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L'EX - Canè: "Napoli? Nel nostro spogliatoio c'era tanta chimica, non potevo camminare tra le strade, la gente mi amava tantissimo, questa città ha la stessa fantasia del Brasile"
18.11.2024 21:14 di Napoli Magazine

Il libro "Faustino Canè, il napoletano di Rio de Janeiro" del giornalista Adolfo Mollichelli, è stata presentato presso il Circolo Nautico Posillipo Napoli, insieme ad un ospite d'eccezione come Josè Altafini. Queste alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso Canè in conferenza stampa: "Probabilmente non merito tutto l'affetto che mi state dando. La prima cosa che mi ha detto il mio scrittore Adolfo Mollichelli, mi ha detto: 'Le porte sono aperte per te per fare un libro'. Spogliatoio del Napoli? C'era tanta chimica. Io sinceramente non ero, e non son stato Maradona, però io a Napoli non potevo camminare! Dicono che io sono vomerese, per strada mi tiravano tutti, mi amavano. Qui è stato un discorso meraviglioso, poi nel '63 ho incontrato la mia futura compagna di vita, mia moglie, abbiamo fatto due figli. Libro? Un capolavoro, quello di Adolfo Mollichelli. Mio padre mi ha insegnato che nella vita bisogna rispettare gli altri, così sarai sempre rispettato. E io così vivo Napoli. Porto l'orgoglio di Napoli, perchè Napoli ha la fantasia che ha il Brasile, naturalmente non in tutto il Brasile però Josè Altafini ne è testimone. Facevamo trasferta di centinaia di chilometri, andavamo cantando e coi tamburi: questa fantasia qui è sorta proprio nel discorso che il mio grande amico ha fatto quando ha letto il fatto del colore. Voi potete credere che nel 1962, spendendo 102 milioni per acquistarmi, poteva essere una cosa del genere?".

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18/11/2024 - 21:14

Il libro "Faustino Canè, il napoletano di Rio de Janeiro" del giornalista Adolfo Mollichelli, è stata presentato presso il Circolo Nautico Posillipo Napoli, insieme ad un ospite d'eccezione come Josè Altafini. Queste alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso Canè in conferenza stampa: "Probabilmente non merito tutto l'affetto che mi state dando. La prima cosa che mi ha detto il mio scrittore Adolfo Mollichelli, mi ha detto: 'Le porte sono aperte per te per fare un libro'. Spogliatoio del Napoli? C'era tanta chimica. Io sinceramente non ero, e non son stato Maradona, però io a Napoli non potevo camminare! Dicono che io sono vomerese, per strada mi tiravano tutti, mi amavano. Qui è stato un discorso meraviglioso, poi nel '63 ho incontrato la mia futura compagna di vita, mia moglie, abbiamo fatto due figli. Libro? Un capolavoro, quello di Adolfo Mollichelli. Mio padre mi ha insegnato che nella vita bisogna rispettare gli altri, così sarai sempre rispettato. E io così vivo Napoli. Porto l'orgoglio di Napoli, perchè Napoli ha la fantasia che ha il Brasile, naturalmente non in tutto il Brasile però Josè Altafini ne è testimone. Facevamo trasferta di centinaia di chilometri, andavamo cantando e coi tamburi: questa fantasia qui è sorta proprio nel discorso che il mio grande amico ha fatto quando ha letto il fatto del colore. Voi potete credere che nel 1962, spendendo 102 milioni per acquistarmi, poteva essere una cosa del genere?".