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L'EX - Garics: "Mertens? Capisco la sua voglia di restare, difficile non innamorarsi di Napoli"
17.01.2022 16:54 di Napoli Magazine

Gyorgy Garics, ex terzino destro di Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Radio Goal" su Kiss Kiss Napoli: "Mertens? Capisco benissimo la sua voglia di concludere a Napoli la sua carriera. Chi, oggi, dentro, riesce a dare valore al denaro e all’affetto che riceve in un posto, risulta difficile non innamorarsene. Ciò non va, per forza, di pari passo con la voglia di continuare la carriera o con i desideri della società ed è un matrimonio che va fatto in due, tra la società e il giocatore. Di Lorenzo? Secondo me, non è tanto la crescita che ha avuto quanto la continuità. Da quando è arrivato, non ha mai avuto grossi alti e bassi. Ne è conferma la convocazione in Nazionale prima degli Europei dove è entrato nel giro disputando tutte le partite ad alto livello, diventando un uomo imprescindibile per Mancini e per il Napoli. Si è visto subito che è un ragazzo con la testa sulle spalle, che sa il fatto suo e ci mette impegno. Ha ottime qualità e doti fisiche e, quando si sente la fiducia della società e dell’allenatore, si fa meno fatica a migliorare quelle piccole debolezze che ognuno ha. Sicuramente, è uno dei più bravi. Mario Rui? Io girerei il discorso e le critiche su un altro punto. Appare esagerato elogiare troppo quando non si fanno prestazioni adeguate. A Napoli e nel mondo del calcio in generale, succede che, quando le cose vanno bene, sono tutti fenomeni e, quando vanno male, si deve per forza dare la colpa a qualcuno. Non è giusto trattarlo male perché è in una squadra che è terza in classifica, con tutte le carte in regola per fare bene“.

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L'EX - Garics: "Mertens? Capisco la sua voglia di restare, difficile non innamorarsi di Napoli"

di Napoli Magazine

17/01/2024 - 16:54

Gyorgy Garics, ex terzino destro di Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Radio Goal" su Kiss Kiss Napoli: "Mertens? Capisco benissimo la sua voglia di concludere a Napoli la sua carriera. Chi, oggi, dentro, riesce a dare valore al denaro e all’affetto che riceve in un posto, risulta difficile non innamorarsene. Ciò non va, per forza, di pari passo con la voglia di continuare la carriera o con i desideri della società ed è un matrimonio che va fatto in due, tra la società e il giocatore. Di Lorenzo? Secondo me, non è tanto la crescita che ha avuto quanto la continuità. Da quando è arrivato, non ha mai avuto grossi alti e bassi. Ne è conferma la convocazione in Nazionale prima degli Europei dove è entrato nel giro disputando tutte le partite ad alto livello, diventando un uomo imprescindibile per Mancini e per il Napoli. Si è visto subito che è un ragazzo con la testa sulle spalle, che sa il fatto suo e ci mette impegno. Ha ottime qualità e doti fisiche e, quando si sente la fiducia della società e dell’allenatore, si fa meno fatica a migliorare quelle piccole debolezze che ognuno ha. Sicuramente, è uno dei più bravi. Mario Rui? Io girerei il discorso e le critiche su un altro punto. Appare esagerato elogiare troppo quando non si fanno prestazioni adeguate. A Napoli e nel mondo del calcio in generale, succede che, quando le cose vanno bene, sono tutti fenomeni e, quando vanno male, si deve per forza dare la colpa a qualcuno. Non è giusto trattarlo male perché è in una squadra che è terza in classifica, con tutte le carte in regola per fare bene“.