Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma “BordoCampo”, è intervenuto Furio Valcareggi, procuratore ed intermediario calcistico.
Cosa ti aspetti da questa Nazionale: fuori alcuni infortunati e alcuni non convocati, avresti fatto scelte diverse?
“Non avrei fatto scelte diverse. Spalletti ha preso il meglio dal campionato italiano. Il nostro campionato, ci dà una cinquantina di italiani, non di più. Quindi non abbiamo una scelta enorme. Nonostante i tanti dubbi. Le formazione che farà è la migliore da mettere in campo ora. Il rientro di Tonali è fondamentale. Quindi per me, la formazione che sceglie, è la migliore in assoluto. Che di meglio non si può. Poi a vedere la singola prestazione è un casino…Nel senso che il risultato dipende dalla prestazione dei calciatori. I giocatori, almeno sulla carta sono bravi. Il Belgio da 5 o 6 anni è l’avversario più brutto da incontrare. Agli Europei siamo stati fortunati che ne mancava mezzo. Anzi, forse, quella squadra mancava quasi tutta. Il Belgio è una scuola di calcio vecchia e importante".
Un allenatore come Spalletti che è abituato a vedere i calciatori giorno per giorno, lavorando non solo sulle gambe ma anche sulla testa, è un grande comunicatore, è un grande “papà” per i calciatori, come affronta questo appuntamento con le Nazionali dove i giocatori li vede pochi giorni prima del primo impegno e li perde il giorno dopo il secondo impegno?
“E’ un grandioso martello, Luciano. Alle 8 è già in sede dove si allena: lo abbiamo visto al Napoli, all’Inter. Prepara tutta la giornata nei dettagli più delicati. La forza di Luciano è anche questa: parlare con i giocatori testa a testa. La Nazionale te li allontana, li vedi in tutto, un mese l’anno. D’altronde gli impegni son tanti. Diciamo che fa una bella vita: ha tanto tempo libero. La Nazionale è questa: ti toglie il gruppo. Però tu li scegli: scegli i migliori. Sei un direttore sportivo e fai mercato. La Nazionale la fai con i giocatori che vorresti nella tua squadra. Quindi fai la migliore perché lì non c’è problemi di niente. Quindi se i ragazzi, come è già successo un paio di volte e basta, spero, dovessero giocare male…Se per esempio vedi giocare male o malissimo Barella, ti chiedi come fai a non far giocare Barella. Lui gioca sempre. Questo qui è il concetto della Nazionale. Però vedo che lui li cerca, li chiama, li telefona, gli fa vedere tutto. E’ presente. Non come nei club, però. Questo è l’unico problemino che ha con la Nazionale: che vede i giocatori poco".
Che ne pensi di questa prima parte di campionato del Napoli? Cosa pensi dell’operato di Conte e cosa ci dobbiamo aspettare al rientro con un calendario “infernale” dopo questa sosta?
“I calendari non si commentano. Non vanno commentati perché ora è nato un equilibrio: le squadre sfavorite vanno a vincere e quelle favorite non vanno a vincere come hanno sempre fatto. Il calendario può essere bello, brutto o normale. Piuttosto bisognerebbe vedere dopo una partita, un eventuale impegno internazionale: il viaggio, si fa tardi, si dorme poco oppure si perde una notte di sonno. Le uniche cose che possono incidere sono queste. Ma non credo: sono alibi per chi li vuol trovare! Il calendario è questo! Il campionato è questo: lo vince il Napoli! Perché il Napoli lo può vincere. Ma deve essere aiutato dall’Inter che è forte, forte, forte! L’Inter può perderlo da sola. Ma se dovesse perderlo, c’è il Napoli che lotta per vincere".
di Napoli Magazine
11/10/2024 - 15:20
Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma “BordoCampo”, è intervenuto Furio Valcareggi, procuratore ed intermediario calcistico.
Cosa ti aspetti da questa Nazionale: fuori alcuni infortunati e alcuni non convocati, avresti fatto scelte diverse?
“Non avrei fatto scelte diverse. Spalletti ha preso il meglio dal campionato italiano. Il nostro campionato, ci dà una cinquantina di italiani, non di più. Quindi non abbiamo una scelta enorme. Nonostante i tanti dubbi. Le formazione che farà è la migliore da mettere in campo ora. Il rientro di Tonali è fondamentale. Quindi per me, la formazione che sceglie, è la migliore in assoluto. Che di meglio non si può. Poi a vedere la singola prestazione è un casino…Nel senso che il risultato dipende dalla prestazione dei calciatori. I giocatori, almeno sulla carta sono bravi. Il Belgio da 5 o 6 anni è l’avversario più brutto da incontrare. Agli Europei siamo stati fortunati che ne mancava mezzo. Anzi, forse, quella squadra mancava quasi tutta. Il Belgio è una scuola di calcio vecchia e importante".
Un allenatore come Spalletti che è abituato a vedere i calciatori giorno per giorno, lavorando non solo sulle gambe ma anche sulla testa, è un grande comunicatore, è un grande “papà” per i calciatori, come affronta questo appuntamento con le Nazionali dove i giocatori li vede pochi giorni prima del primo impegno e li perde il giorno dopo il secondo impegno?
“E’ un grandioso martello, Luciano. Alle 8 è già in sede dove si allena: lo abbiamo visto al Napoli, all’Inter. Prepara tutta la giornata nei dettagli più delicati. La forza di Luciano è anche questa: parlare con i giocatori testa a testa. La Nazionale te li allontana, li vedi in tutto, un mese l’anno. D’altronde gli impegni son tanti. Diciamo che fa una bella vita: ha tanto tempo libero. La Nazionale è questa: ti toglie il gruppo. Però tu li scegli: scegli i migliori. Sei un direttore sportivo e fai mercato. La Nazionale la fai con i giocatori che vorresti nella tua squadra. Quindi fai la migliore perché lì non c’è problemi di niente. Quindi se i ragazzi, come è già successo un paio di volte e basta, spero, dovessero giocare male…Se per esempio vedi giocare male o malissimo Barella, ti chiedi come fai a non far giocare Barella. Lui gioca sempre. Questo qui è il concetto della Nazionale. Però vedo che lui li cerca, li chiama, li telefona, gli fa vedere tutto. E’ presente. Non come nei club, però. Questo è l’unico problemino che ha con la Nazionale: che vede i giocatori poco".
Che ne pensi di questa prima parte di campionato del Napoli? Cosa pensi dell’operato di Conte e cosa ci dobbiamo aspettare al rientro con un calendario “infernale” dopo questa sosta?
“I calendari non si commentano. Non vanno commentati perché ora è nato un equilibrio: le squadre sfavorite vanno a vincere e quelle favorite non vanno a vincere come hanno sempre fatto. Il calendario può essere bello, brutto o normale. Piuttosto bisognerebbe vedere dopo una partita, un eventuale impegno internazionale: il viaggio, si fa tardi, si dorme poco oppure si perde una notte di sonno. Le uniche cose che possono incidere sono queste. Ma non credo: sono alibi per chi li vuol trovare! Il calendario è questo! Il campionato è questo: lo vince il Napoli! Perché il Napoli lo può vincere. Ma deve essere aiutato dall’Inter che è forte, forte, forte! L’Inter può perderlo da sola. Ma se dovesse perderlo, c’è il Napoli che lotta per vincere".