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IL RICORDO - Fedele su Di Marzio: "Ha scritto la storia del calcio con l'arte della napoletanità"
23.01.2022 08:25 di Napoli Magazine

Tra le persone che meglio possono descrivere Gianni Di Marzio c’è il direttore Enrico Fedele: "Gianni Di Marzio ha abbinato la furbizia, la competenza e la lungimiranza. Ho imparato tanto da lui. Quando ho saputo la notizia della sua scomparsa sono rimasto tanto colpito". Il direttore ha voluto raccontare al "Roma" un simpatico aneddoto: "Ho impresso nella memoria un episodio: nel 1987 io ero il direttore della Salernitana, lui l’allenatore del Cosenza. Gianni, sapeva il calore del pubblico di Salerno e fece spogliare i suoi calciatori in pullman e non negli spogliatoi: arrivò allo stadio mezz’ora prima dell’inizio della gara. Lui aveva timore dell’ambiente infuocato dello spogliatoio. Quella partita la Salernitana la dominò, ma a vincere fu il Cosenza. In lui veniva evidenziata l’arte della vera napoletanità: intelligenza e furbizia». Su cosa lascia in eredità Gianni Di Marzio al calcio italiano, Fedele, non ha dubbi: «Gianni è stata davvero una persona unica. Lui lascia in eredità al calcio italiano un figlio che si è affermato: il cognome Di Marzio non scompare, ma anzi si è nobilitato".

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IL RICORDO - Fedele su Di Marzio: "Ha scritto la storia del calcio con l'arte della napoletanità"

di Napoli Magazine

23/01/2024 - 08:25

Tra le persone che meglio possono descrivere Gianni Di Marzio c’è il direttore Enrico Fedele: "Gianni Di Marzio ha abbinato la furbizia, la competenza e la lungimiranza. Ho imparato tanto da lui. Quando ho saputo la notizia della sua scomparsa sono rimasto tanto colpito". Il direttore ha voluto raccontare al "Roma" un simpatico aneddoto: "Ho impresso nella memoria un episodio: nel 1987 io ero il direttore della Salernitana, lui l’allenatore del Cosenza. Gianni, sapeva il calore del pubblico di Salerno e fece spogliare i suoi calciatori in pullman e non negli spogliatoi: arrivò allo stadio mezz’ora prima dell’inizio della gara. Lui aveva timore dell’ambiente infuocato dello spogliatoio. Quella partita la Salernitana la dominò, ma a vincere fu il Cosenza. In lui veniva evidenziata l’arte della vera napoletanità: intelligenza e furbizia». Su cosa lascia in eredità Gianni Di Marzio al calcio italiano, Fedele, non ha dubbi: «Gianni è stata davvero una persona unica. Lui lascia in eredità al calcio italiano un figlio che si è affermato: il cognome Di Marzio non scompare, ma anzi si è nobilitato".