Gokhan Inler, ex centrocampista del Napoli, parla a CalcioNapoli24 dei suoi anni trascorsi in città, dei 3 trofei vinti, del suo rapporto con Hamsik e di cosa gli manchi della città partenopea.
Partendo dall'inizio: la scelta di venire al Napoli è stata tra le migliori che potessi fare?
"Tutte le scelte fatte in carriera sono state tutte meditate. Col Napoli ho vinto 3 trofei, anche se non abbiamo mai vinto il campionato avevamo una squadra forte. A Napoli sono stati 4 anni bellissimi, la mia carriera col Napoli è stata veramente ad alto livello".
Cosa ha insegnato di Napoli Marek Hamsik a Inler?
"Prima di giocarci insieme vedevo Hamsik e pensavo che fosse un giocatore molto intelligente, che sapesse gestire bene tutto. Quando sono venuto a Napoli mi ha aiutato tanto, ci capivamo subito sia in campo che fuori dal campo"
Qual è la cosa più pazza che avete fatto insieme a Napoli?
"Mi ricordo quando lui veniva con la sua supercar a Castel Volturno, li facevamo degli scherzi anche col Pocho. Magari saltava sulla sua macchina che era tanto costosa, un'auto del genere non la puoi neanche toccare! Scherzavamo tanto con lui e il Pocho".
Un aneddoto più importante da raccontare sulla tua vita a Napoli?
"Per me resta sempre il calcio la cosa più importante. Quelle notti di Champions, soprattutto la prima partita quando giocammo contro il Villarreal. Quell'urlo Champions da brividi veramente. Non ho mai sentito questa cosa in una partita di Champions, proprio a Napoli lo sentimmo per la prima volta e mi ha dato il 30% in più di carica per affrontare quella partita".
In cosa ti senti napoletano?
"La gente sa che sono stato bene a Napoli, loro mi amano e anche io voglio tanto bene a loro. Ci siamo creati un grandissimo rapporto insieme. Per me questo è l'importante. C'è un rispetto reciproco tra di noi. Terrò sempre Napoli nel cuore"
C'è qualcosa che ti manca di Napoli?
"La gente. Quando scendi in giro per la città, il meteo. Il calcio. Quando scendi per strada a Napoli noti che li si vive per il calcio, questo per me è sempre stato il mio sogno. A Napoli si sentiva tantissimo questo"
Il tuo posto preferito di Napoli?
"Napoli centro. Con la gente".
Meglio la maschera da leone o la cresta di Hamsik?
"Marek è il top, meglio la sua cresta"
Quanto è pesante indossare la maglia del Napoli?
"Molto pesante, giocare dopo Maradona che ha fatto la storia per noi è stato sempre un onore. Rappresentare questa società è molto importante"
Meglio l'inserimento di Hamsik o la finta e il tiro di Inler?
"Tutti e due sono stati importanti. Forse meglio il mio tiro (ride ndr.)"
Com'è stato il passaggio da campo a scrivania ora che sei dirigente?
"Lo vivo molto diversamente, quando sei calciatore pensi solo a te stesso e ti concentri sul giocare bene. Ora invece devi guardare tutta la squadra e fare attenzione a tutto".
Che sensazioni ti ha dato il Napoli di Conte?
"Con l'Udinese abbiamo giocato due volte contro il Napoli. Sappiamo quanto Conte sia sul pezzo per ogni virgola in ogni partita, ho visto uno staff molto preparato".
Anguissa-Lobotka-McTominay-De Bruyne è il centrocampo più forte d'Italia?
"E' completo. Hai tutto con loro. Ognuno ha le sue qualità, è un bel mix".
De Bruyne farà fare il salto di qualità definitivo al Napoli?
"Davanti alla porta è importantissimo con assist e tiri"
Come racconteresti Napoli ad un calciatore? Come lo si convince? Ad esempio...Lucca?
"In generale, Napoli la devi vivere. Devi essere pronto per Napoli. Devi essere mentalmente pronto per Napoli. Devi essere un professionista e vincere ogni partita. La gente a Napoli vuole vincere, chi verrà al Napoli deve avere questa mentalità".
di Napoli Magazine
09/07/2025 - 13:28
Gokhan Inler, ex centrocampista del Napoli, parla a CalcioNapoli24 dei suoi anni trascorsi in città, dei 3 trofei vinti, del suo rapporto con Hamsik e di cosa gli manchi della città partenopea.
Partendo dall'inizio: la scelta di venire al Napoli è stata tra le migliori che potessi fare?
"Tutte le scelte fatte in carriera sono state tutte meditate. Col Napoli ho vinto 3 trofei, anche se non abbiamo mai vinto il campionato avevamo una squadra forte. A Napoli sono stati 4 anni bellissimi, la mia carriera col Napoli è stata veramente ad alto livello".
Cosa ha insegnato di Napoli Marek Hamsik a Inler?
"Prima di giocarci insieme vedevo Hamsik e pensavo che fosse un giocatore molto intelligente, che sapesse gestire bene tutto. Quando sono venuto a Napoli mi ha aiutato tanto, ci capivamo subito sia in campo che fuori dal campo"
Qual è la cosa più pazza che avete fatto insieme a Napoli?
"Mi ricordo quando lui veniva con la sua supercar a Castel Volturno, li facevamo degli scherzi anche col Pocho. Magari saltava sulla sua macchina che era tanto costosa, un'auto del genere non la puoi neanche toccare! Scherzavamo tanto con lui e il Pocho".
Un aneddoto più importante da raccontare sulla tua vita a Napoli?
"Per me resta sempre il calcio la cosa più importante. Quelle notti di Champions, soprattutto la prima partita quando giocammo contro il Villarreal. Quell'urlo Champions da brividi veramente. Non ho mai sentito questa cosa in una partita di Champions, proprio a Napoli lo sentimmo per la prima volta e mi ha dato il 30% in più di carica per affrontare quella partita".
In cosa ti senti napoletano?
"La gente sa che sono stato bene a Napoli, loro mi amano e anche io voglio tanto bene a loro. Ci siamo creati un grandissimo rapporto insieme. Per me questo è l'importante. C'è un rispetto reciproco tra di noi. Terrò sempre Napoli nel cuore"
C'è qualcosa che ti manca di Napoli?
"La gente. Quando scendi in giro per la città, il meteo. Il calcio. Quando scendi per strada a Napoli noti che li si vive per il calcio, questo per me è sempre stato il mio sogno. A Napoli si sentiva tantissimo questo"
Il tuo posto preferito di Napoli?
"Napoli centro. Con la gente".
Meglio la maschera da leone o la cresta di Hamsik?
"Marek è il top, meglio la sua cresta"
Quanto è pesante indossare la maglia del Napoli?
"Molto pesante, giocare dopo Maradona che ha fatto la storia per noi è stato sempre un onore. Rappresentare questa società è molto importante"
Meglio l'inserimento di Hamsik o la finta e il tiro di Inler?
"Tutti e due sono stati importanti. Forse meglio il mio tiro (ride ndr.)"
Com'è stato il passaggio da campo a scrivania ora che sei dirigente?
"Lo vivo molto diversamente, quando sei calciatore pensi solo a te stesso e ti concentri sul giocare bene. Ora invece devi guardare tutta la squadra e fare attenzione a tutto".
Che sensazioni ti ha dato il Napoli di Conte?
"Con l'Udinese abbiamo giocato due volte contro il Napoli. Sappiamo quanto Conte sia sul pezzo per ogni virgola in ogni partita, ho visto uno staff molto preparato".
Anguissa-Lobotka-McTominay-De Bruyne è il centrocampo più forte d'Italia?
"E' completo. Hai tutto con loro. Ognuno ha le sue qualità, è un bel mix".
De Bruyne farà fare il salto di qualità definitivo al Napoli?
"Davanti alla porta è importantissimo con assist e tiri"
Come racconteresti Napoli ad un calciatore? Come lo si convince? Ad esempio...Lucca?
"In generale, Napoli la devi vivere. Devi essere pronto per Napoli. Devi essere mentalmente pronto per Napoli. Devi essere un professionista e vincere ogni partita. La gente a Napoli vuole vincere, chi verrà al Napoli deve avere questa mentalità".