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L'EX - Mora: "Conte una garanzia, Lobotka è un top player, Mario Hermoso è il nome giusto"
02.07.2024 13:06 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Mora, allenatore ed ex calciatore del Napoli:

 

Le nazionali minori italiane ottengono grandi risultati, ma tra i grandi facciamo fatica. Qual è il cortocircuito?

 

“Il cortocircuito è nelle prime squadre. Abbiamo dei giovani che crescono bene ma, nelle prime squadre, non trovano spazio, a differenza del passato. Lo vediamo anche con la nazionale maggiore, che era detentrice del titolo europeo e, invece, ha fatto una figura imbarazzante, per non dire sconcertante”.

 

Eppure, i nostri giovani non hanno nulla da invidiare dagli stranieri che vengono a giocare in Italia. Ci sono fattori economici che fanno la differenza?

 

“Più che economici, direi attinenti alla fiducia. Bisogna potergli dare la possibilità di sbagliare, e garantirgli palcoscenici per esprimersi. All’estero, i giovani possono già esprimersi nelle squadre più importanti del campionato. Uscire dall’Europeo è un segnale importante, ma già la mancata partecipazione a due Mondiali poteva essere indicativa in tal senso”.

 

Ci sono responsabilità anche di Luciano Spalletti in relazione all’eliminazione contro la Svizzera?

 

“Parlare dopo è molto facile ma, personalmente, le scelte del c.t. prima del torneo non mi erano piaciute. In primis Fagioli, in relazione all’annata che l’aveva tenuto fermo per diverso tempo. Nell’affidare la Nazionale a Spalletti avevamo sperato di rivedere il bel gioco espresso dal Napoli. Non siamo riusciti a vedere tutto ciò ed anzi, abbiamo visto confusione e poca determinazione”.

 

Cosa dobbiamo aspettarci dalla prima stagione di Conte al Napoli?

 

“Anzitutto quel senso di appartenenza che aveva permesso i grandi risultati dell’annata dello scudetto. Unità di intenti, senso di appartenenza e voglia di arrivare all’obiettivo, al di là delle prerogative personali. Quel che è mancato quest’anno. Conte sarà il fattore che consentirà di costruire una grande squadra, una garanzia nel leggere le partite e nel guidare i giocatori alla competitività. Dopo un’annata fallimentare, non c’era scelta migliore. Va dato a De Laurentiis di aver fatto la scelta giusta”.

 

Mazzocchi e Olivera sono all’altezza di essere i titolari della fascia del Napoli di Conte?

 

“Sicuramente si. Olivera ha dimostrato di essere un giocatore importante, nonostante qualche infortunio di troppo. Mazzocchi, oltre al senso di appartenenza da napoletano, credo sia un giocatore che ha dimostrato di essere affidabile. Con Conte, il Napoli si è guadagnato la possibilità di operare bene sul mercato. Lo testimonia anche l’interesse per Spinazzola. Dunque, oltre ai giocatori già presenti in rosa, ci sarà un mercato degno degli azzurri”.

 

Hermoso è un ottimo colpo per gli azzurri?

 

“E’ il nome giusto. Sta cambiando qualcosa non soltanto nell’assetto societario, con l’innesto di Oriali, ma anche nelle scelte dei giocatori. In passato, si sceglievano giocatori di prospettiva. Oggi, invece, si acquistano calciatori già pronti, come Hermoso, da affiancare a prospettive come Marin. È il segnale che sta cambiando qualcosa. Napoli ha bisogno di avere calciatori già pronti, da accompagnare a ragazzi di talento da far crescere”.

 

Lobotka ha detto che, di fronte ad offerte di top club, le valuterebbe. Sarebbe un sacrificio gestibile?

 

“Dipenderà da come intenderà giocare Conte. È sicuramente un top player. Anche in questa annata deludente, è stato il migliore. Ha dimostrato le sue qualità anche all’Europeo. Sono tutti sacrificabili, a patto che vi sia un progetto. In un 4-3-3 sarebbe indispensabile. Prima di togliere un giocatore come lui, però, ci andrei piano. È uno di quelli poco sostituibili. A me, è piaciuto molto Conte quando ha detto che Napoli deve essere una meta. Antonio è una garanzia e, pertanto, si potrà stare sereni questa estate. Le mosse del club saranno oculate e finalizzate a mantenere la rosa competitiva”.

 

Chiesa può essere l’ala destra del Napoli di Antonio Conte?

 

“E’ un giocatore che mi è sempre piaciuto. All’Europeo è difficile giudicarlo, hanno fatto male tutti. Ha una tecnica incredibile, uno strappo importante. Si esprime al meglio a sinistra dove, però, gioca Kvaratkshelia, che è inamovibile. Un giocatore come lui, tuttavia, troverebbe sempre spazio”.

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L'EX - Mora: "Conte una garanzia, Lobotka è un top player, Mario Hermoso è il nome giusto"

di Napoli Magazine

02/07/2024 - 13:06

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Mora, allenatore ed ex calciatore del Napoli:

 

Le nazionali minori italiane ottengono grandi risultati, ma tra i grandi facciamo fatica. Qual è il cortocircuito?

 

“Il cortocircuito è nelle prime squadre. Abbiamo dei giovani che crescono bene ma, nelle prime squadre, non trovano spazio, a differenza del passato. Lo vediamo anche con la nazionale maggiore, che era detentrice del titolo europeo e, invece, ha fatto una figura imbarazzante, per non dire sconcertante”.

 

Eppure, i nostri giovani non hanno nulla da invidiare dagli stranieri che vengono a giocare in Italia. Ci sono fattori economici che fanno la differenza?

 

“Più che economici, direi attinenti alla fiducia. Bisogna potergli dare la possibilità di sbagliare, e garantirgli palcoscenici per esprimersi. All’estero, i giovani possono già esprimersi nelle squadre più importanti del campionato. Uscire dall’Europeo è un segnale importante, ma già la mancata partecipazione a due Mondiali poteva essere indicativa in tal senso”.

 

Ci sono responsabilità anche di Luciano Spalletti in relazione all’eliminazione contro la Svizzera?

 

“Parlare dopo è molto facile ma, personalmente, le scelte del c.t. prima del torneo non mi erano piaciute. In primis Fagioli, in relazione all’annata che l’aveva tenuto fermo per diverso tempo. Nell’affidare la Nazionale a Spalletti avevamo sperato di rivedere il bel gioco espresso dal Napoli. Non siamo riusciti a vedere tutto ciò ed anzi, abbiamo visto confusione e poca determinazione”.

 

Cosa dobbiamo aspettarci dalla prima stagione di Conte al Napoli?

 

“Anzitutto quel senso di appartenenza che aveva permesso i grandi risultati dell’annata dello scudetto. Unità di intenti, senso di appartenenza e voglia di arrivare all’obiettivo, al di là delle prerogative personali. Quel che è mancato quest’anno. Conte sarà il fattore che consentirà di costruire una grande squadra, una garanzia nel leggere le partite e nel guidare i giocatori alla competitività. Dopo un’annata fallimentare, non c’era scelta migliore. Va dato a De Laurentiis di aver fatto la scelta giusta”.

 

Mazzocchi e Olivera sono all’altezza di essere i titolari della fascia del Napoli di Conte?

 

“Sicuramente si. Olivera ha dimostrato di essere un giocatore importante, nonostante qualche infortunio di troppo. Mazzocchi, oltre al senso di appartenenza da napoletano, credo sia un giocatore che ha dimostrato di essere affidabile. Con Conte, il Napoli si è guadagnato la possibilità di operare bene sul mercato. Lo testimonia anche l’interesse per Spinazzola. Dunque, oltre ai giocatori già presenti in rosa, ci sarà un mercato degno degli azzurri”.

 

Hermoso è un ottimo colpo per gli azzurri?

 

“E’ il nome giusto. Sta cambiando qualcosa non soltanto nell’assetto societario, con l’innesto di Oriali, ma anche nelle scelte dei giocatori. In passato, si sceglievano giocatori di prospettiva. Oggi, invece, si acquistano calciatori già pronti, come Hermoso, da affiancare a prospettive come Marin. È il segnale che sta cambiando qualcosa. Napoli ha bisogno di avere calciatori già pronti, da accompagnare a ragazzi di talento da far crescere”.

 

Lobotka ha detto che, di fronte ad offerte di top club, le valuterebbe. Sarebbe un sacrificio gestibile?

 

“Dipenderà da come intenderà giocare Conte. È sicuramente un top player. Anche in questa annata deludente, è stato il migliore. Ha dimostrato le sue qualità anche all’Europeo. Sono tutti sacrificabili, a patto che vi sia un progetto. In un 4-3-3 sarebbe indispensabile. Prima di togliere un giocatore come lui, però, ci andrei piano. È uno di quelli poco sostituibili. A me, è piaciuto molto Conte quando ha detto che Napoli deve essere una meta. Antonio è una garanzia e, pertanto, si potrà stare sereni questa estate. Le mosse del club saranno oculate e finalizzate a mantenere la rosa competitiva”.

 

Chiesa può essere l’ala destra del Napoli di Antonio Conte?

 

“E’ un giocatore che mi è sempre piaciuto. All’Europeo è difficile giudicarlo, hanno fatto male tutti. Ha una tecnica incredibile, uno strappo importante. Si esprime al meglio a sinistra dove, però, gioca Kvaratkshelia, che è inamovibile. Un giocatore come lui, tuttavia, troverebbe sempre spazio”.