In Evidenza
L'EX - Behrami: "Se il Napoli sarà primo il 6 aprile vincerà lo Scudetto, Conte non molla mai"
09.02.2025 09:43 di Napoli Magazine

Valon Behrami, ex centrocampista di Napoli e Udinese tra le altre, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:

A "Step On Football" rispondendo alle domande dai social lei ha fissato la data nella quale il Napoli vincerà lo scudetto...

"Ho studiato il calendario. Se il Napoli sarà primo il 6 aprile, poi vincerà il titolo. Non vedo come possa calare la tensione con partite sulla carta dove parti sempre favorita. E poi c'è Conte che non lo permetterebbe alla squadra: piuttosto ribalta lo stadio. Certo, fino a quel giorno ha ancora scontri diretti e insidie. Ma la sensazione che ho del Napoli di oggi è quella di una squadra molto forte".

Se lo aspettava?

"No. Così come non mi aspettavo questo Conte così evoluto. Conte è un allenatore che non trova compromessi in se stesso. Vuole il massimo anche quando la squadra non è da sogno. Non so dove trova la fame per andare ad evolversi ancora".

Ma nella lotta scudetto c'è spazio anche per una terza incomoda oltre Napoli e Inter?

"No, sarà una corsa punto a punto. Inzaghi, per come lo conosco, penserà alla Champions ma senza mettere da parte lo scontro con Conte. Antonio, invece, non molla mai. Lo scontro diretto di marzo sarà fondamentale".

Da Conte a Spalletti, il Napoli che domina il campionato ha il comune denominatore di un allenatore carismatico, lei che conosce questa piazza si è fatto un'idea del perché?

"A Napoli o prendi un comandante o fai fatica. Ci sono troppi fattori ambientali che ti possono portare dalle stelle alle stalle. È una città nella quale senti l'umore della gente, ti svegli la mattina e capisci se il Napoli ha vinto o ha perso. Da giocatore non sempre hai la sensibilità per capire il momento. Se invece hai un comandate che si mette davanti, è lui il leader e tu devi fare solo il calciatore in campo. Fuori ci pensa lui. Seguire quella linea a Napoli è fondamentale. Se ascolti solo una voce e quella voce ti convince perché ne hai piena fiducia, il discorso cambia. Il comandante si prende gli alti e i bassi"

Nota delle analogie tra questo Napoli e quello che ha vinto il terzo scudetto?

"Con Spalletti c'era l'incoscienza e la voglia di diventare vincenti trascinati dall'entusiasmo e dallo spettacolo. Questa è una squadra più pragmatica, segue alla lettera quello che vuole l'allenatore e ha dentro una mentalità vincente. Quando giochi a 150 all'ora è difficile che ti vengono a prendere. Vedo una squadra in totale controllo a livello tecnico e mentale della partita. A questo Napoli basta una situazione di gioco per chiudere i conti, perché si muovono tutti in maniera perfetta".

Lei che idea si è fatto del mercato invernale del Napoli?

"Questo gruppo adesso è primo e gioca una volta a settimana, se porti un top player, che magari ha anche uno stipendio astronomico, quasi delegittimi quello che hanno fatto fino a ora e fai porre dei dubbi ai giocatori: "Non si fidano di me?". È chiaro che la gente voglia il super nome ma se non riesci a prenderli meglio restare così. L'unica paura è quella di un ipotetico infortunio".

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'EX - Behrami: "Se il Napoli sarà primo il 6 aprile vincerà lo Scudetto, Conte non molla mai"

di Napoli Magazine

09/02/2025 - 09:43

Valon Behrami, ex centrocampista di Napoli e Udinese tra le altre, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:

A "Step On Football" rispondendo alle domande dai social lei ha fissato la data nella quale il Napoli vincerà lo scudetto...

"Ho studiato il calendario. Se il Napoli sarà primo il 6 aprile, poi vincerà il titolo. Non vedo come possa calare la tensione con partite sulla carta dove parti sempre favorita. E poi c'è Conte che non lo permetterebbe alla squadra: piuttosto ribalta lo stadio. Certo, fino a quel giorno ha ancora scontri diretti e insidie. Ma la sensazione che ho del Napoli di oggi è quella di una squadra molto forte".

Se lo aspettava?

"No. Così come non mi aspettavo questo Conte così evoluto. Conte è un allenatore che non trova compromessi in se stesso. Vuole il massimo anche quando la squadra non è da sogno. Non so dove trova la fame per andare ad evolversi ancora".

Ma nella lotta scudetto c'è spazio anche per una terza incomoda oltre Napoli e Inter?

"No, sarà una corsa punto a punto. Inzaghi, per come lo conosco, penserà alla Champions ma senza mettere da parte lo scontro con Conte. Antonio, invece, non molla mai. Lo scontro diretto di marzo sarà fondamentale".

Da Conte a Spalletti, il Napoli che domina il campionato ha il comune denominatore di un allenatore carismatico, lei che conosce questa piazza si è fatto un'idea del perché?

"A Napoli o prendi un comandante o fai fatica. Ci sono troppi fattori ambientali che ti possono portare dalle stelle alle stalle. È una città nella quale senti l'umore della gente, ti svegli la mattina e capisci se il Napoli ha vinto o ha perso. Da giocatore non sempre hai la sensibilità per capire il momento. Se invece hai un comandate che si mette davanti, è lui il leader e tu devi fare solo il calciatore in campo. Fuori ci pensa lui. Seguire quella linea a Napoli è fondamentale. Se ascolti solo una voce e quella voce ti convince perché ne hai piena fiducia, il discorso cambia. Il comandante si prende gli alti e i bassi"

Nota delle analogie tra questo Napoli e quello che ha vinto il terzo scudetto?

"Con Spalletti c'era l'incoscienza e la voglia di diventare vincenti trascinati dall'entusiasmo e dallo spettacolo. Questa è una squadra più pragmatica, segue alla lettera quello che vuole l'allenatore e ha dentro una mentalità vincente. Quando giochi a 150 all'ora è difficile che ti vengono a prendere. Vedo una squadra in totale controllo a livello tecnico e mentale della partita. A questo Napoli basta una situazione di gioco per chiudere i conti, perché si muovono tutti in maniera perfetta".

Lei che idea si è fatto del mercato invernale del Napoli?

"Questo gruppo adesso è primo e gioca una volta a settimana, se porti un top player, che magari ha anche uno stipendio astronomico, quasi delegittimi quello che hanno fatto fino a ora e fai porre dei dubbi ai giocatori: "Non si fidano di me?". È chiaro che la gente voglia il super nome ma se non riesci a prenderli meglio restare così. L'unica paura è quella di un ipotetico infortunio".