Giorgio Perinetti, dirigente sportivo, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:
“Conte era capitano e leader della Juve di cui io ero dirigente accompagnatore, con Lippi e Ancelotti in panchina. Personalità assoluta, il tramite tra allenatore e squadra, dettava ordini ai compagni. Si capiva che era un predestinato".
Lo portò a Siena come vice di De Canio.
"Antonio stava completando il corso da allenatore a Coverciano: gli suggerii questa opportunità per iniziare il lavoro sul campo a Siena e continuare a studiare a Firenze. Poi lo portai a Bari: salvò la squadra il primo anno e centrò nel secondo la serie A. Era giovane e un po' impulsivo, andò via temendo che non sarebbe stata allestita una squadra competitiva. Ci saremmo rivisti a Siena: altra promozione".
E lei suggerì Conte alla Juventus?
"Suggerire... Conte non aveva bisogno di segnalazioni, però dissi ad Andrea Agnelli che avrebbe fatto la scelta giusta. E infatti Antonio fece subito vincere la Juve".
Che ne pensa della sfida con Ranieri?
"Ranieri e Conte, nonostante generazioni differenze, sono uniti da una cosa, ovvero la passione che continua ad animarli anche dopo tante esperienze e tanti successi. Hanno un amore profondo per il calcio e gestiscono bene il gruppo, anche se con modalità differenti: Ranieri ha toni più dolci, Conte è più aggressivo perché pretende molta intensità".
di Napoli Magazine
23/11/2024 - 08:57
Giorgio Perinetti, dirigente sportivo, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:
“Conte era capitano e leader della Juve di cui io ero dirigente accompagnatore, con Lippi e Ancelotti in panchina. Personalità assoluta, il tramite tra allenatore e squadra, dettava ordini ai compagni. Si capiva che era un predestinato".
Lo portò a Siena come vice di De Canio.
"Antonio stava completando il corso da allenatore a Coverciano: gli suggerii questa opportunità per iniziare il lavoro sul campo a Siena e continuare a studiare a Firenze. Poi lo portai a Bari: salvò la squadra il primo anno e centrò nel secondo la serie A. Era giovane e un po' impulsivo, andò via temendo che non sarebbe stata allestita una squadra competitiva. Ci saremmo rivisti a Siena: altra promozione".
E lei suggerì Conte alla Juventus?
"Suggerire... Conte non aveva bisogno di segnalazioni, però dissi ad Andrea Agnelli che avrebbe fatto la scelta giusta. E infatti Antonio fece subito vincere la Juve".
Che ne pensa della sfida con Ranieri?
"Ranieri e Conte, nonostante generazioni differenze, sono uniti da una cosa, ovvero la passione che continua ad animarli anche dopo tante esperienze e tanti successi. Hanno un amore profondo per il calcio e gestiscono bene il gruppo, anche se con modalità differenti: Ranieri ha toni più dolci, Conte è più aggressivo perché pretende molta intensità".