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IL ROMA - Napoli, servono le gerarchie e i turnover misurati per tornare a vincere
14.10.2019 12:39 di Napoli Magazine Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma

Nulla è compromesso ma serve trovare equilibrio. E non solo. In questo momento al Napoli manca una identità tattica. Non ce ne voglia Ancelotti, che sicuramente sa quello che fa, ma attualmente non siamo riusciti ad individuare come giocano gli azzurri. Contro il Liverpool c’è piaciuta tanta la squadra partenopea. Bella e compatta ha saputo punire i campioni di Champions al momento giusto con uno uno due che ha fatto impazzire i tifosi. Finalmente, si è detto, c’è il Napoli. Ma dopo Lecce ci sono stati dei passi indietro che hanno portato alla sconfitta col Cagliari, alla vittoria stentata con il Brescia e ai pareggi senza gol con Genk e Torino. Di peggio non si poteva fare. Lo spettacolo di Inter-Juventus, poi, ha finito per deprimere la piazza napoletana che sperava di poter avere una partenza diversa. Magari stando attaccati proprio a bianconeri e nerazzurri. Sarri, nel big match di San Siro, ha mostrato le sue qualità e la forza di una rosa che può stravincere tranquillamente di nuovo in serie A. La sfida di Torino, come detto, ha lasciato l’amaro in bocca a tutti. E naturalmente sul banco degli imputati c’è finito Ancelotti. Che in nove partite ha cambiato altrettante formazioni. Un turn over continuo che alla fine dei conti non ha portato così tanti risultati. Ecco che ci si chiede quando l’allenatore di Reggiolo sceglierà di creare un undici base variando a secondo delle esigenze e delle partite che poi arriveranno. C’è bisogno di una identità tattica ma anche di gerarchie tecnico-tattiche. Altrimenti variando sistematicamente non si trova mai il rendimento di continuità che serve per poter ambire alla conquista dello scudetto. Magari non si vincerà il tricolore ma almeno si lotterà alla pari con Juventus e anche Inter. Poi i campioni in carica dimostreranno ancora di più la loro forza ma almeno il Napoli ci avrà provato. Mollare dopo sette giornate di campionato non è il caso. Ancelotti, quindi, deve scegliere cosa fare. Si parla di qualche screzio con il presidente per aver sbagliato la partita con il Genk e con il Torino. Ma De Laurentiis sa bene che deve rimanere fuori da determinate scelte tecniche. Carletto sa quello che fa e il fatto che il figlio Davide entri in alcune scelte tecniche fa parte del gioco. Resta sempre il suo vice e quindi non fa scalpore qualche richiesta di Davide per le formazioni da schierare o dei cambi durante le partite. Sabato si riprende a giocare in casa contro il Verona. Il San Paolo si riempirà per l’occasione viste la politica dei prezzi bassi e la voglia di stare vicino ai propri beniamini nel momento del bisogno. I problemi vanno superati tutti insieme sperando di poter ritornare a vincere in serie A e continuare naturalmente in Champions League. Mercoledì prossimo si andrà a Salisburgo. Una trasferta non facile visto l’exploit degli austriaci con il Genk e i tre gol segnati in casa del Liverpool. La qualificazione agli ottavi non dovrà mancare quest’anno. Anche perché il gruppo lo permette. Sarebbe un fallimento non da poco permettere ai prossimi avversari europei passare il turno assieme ai Reds. Dunque, Ancelotti deve cominciare già con l’Hellas a dare una identità ben precisa al Napoli. Magari scegliendo il miglior modulo da schierare. Il 4-4-2 sembra il più probabile ma con il 4-3-3 si permetterebbe ad Insigne di rendere al massimo e di avere tutte e tre le mezzali al centro del campo. Ma dare consigli non è il caso. Ancelotti ne sa molto di più di tutti gli altri. È arrivato il momento che lo dimostri.

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IL ROMA - Napoli, servono le gerarchie e i turnover misurati per tornare a vincere

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14/10/2024 - 12:39

Nulla è compromesso ma serve trovare equilibrio. E non solo. In questo momento al Napoli manca una identità tattica. Non ce ne voglia Ancelotti, che sicuramente sa quello che fa, ma attualmente non siamo riusciti ad individuare come giocano gli azzurri. Contro il Liverpool c’è piaciuta tanta la squadra partenopea. Bella e compatta ha saputo punire i campioni di Champions al momento giusto con uno uno due che ha fatto impazzire i tifosi. Finalmente, si è detto, c’è il Napoli. Ma dopo Lecce ci sono stati dei passi indietro che hanno portato alla sconfitta col Cagliari, alla vittoria stentata con il Brescia e ai pareggi senza gol con Genk e Torino. Di peggio non si poteva fare. Lo spettacolo di Inter-Juventus, poi, ha finito per deprimere la piazza napoletana che sperava di poter avere una partenza diversa. Magari stando attaccati proprio a bianconeri e nerazzurri. Sarri, nel big match di San Siro, ha mostrato le sue qualità e la forza di una rosa che può stravincere tranquillamente di nuovo in serie A. La sfida di Torino, come detto, ha lasciato l’amaro in bocca a tutti. E naturalmente sul banco degli imputati c’è finito Ancelotti. Che in nove partite ha cambiato altrettante formazioni. Un turn over continuo che alla fine dei conti non ha portato così tanti risultati. Ecco che ci si chiede quando l’allenatore di Reggiolo sceglierà di creare un undici base variando a secondo delle esigenze e delle partite che poi arriveranno. C’è bisogno di una identità tattica ma anche di gerarchie tecnico-tattiche. Altrimenti variando sistematicamente non si trova mai il rendimento di continuità che serve per poter ambire alla conquista dello scudetto. Magari non si vincerà il tricolore ma almeno si lotterà alla pari con Juventus e anche Inter. Poi i campioni in carica dimostreranno ancora di più la loro forza ma almeno il Napoli ci avrà provato. Mollare dopo sette giornate di campionato non è il caso. Ancelotti, quindi, deve scegliere cosa fare. Si parla di qualche screzio con il presidente per aver sbagliato la partita con il Genk e con il Torino. Ma De Laurentiis sa bene che deve rimanere fuori da determinate scelte tecniche. Carletto sa quello che fa e il fatto che il figlio Davide entri in alcune scelte tecniche fa parte del gioco. Resta sempre il suo vice e quindi non fa scalpore qualche richiesta di Davide per le formazioni da schierare o dei cambi durante le partite. Sabato si riprende a giocare in casa contro il Verona. Il San Paolo si riempirà per l’occasione viste la politica dei prezzi bassi e la voglia di stare vicino ai propri beniamini nel momento del bisogno. I problemi vanno superati tutti insieme sperando di poter ritornare a vincere in serie A e continuare naturalmente in Champions League. Mercoledì prossimo si andrà a Salisburgo. Una trasferta non facile visto l’exploit degli austriaci con il Genk e i tre gol segnati in casa del Liverpool. La qualificazione agli ottavi non dovrà mancare quest’anno. Anche perché il gruppo lo permette. Sarebbe un fallimento non da poco permettere ai prossimi avversari europei passare il turno assieme ai Reds. Dunque, Ancelotti deve cominciare già con l’Hellas a dare una identità ben precisa al Napoli. Magari scegliendo il miglior modulo da schierare. Il 4-4-2 sembra il più probabile ma con il 4-3-3 si permetterebbe ad Insigne di rendere al massimo e di avere tutte e tre le mezzali al centro del campo. Ma dare consigli non è il caso. Ancelotti ne sa molto di più di tutti gli altri. È arrivato il momento che lo dimostri.

Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma