Gennaro Scarlato, ex difensore e allenatore, è intervenuto a "Napoli Talk" su Radio Tutto Napoli: "Mi aspettavo qualche problema. Con una sola rotazione, come l’inserimento di Spinazzola, era difficile vedere qualcosa di diverso. Forse si poteva osare di più dall’inizio, anche solo per provare a portare un po’ di energia nuova. Errori sul gol dell'Udinese? Sì. In particolare Di Lorenzo non doveva stringere su Davis, perché così ha lasciato spazio alle sue spalle. Ma il problema è più generale: quando sei scarico mentalmente e fisicamente, gli errori arrivano. È difficile capire come si passi da prestazioni di alto livello a gare così anonime. Credo sia un mix di stanchezza mentale e fisica. Quando la testa è vuota fai fatica in tutto, dall’impostazione alla fase difensiva. È più un problema mentale che fisico? Secondo me sì. La fatica c’è, ma il vero nodo è la testa. Fuori casa il Napoli sembra perdere personalità, mentre al Maradona riesce a imporre il proprio gioco. Infortuni? Non è solo sfortuna. Quando giochi sempre con gli stessi, l’usura diventa inevitabile. I calciatori vogliono sempre giocare, ma a volte vanno fermati. La gestione delle rotazioni è fondamentale quando hai più competizioni. Con una rosa così corta si poteva puntare di più sui giovani? Forse sì. Ma bisogna anche capire la prospettiva dei ragazzi: se non giochi mai, alla fine chiedi di andare via. È successo a tanti. Guardiamo altri club: i giovani vengono lanciati e crescono. Serve coraggio. La Supercoppa può essere una svolta? Può aiutare a cambiare aria e mentalità. Andare in un contesto diverso può alleggerire la pressione. Ma servirà soprattutto personalità. Come si esce da questo momento? Con compattezza e atteggiamento. Il Napoli ha un grande allenatore e qualità. Deve ritrovare fame e fiducia. Sono convinto che ne uscirà".
di Napoli Magazine
15/12/2025 - 18:59
Gennaro Scarlato, ex difensore e allenatore, è intervenuto a "Napoli Talk" su Radio Tutto Napoli: "Mi aspettavo qualche problema. Con una sola rotazione, come l’inserimento di Spinazzola, era difficile vedere qualcosa di diverso. Forse si poteva osare di più dall’inizio, anche solo per provare a portare un po’ di energia nuova. Errori sul gol dell'Udinese? Sì. In particolare Di Lorenzo non doveva stringere su Davis, perché così ha lasciato spazio alle sue spalle. Ma il problema è più generale: quando sei scarico mentalmente e fisicamente, gli errori arrivano. È difficile capire come si passi da prestazioni di alto livello a gare così anonime. Credo sia un mix di stanchezza mentale e fisica. Quando la testa è vuota fai fatica in tutto, dall’impostazione alla fase difensiva. È più un problema mentale che fisico? Secondo me sì. La fatica c’è, ma il vero nodo è la testa. Fuori casa il Napoli sembra perdere personalità, mentre al Maradona riesce a imporre il proprio gioco. Infortuni? Non è solo sfortuna. Quando giochi sempre con gli stessi, l’usura diventa inevitabile. I calciatori vogliono sempre giocare, ma a volte vanno fermati. La gestione delle rotazioni è fondamentale quando hai più competizioni. Con una rosa così corta si poteva puntare di più sui giovani? Forse sì. Ma bisogna anche capire la prospettiva dei ragazzi: se non giochi mai, alla fine chiedi di andare via. È successo a tanti. Guardiamo altri club: i giovani vengono lanciati e crescono. Serve coraggio. La Supercoppa può essere una svolta? Può aiutare a cambiare aria e mentalità. Andare in un contesto diverso può alleggerire la pressione. Ma servirà soprattutto personalità. Come si esce da questo momento? Con compattezza e atteggiamento. Il Napoli ha un grande allenatore e qualità. Deve ritrovare fame e fiducia. Sono convinto che ne uscirà".