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L'EX - Bruscolotti: "Il 10 maggio 1987 ho coronato il mio sogno, il Napoli contro il Genoa deve vincere a tutti i costi, non scherziamo"
10.05.2025 21:45 di Napoli Magazine

Beppe Bruscolotti, ex difensore del Napoli, è intervenuto a Radio Goal’ su Radio Kiss Kiss Napoli: "Quale ricordo del 10 maggio 1987, giorno del primo scudetto, mi fa piangere? Sono tanti i ricordi perché Napoli è stata la mia vita calcistica. Quella è stata una giornata particolare su tutti gli aspetti, perché a distanza di anni, quando non ci credevo più, ho cornato il mio sogno inseguito per anni. Dopo aver rinunciato a squadre dove potevo vincere, perché avevo scelto Napoli fino alla fine, è stato poi giusto raggiungere lo scudetto in quelle condizioni, col più grande giocatore al mondo. Potete immaginare cosa è stato. Un’immagine che ho stampata davanti agli occhi è quando col pullman siamo arrivati al sottopassaggio, c’era gente vicino ai vetri che piangeva. Lì fu una botta davvero incredibile, perché vedere quella commozione e quelle lacrime… Erano piene di gioia, però, perché anche per loro era il coronamento di tutta la vita, tutte le discriminazioni che esistono ancora oggi. Potete immaginare cosa è stato per tutti i napoletani. Lobotka giocherà domani? Qui non c’è dolore che in questo momento ti possa bloccare, si vive un momento particolare per tanti di loro. Con tutto il rispetto ora bisogna tirare fuori proprio i denti, è il rush finale. Sentire poi determinate dichiarazioni di Vieira che dice di venire a Napoli per vincere, io l’avvicinerei subito nel sottopassaggio e gli direi: ‘Mi vuoi dire anche a me cosa vuoi fare oggi?’ Non scherziamo, qui non c’è dolore che ti blocca! Qui bisogna avere solo un pensiero: vincere la gara in tutti i modi possibili".

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10/05/2025 - 21:45

Beppe Bruscolotti, ex difensore del Napoli, è intervenuto a Radio Goal’ su Radio Kiss Kiss Napoli: "Quale ricordo del 10 maggio 1987, giorno del primo scudetto, mi fa piangere? Sono tanti i ricordi perché Napoli è stata la mia vita calcistica. Quella è stata una giornata particolare su tutti gli aspetti, perché a distanza di anni, quando non ci credevo più, ho cornato il mio sogno inseguito per anni. Dopo aver rinunciato a squadre dove potevo vincere, perché avevo scelto Napoli fino alla fine, è stato poi giusto raggiungere lo scudetto in quelle condizioni, col più grande giocatore al mondo. Potete immaginare cosa è stato. Un’immagine che ho stampata davanti agli occhi è quando col pullman siamo arrivati al sottopassaggio, c’era gente vicino ai vetri che piangeva. Lì fu una botta davvero incredibile, perché vedere quella commozione e quelle lacrime… Erano piene di gioia, però, perché anche per loro era il coronamento di tutta la vita, tutte le discriminazioni che esistono ancora oggi. Potete immaginare cosa è stato per tutti i napoletani. Lobotka giocherà domani? Qui non c’è dolore che in questo momento ti possa bloccare, si vive un momento particolare per tanti di loro. Con tutto il rispetto ora bisogna tirare fuori proprio i denti, è il rush finale. Sentire poi determinate dichiarazioni di Vieira che dice di venire a Napoli per vincere, io l’avvicinerei subito nel sottopassaggio e gli direi: ‘Mi vuoi dire anche a me cosa vuoi fare oggi?’ Non scherziamo, qui non c’è dolore che ti blocca! Qui bisogna avere solo un pensiero: vincere la gara in tutti i modi possibili".