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L'EX - Graffiedi: "Napoli? Se scegli uno come Conte sai già di dover alzare l’asticella"
30.05.2024 13:44 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Mattia Graffiedi, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Fiorentina.

La Fiorentina non è riuscita a prevalere ad Atene.

“Sono un po’ deluso. Tutto credevano ci fossero grandi possibilità di portare a casa questo trofeo e, invece, è andata male”.

Fiorentina un po’ timida. Si può ricondurre ad una mancanza di esperienza?

“Sicuramente è stata una Fiorentina un po’ frenata. Non ha fatto vedere il solito calcio dinanzi una squadra solida, che praticava un calcio semplice e proiettato alla ricerca immediata della punta. La viola ha sprecato anche tante occasioni, come quella di Ikoné e Kouame. Sono episodi che possono risultare determinanti. È mancata la qualità e, a volte, i giocatori fanno la differenza”.

Vista la forza della rosa, e nonostante la sconfitta, il percorso della Fiorentina resta ottimale.

“Il percorso in questi tre anni è assolutamente positivo. È vero che sono state perse tre finali, ma ci sei arrivato. Sono gare da giocare. Nessuno pensava che la viola potesse giocare tre finali, di cui due europee. Purtroppo, è andata male. Non è facile giudicare una finale. Al di là della delusione, però, il percorso rimane positivo”.

Quali ambizioni avrà la viola nella prossima stagione?

“Cercare di confermarsi in Europa, scalando qualche posizione in campionato, e andare più avanti possibile. Ogni stagione è a sé, non sarà facile. Con l’addio di Italiano si dovrà riprogrammare, ma continuare su queste basi e cercare di dare continuità al suo lavoro”.

Giocare la Champions con il Bologna sarebbe un ulteriore step di crescita per il tecnico?

“Direi di sì. È la più importante delle coppe europee e sarà un passo in avanti, ed anche meritato. Chiudere il percorso a Firenze con un trofeo, però, sarebbe stato strameritato”.

Conte è l’uomo giusto per il Napoli?

“De Laurentiis ha l’urgenza di tornare ai grandi successi e Conte è uno dei tecnici di maggiore successo nel breve periodo”.

Saranno in grado tutti, dal presidente alla piazza, di reggere alla pressione?

“Quando scegli un allenatore come Conte sai già di dover alzare l’asticella, sia economica che sportiva. Sarà un’annata ad alta tensione. Arriveranno anche grandi calciatori, altrimenti il tecnico non accetterebbe la destinazione. Antonio è destinato a vincere qualcosa, e lo spero. Con un’altra annata deludente, la tifoseria potrebbe impazzire. D’altronde, il nome di Conte ha già cancellato le delusioni ed ha proiettato tutti verso la prossima stagione. Naturalmente, sono i risultati che contano, ma quello di De Laurentiis è un grande colpo”.

Quali sarebbero gli incedibili, dopo l’addio di Osimhen?

“Sono diversi i calciatori. Ci sono Kvaratskhelia, Lobotka, che è un punto di riferimento in mezzo al campo. Conte potrebbe anche rivoluzione l‘assetto tattico e, dunque, ogni giudizio è da sospendere”.

Se si giocasse con il 3-5-2, Lobotka riuscirebbe a trovare una collocazione?

“Il presupposto è proprio comprendere come intenderà giocare Conte. Lo slovacco potrebbe essere impiegato come play, ma dovremo capire come l’allenatore crederà impiegare determinati giocatori. Se potessi, terrei sempre con me un giocatore come Stanislav”.

Sostituire Di Lorenzo, esponendolo ai fischi del Maradona, è stata una scelta che ha denotato mancanza di sensibilità?

“Una stagione strana, condita da tantissimi errori, come quello della sostituzione. Si tratta, però, di un errore fatto in buona fede. Cessione? Di Lorenzo ha fatto una crescita incredibile a Napoli, dove ha sempre dato l’anima. È un atro giocatore su cui Conte potrebbe fare affidamento. Tuttavia, il calcio è anche questo. Non ci sono più le bandiere di una volta e bisogna stare sempre attenti”.

Le piace la scelta Fonseca?

“Fonseca ha svolto un buon lavoro a Roma e con il Lille. Tuttavia, sono convinto che in Italia si sarebbe potuto trovare di meglio. Anche Italiano sarebbe stato una soluzione. C’è questa moda di cercare sempre qualcosa di diverso all’estero”.

Dove può arrivare l’Italia di Spalletti?

“C’è tanta curiosità. Spalletti è ripartito, ha organizzato un nuovo gruppo. Forse, ci manca il vero bomber. Speriamo in Scamacca. Sono fiducioso, Luciano è un grande allenatore e motivatore. Saprà toccare le corde giuste. Mi auguro di vedere una Nazionale divertente”.

Peserà, da campioni in carica, dover partire come i favoriti del torneo?

“Bisogna resettare, ripartire. Il successo dello scorso anno non impone obblighi e, dunque, non credo peserà”.

Resterà al Forlì?

“Ho finito con il Forlì e sono in attesa di nuove destinazioni”.

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L'EX - Graffiedi: "Napoli? Se scegli uno come Conte sai già di dover alzare l’asticella"

di Napoli Magazine

30/05/2024 - 13:44

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Mattia Graffiedi, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Fiorentina.

La Fiorentina non è riuscita a prevalere ad Atene.

“Sono un po’ deluso. Tutto credevano ci fossero grandi possibilità di portare a casa questo trofeo e, invece, è andata male”.

Fiorentina un po’ timida. Si può ricondurre ad una mancanza di esperienza?

“Sicuramente è stata una Fiorentina un po’ frenata. Non ha fatto vedere il solito calcio dinanzi una squadra solida, che praticava un calcio semplice e proiettato alla ricerca immediata della punta. La viola ha sprecato anche tante occasioni, come quella di Ikoné e Kouame. Sono episodi che possono risultare determinanti. È mancata la qualità e, a volte, i giocatori fanno la differenza”.

Vista la forza della rosa, e nonostante la sconfitta, il percorso della Fiorentina resta ottimale.

“Il percorso in questi tre anni è assolutamente positivo. È vero che sono state perse tre finali, ma ci sei arrivato. Sono gare da giocare. Nessuno pensava che la viola potesse giocare tre finali, di cui due europee. Purtroppo, è andata male. Non è facile giudicare una finale. Al di là della delusione, però, il percorso rimane positivo”.

Quali ambizioni avrà la viola nella prossima stagione?

“Cercare di confermarsi in Europa, scalando qualche posizione in campionato, e andare più avanti possibile. Ogni stagione è a sé, non sarà facile. Con l’addio di Italiano si dovrà riprogrammare, ma continuare su queste basi e cercare di dare continuità al suo lavoro”.

Giocare la Champions con il Bologna sarebbe un ulteriore step di crescita per il tecnico?

“Direi di sì. È la più importante delle coppe europee e sarà un passo in avanti, ed anche meritato. Chiudere il percorso a Firenze con un trofeo, però, sarebbe stato strameritato”.

Conte è l’uomo giusto per il Napoli?

“De Laurentiis ha l’urgenza di tornare ai grandi successi e Conte è uno dei tecnici di maggiore successo nel breve periodo”.

Saranno in grado tutti, dal presidente alla piazza, di reggere alla pressione?

“Quando scegli un allenatore come Conte sai già di dover alzare l’asticella, sia economica che sportiva. Sarà un’annata ad alta tensione. Arriveranno anche grandi calciatori, altrimenti il tecnico non accetterebbe la destinazione. Antonio è destinato a vincere qualcosa, e lo spero. Con un’altra annata deludente, la tifoseria potrebbe impazzire. D’altronde, il nome di Conte ha già cancellato le delusioni ed ha proiettato tutti verso la prossima stagione. Naturalmente, sono i risultati che contano, ma quello di De Laurentiis è un grande colpo”.

Quali sarebbero gli incedibili, dopo l’addio di Osimhen?

“Sono diversi i calciatori. Ci sono Kvaratskhelia, Lobotka, che è un punto di riferimento in mezzo al campo. Conte potrebbe anche rivoluzione l‘assetto tattico e, dunque, ogni giudizio è da sospendere”.

Se si giocasse con il 3-5-2, Lobotka riuscirebbe a trovare una collocazione?

“Il presupposto è proprio comprendere come intenderà giocare Conte. Lo slovacco potrebbe essere impiegato come play, ma dovremo capire come l’allenatore crederà impiegare determinati giocatori. Se potessi, terrei sempre con me un giocatore come Stanislav”.

Sostituire Di Lorenzo, esponendolo ai fischi del Maradona, è stata una scelta che ha denotato mancanza di sensibilità?

“Una stagione strana, condita da tantissimi errori, come quello della sostituzione. Si tratta, però, di un errore fatto in buona fede. Cessione? Di Lorenzo ha fatto una crescita incredibile a Napoli, dove ha sempre dato l’anima. È un atro giocatore su cui Conte potrebbe fare affidamento. Tuttavia, il calcio è anche questo. Non ci sono più le bandiere di una volta e bisogna stare sempre attenti”.

Le piace la scelta Fonseca?

“Fonseca ha svolto un buon lavoro a Roma e con il Lille. Tuttavia, sono convinto che in Italia si sarebbe potuto trovare di meglio. Anche Italiano sarebbe stato una soluzione. C’è questa moda di cercare sempre qualcosa di diverso all’estero”.

Dove può arrivare l’Italia di Spalletti?

“C’è tanta curiosità. Spalletti è ripartito, ha organizzato un nuovo gruppo. Forse, ci manca il vero bomber. Speriamo in Scamacca. Sono fiducioso, Luciano è un grande allenatore e motivatore. Saprà toccare le corde giuste. Mi auguro di vedere una Nazionale divertente”.

Peserà, da campioni in carica, dover partire come i favoriti del torneo?

“Bisogna resettare, ripartire. Il successo dello scorso anno non impone obblighi e, dunque, non credo peserà”.

Resterà al Forlì?

“Ho finito con il Forlì e sono in attesa di nuove destinazioni”.