c’è, ma le cifre le stabilisce il mercato".
Dunque Comuzzo potrebbe essere un profilo adatto al Napoli?
“Resto sul tema Buongiorno, che è il miglior difensore italiano del momento. Comuzzo e Buongiorno sarebbero una coppia interessante, ma dipende dalle strategie del club. Tuttavia, le valutazioni economiche sono sempre una variabile da considerare".
Cessione Kvaratskhelia. Che idea si è fatto di questa situazione?
“Penso che non si debba trattenere chi ha deciso di andare via. Il Napoli ha incassato una cifra importante e il presidente avrà sicuramente modo di reinvestire sul mercato".
Quindi la sua cessione è legata a futuri investimenti del club?
“Esatto. Inoltre, a livello di spogliatoio, non c’è stato il terremoto che molti si aspettavano".
Merito di Antonio Conte?
“Assolutamente sì. Conte è come la tachipirina: quando la febbre sale, lui è il paracetamolo che la fa scendere".