A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimiliano Esposito, allenatore ed ex attaccante, fra le tante, di Napoli, Lazio e Verona:
Il Napoli è in testa alla classifica, un risultato straordinario, soprattutto se paragonato al decimo posto della scorsa stagione.
"Assolutamente. Come ha detto anche Antonio Conte nelle ultime conferenze stampa, il Napoli sta andando oltre ogni aspettativa. Eppure c’è ancora chi critica o pretende di più, dimenticando in fretta la stagione passata. Quest’anno siamo lì in cima alla classifica al giro di boa, ed è un miracolo sportivo, ma è un campionato molto equilibrato. Può succedere di perdere qualche punto, ma il Napoli è riuscito a mantenere il primato. Va dato grande merito a Conte, che ha fatto una ricostruzione straordinaria in poco tempo, così come alla società e ai giocatori. Ovviamente, c’è sempre margine di miglioramento".
Il Napoli ha iniziato la stagione con l’obiettivo del quarto posto e della qualificazione in Champions. Ora, con il primo posto al girone d’andata, pensa che le aspettative siano cambiate?
"L’appetito vien mangiando, specie conoscendo Conte. Penso che l’obiettivo principale rimanga quello di restare tra le prime quattro e qualificarsi in Champions. Detto questo, se il Napoli continua a giocare così, tutto può succedere. A differenza di squadre come Inter e Atalanta, il Napoli non ha le coppe, e questo potrebbe essere un vantaggio importante fino alla fine del campionato".
Tra i giocatori, chi secondo lei ha ancora margini di miglioramento?
"Lukaku, sicuramente. Sta crescendo partita dopo partita, ma ha ancora margini di miglioramento, soprattutto in fase realizzativa. Il suo lavoro è spesso sottovalutato: stare lì davanti, fare sportellate, tenere palla e far salire la squadra è molto faticoso e può influire sulla lucidità sotto porta. Comunque, è un elemento insostituibile nello schema di Conte".
Passando alla Lazio, ieri ha perso il derby contro la Roma, un risultato forse inaspettato viste le prestazioni dei biancocelesti in questa stagione. Cosa non ha funzionato?
"Da una parte c’è il grande lavoro di Baroni, dall’altra un allenatore esperto come Ranieri, il decano dei tecnici, che ha trasformato la Roma in poco tempo. Il derby è una partita a sé, dove i valori delle squadre possono annullarsi. Ieri, la Roma ha trovato stimoli maggiori e ha dimostrato di avere una maggiore autostima".
Più meriti della Roma o demeriti della Lazio?
"Direi 50 e 50, ma sicuramente i meriti di Ranieri sono stati determinanti. La Roma è cresciuta sia nelle prestazioni che nei risultati, e ieri ha giocato un derby perfetto".
Domenica ci sarà Napoli-Verona, una partita che all’andata ha segnato una clamorosa sconfitta per i partenopei. Che gara si aspetta?
"Mi aspetto un Napoli all’altezza della situazione. Sulla carta è una gara da vincere agilmente, soprattutto per rimanere in testa della classifica. Tuttavia, il Verona è una squadra insidiosa. Antonio Conte, però, ha sicuramente trasmesso alla squadra l’importanza di mantenere i piedi per terra e restare concentrati".
di Napoli Magazine
06/01/2025 - 11:40
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimiliano Esposito, allenatore ed ex attaccante, fra le tante, di Napoli, Lazio e Verona:
Il Napoli è in testa alla classifica, un risultato straordinario, soprattutto se paragonato al decimo posto della scorsa stagione.
"Assolutamente. Come ha detto anche Antonio Conte nelle ultime conferenze stampa, il Napoli sta andando oltre ogni aspettativa. Eppure c’è ancora chi critica o pretende di più, dimenticando in fretta la stagione passata. Quest’anno siamo lì in cima alla classifica al giro di boa, ed è un miracolo sportivo, ma è un campionato molto equilibrato. Può succedere di perdere qualche punto, ma il Napoli è riuscito a mantenere il primato. Va dato grande merito a Conte, che ha fatto una ricostruzione straordinaria in poco tempo, così come alla società e ai giocatori. Ovviamente, c’è sempre margine di miglioramento".
Il Napoli ha iniziato la stagione con l’obiettivo del quarto posto e della qualificazione in Champions. Ora, con il primo posto al girone d’andata, pensa che le aspettative siano cambiate?
"L’appetito vien mangiando, specie conoscendo Conte. Penso che l’obiettivo principale rimanga quello di restare tra le prime quattro e qualificarsi in Champions. Detto questo, se il Napoli continua a giocare così, tutto può succedere. A differenza di squadre come Inter e Atalanta, il Napoli non ha le coppe, e questo potrebbe essere un vantaggio importante fino alla fine del campionato".
Tra i giocatori, chi secondo lei ha ancora margini di miglioramento?
"Lukaku, sicuramente. Sta crescendo partita dopo partita, ma ha ancora margini di miglioramento, soprattutto in fase realizzativa. Il suo lavoro è spesso sottovalutato: stare lì davanti, fare sportellate, tenere palla e far salire la squadra è molto faticoso e può influire sulla lucidità sotto porta. Comunque, è un elemento insostituibile nello schema di Conte".
Passando alla Lazio, ieri ha perso il derby contro la Roma, un risultato forse inaspettato viste le prestazioni dei biancocelesti in questa stagione. Cosa non ha funzionato?
"Da una parte c’è il grande lavoro di Baroni, dall’altra un allenatore esperto come Ranieri, il decano dei tecnici, che ha trasformato la Roma in poco tempo. Il derby è una partita a sé, dove i valori delle squadre possono annullarsi. Ieri, la Roma ha trovato stimoli maggiori e ha dimostrato di avere una maggiore autostima".
Più meriti della Roma o demeriti della Lazio?
"Direi 50 e 50, ma sicuramente i meriti di Ranieri sono stati determinanti. La Roma è cresciuta sia nelle prestazioni che nei risultati, e ieri ha giocato un derby perfetto".
Domenica ci sarà Napoli-Verona, una partita che all’andata ha segnato una clamorosa sconfitta per i partenopei. Che gara si aspetta?
"Mi aspetto un Napoli all’altezza della situazione. Sulla carta è una gara da vincere agilmente, soprattutto per rimanere in testa della classifica. Tuttavia, il Verona è una squadra insidiosa. Antonio Conte, però, ha sicuramente trasmesso alla squadra l’importanza di mantenere i piedi per terra e restare concentrati".