A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Policano, ex calciatore di Napoli, Roma e Genoa:
La partita di cartello della settimana, oltre al derby, è sicuramente Roma-Napoli. Roma rinfrancata dalla vittoria in Europa League contro l'Eintracht Francoforte, mentre il Napoli corre per lo Scudetto. Che gara sarà?
"Sarà una partita sicuramente impegnativa, perché giocare a Roma non è mai semplice. Tuttavia, il Napoli ha dimostrato, sia sotto l'aspetto mentale sia sotto quello fisico, di attraversare un buon momento. La Roma potrebbe risentire delle energie spese in Europa League, e il Napoli dovrà approfittarne. Nelle ultime partite il Napoli è riuscito a imporsi soprattutto nei secondi tempi: contro l'Atalanta è accaduto proprio questo, così come con la Juventus, quando ha costretto i bianconeri a difendersi per gran parte del secondo tempo. Nei secondi tempi il Napoli ha spesso fatto la differenza. Bisognerà vedere se approccerà la gara con grande intensità fin da subito. Non penso che voglia concedere qualcosa all'avversario, quindi credo che cercherà di imporre il proprio ritmo fin dai primi minuti. La Roma, contro l'Udinese, mi è sembrata un po' stanca. È una squadra molto brava nel palleggio, ma a livello di intensità qualcosa le manca, e sicuramente non è al livello del Napoli".
Tra le prime cinque squadre della Serie A, il trio del Napoli composto da McTominay, Anguissa e Lobotka è quello che ha collezionato più minuti, con un totale di 5090. Possiamo dire che il Napoli non stia beneficiando del fatto di giocare una sola volta a settimana?
"Penso proprio di sì. Inoltre, il Napoli, rispetto alla versione di Conte vista in passato, si è evoluto: adesso tiene più il pallone e partecipa maggiormente alla costruzione, piuttosto che cercare subito la verticalizzazione. Il centrocampo è di qualità, ma anche molto sollecitato. Il Napoli è superiore sia fisicamente che tecnicamente, soprattutto sugli esterni, dove ha giocatori in grado di creare sempre superiorità numerica".
Dopo l’addio di Kvaratskhelia il Napoli ha una rosa incompleta e corta?
"Nelle ultime partite, assolutamente no. Neres ha caratteristiche diverse: è più esplosivo sul breve, mentre Kvaratskhelia era più da strappo sul lungo. Però ha dimostrato il suo valore ed è stato determinante in diverse occasioni. Francamente, non sta facendo sentire l’assenza del georgiano".
Passiamo al confronto tra gli attaccanti: sarà la sfida tra Dovbyk e Lukaku. Chi preferisce tra i due?
"Credo che Lukaku sia perfettamente funzionale all’idea di gioco di Conte e i risultati lo dimostrano, anche con gol pesanti. Dovbyk, invece, è al primo anno in Italia e con Ranieri sta cercando di inserirsi in un sistema di gioco che punta molto su di lui per aprire spazi a Dybala e ai centrocampisti come Pellegrini. Lukaku, inoltre, gioca molto di più per la squadra, mentre Dovbyk è un finalizzatore. Lukaku è un giocatore fondamentale per questa squadra. Fa molto lavoro sporco, aiuta la manovra e sa essere presente nei momenti decisivi. Dovbyk, invece, è un finalizzatore puro, un attaccante d’area che deve essere servito meglio in profondità. In Serie A non è semplice imporsi subito, ma ha qualità e potrà crescere".
Cosa è cambiato in Lukaku rispetto alla scorsa stagione?
"Credo che abbia acquisito maggiore tranquillità e serenità. Sente la fiducia dell’allenatore e questo, per un giocatore, è fondamentale. Sotto il profilo dell’impegno, non gli si può rimproverare nulla: è un elemento chiave per questo Napoli di Conte".
di Napoli Magazine
31/01/2025 - 11:30
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Policano, ex calciatore di Napoli, Roma e Genoa:
La partita di cartello della settimana, oltre al derby, è sicuramente Roma-Napoli. Roma rinfrancata dalla vittoria in Europa League contro l'Eintracht Francoforte, mentre il Napoli corre per lo Scudetto. Che gara sarà?
"Sarà una partita sicuramente impegnativa, perché giocare a Roma non è mai semplice. Tuttavia, il Napoli ha dimostrato, sia sotto l'aspetto mentale sia sotto quello fisico, di attraversare un buon momento. La Roma potrebbe risentire delle energie spese in Europa League, e il Napoli dovrà approfittarne. Nelle ultime partite il Napoli è riuscito a imporsi soprattutto nei secondi tempi: contro l'Atalanta è accaduto proprio questo, così come con la Juventus, quando ha costretto i bianconeri a difendersi per gran parte del secondo tempo. Nei secondi tempi il Napoli ha spesso fatto la differenza. Bisognerà vedere se approccerà la gara con grande intensità fin da subito. Non penso che voglia concedere qualcosa all'avversario, quindi credo che cercherà di imporre il proprio ritmo fin dai primi minuti. La Roma, contro l'Udinese, mi è sembrata un po' stanca. È una squadra molto brava nel palleggio, ma a livello di intensità qualcosa le manca, e sicuramente non è al livello del Napoli".
Tra le prime cinque squadre della Serie A, il trio del Napoli composto da McTominay, Anguissa e Lobotka è quello che ha collezionato più minuti, con un totale di 5090. Possiamo dire che il Napoli non stia beneficiando del fatto di giocare una sola volta a settimana?
"Penso proprio di sì. Inoltre, il Napoli, rispetto alla versione di Conte vista in passato, si è evoluto: adesso tiene più il pallone e partecipa maggiormente alla costruzione, piuttosto che cercare subito la verticalizzazione. Il centrocampo è di qualità, ma anche molto sollecitato. Il Napoli è superiore sia fisicamente che tecnicamente, soprattutto sugli esterni, dove ha giocatori in grado di creare sempre superiorità numerica".
Dopo l’addio di Kvaratskhelia il Napoli ha una rosa incompleta e corta?
"Nelle ultime partite, assolutamente no. Neres ha caratteristiche diverse: è più esplosivo sul breve, mentre Kvaratskhelia era più da strappo sul lungo. Però ha dimostrato il suo valore ed è stato determinante in diverse occasioni. Francamente, non sta facendo sentire l’assenza del georgiano".
Passiamo al confronto tra gli attaccanti: sarà la sfida tra Dovbyk e Lukaku. Chi preferisce tra i due?
"Credo che Lukaku sia perfettamente funzionale all’idea di gioco di Conte e i risultati lo dimostrano, anche con gol pesanti. Dovbyk, invece, è al primo anno in Italia e con Ranieri sta cercando di inserirsi in un sistema di gioco che punta molto su di lui per aprire spazi a Dybala e ai centrocampisti come Pellegrini. Lukaku, inoltre, gioca molto di più per la squadra, mentre Dovbyk è un finalizzatore. Lukaku è un giocatore fondamentale per questa squadra. Fa molto lavoro sporco, aiuta la manovra e sa essere presente nei momenti decisivi. Dovbyk, invece, è un finalizzatore puro, un attaccante d’area che deve essere servito meglio in profondità. In Serie A non è semplice imporsi subito, ma ha qualità e potrà crescere".
Cosa è cambiato in Lukaku rispetto alla scorsa stagione?
"Credo che abbia acquisito maggiore tranquillità e serenità. Sente la fiducia dell’allenatore e questo, per un giocatore, è fondamentale. Sotto il profilo dell’impegno, non gli si può rimproverare nulla: è un elemento chiave per questo Napoli di Conte".