A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex difensore del Napoli:
Mister, un Napoli che riesce a vincere due scudetti nell’arco di tre anni è un segnale da grande squadra, un evento da “big” del calcio italiano, da club cosiddetto “strisciato”. Fino a qualche anno fa, una continuità del genere era prevedibile solo per Inter, Milan o Juventus. Le chiedo: sta cambiando il vento in Serie A?
"Sì, probabilmente sì. Il Napoli, oggi, è diventata una società migliore di tante altre: è una società attiva, senza debiti. Può permettersi anche investimenti importanti in Europa, quindi ha creato tutti i presupposti per primeggiare, non solo in Italia. Lo stava già facendo negli ultimi anni, ha vinto lo scudetto, e ci auguriamo possa ottenere qualche altro successo anche in ambito europeo. Sta mettendo le basi per un futuro importante".
Sicuramente il punto di partenza è l’aspetto economico, quello dei bilanci. A proposito di ciò, nei giorni scorsi è andato in onda un servizio di Report che parlava di un’Inter che, almeno sulla carta, sarebbe dovuta fallire da tempo, e invece è ancora lì. Secondo lei c’è ancora disparità di trattamento nei confronti dei club calcistici?
"Probabilmente sì. A noi hanno fatto fallire per pochi spiccioli, mentre ad altri vengono concesse possibilità enormi. Non solo l’Inter, sono diversi i club che hanno debiti, anche importanti, quindi bisogna dare atto che sia un discorso generico. Al di là di tutto, però, non lo vedo come un problema per quanto riguarda il Napoli, che ha vinto sul campo in maniera onesta, sincera, giocando meglio di tante altre squadre, soprattutto dell’Inter. Ben venga tutto questo, se poi il Napoli vince, ma il problema resta: possiamo parlarne all’infinito, ma resta il fatto che c’è ancora oggi un trattamento disparitario nei confronti delle grandi, alle quali viene concesso ciò che invece non viene permesso ai club più piccoli. Purtroppo è sempre stato così. Forse non cambieremo mai il calcio, ma ci adeguiamo. Anche se più che adeguarsi, bisognerebbe lottare per cambiare il vento. E sul campo, qualcosa effettivamente sta già cambiando, proprio grazie al Napoli".
Mister, da ex difensore, le chiedo un parere su due calciatori che già militano in Serie A e che sembrano essere finiti nel mirino del Napoli: uno è Giorgio Scalvini dell’Atalanta, l’altro è Sam Beukema del Bologna. Per caratteristiche, secondo lei, chi sarebbe più idoneo a vestire la maglia azzurra?
"Forse Beukema. Scalvini ha caratteristiche particolari: tende a seguire l’uomo, è abituato a giocare in una difesa a tre, quindi potrebbe metterci un po’ di tempo ad adattarsi, anche se i giocatori bravi imparano in fretta. Però Beukema, per tipo di difesa, per ambiente e per impatto complessivo, secondo me sarebbe più idoneo".
La permanenza di mister Conte al Napoli fa sì che, tra le prime quattro o cinque squadre in classifica, il club di De Laurentiis sia stato l’unico a confermare lo stesso allenatore della stagione appena conclusa. Secondo lei, è un fattore positivo per gli azzurri?
"Assolutamente sì. Dare continuità a un progetto tecnico, specialmente dopo una stagione in cui si è vinto lo scudetto, è fondamentale. Con questo allenatore si può costruire qualcosa di importante anche in Europa. Inoltre, si dà continuità a tanti altri aspetti, anche mentali: Conte è stato molto bravo a riportare dalla sua parte giocatori che erano scontenti, come il capitano Di Lorenzo. Ora si parla addirittura di chiudere la carriera a Napoli per lui. Sono tutte situazioni importanti scaturite dalla scelta di affidare la panchina a Conte".
di Napoli Magazine
04/06/2025 - 11:27
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex difensore del Napoli:
Mister, un Napoli che riesce a vincere due scudetti nell’arco di tre anni è un segnale da grande squadra, un evento da “big” del calcio italiano, da club cosiddetto “strisciato”. Fino a qualche anno fa, una continuità del genere era prevedibile solo per Inter, Milan o Juventus. Le chiedo: sta cambiando il vento in Serie A?
"Sì, probabilmente sì. Il Napoli, oggi, è diventata una società migliore di tante altre: è una società attiva, senza debiti. Può permettersi anche investimenti importanti in Europa, quindi ha creato tutti i presupposti per primeggiare, non solo in Italia. Lo stava già facendo negli ultimi anni, ha vinto lo scudetto, e ci auguriamo possa ottenere qualche altro successo anche in ambito europeo. Sta mettendo le basi per un futuro importante".
Sicuramente il punto di partenza è l’aspetto economico, quello dei bilanci. A proposito di ciò, nei giorni scorsi è andato in onda un servizio di Report che parlava di un’Inter che, almeno sulla carta, sarebbe dovuta fallire da tempo, e invece è ancora lì. Secondo lei c’è ancora disparità di trattamento nei confronti dei club calcistici?
"Probabilmente sì. A noi hanno fatto fallire per pochi spiccioli, mentre ad altri vengono concesse possibilità enormi. Non solo l’Inter, sono diversi i club che hanno debiti, anche importanti, quindi bisogna dare atto che sia un discorso generico. Al di là di tutto, però, non lo vedo come un problema per quanto riguarda il Napoli, che ha vinto sul campo in maniera onesta, sincera, giocando meglio di tante altre squadre, soprattutto dell’Inter. Ben venga tutto questo, se poi il Napoli vince, ma il problema resta: possiamo parlarne all’infinito, ma resta il fatto che c’è ancora oggi un trattamento disparitario nei confronti delle grandi, alle quali viene concesso ciò che invece non viene permesso ai club più piccoli. Purtroppo è sempre stato così. Forse non cambieremo mai il calcio, ma ci adeguiamo. Anche se più che adeguarsi, bisognerebbe lottare per cambiare il vento. E sul campo, qualcosa effettivamente sta già cambiando, proprio grazie al Napoli".
Mister, da ex difensore, le chiedo un parere su due calciatori che già militano in Serie A e che sembrano essere finiti nel mirino del Napoli: uno è Giorgio Scalvini dell’Atalanta, l’altro è Sam Beukema del Bologna. Per caratteristiche, secondo lei, chi sarebbe più idoneo a vestire la maglia azzurra?
"Forse Beukema. Scalvini ha caratteristiche particolari: tende a seguire l’uomo, è abituato a giocare in una difesa a tre, quindi potrebbe metterci un po’ di tempo ad adattarsi, anche se i giocatori bravi imparano in fretta. Però Beukema, per tipo di difesa, per ambiente e per impatto complessivo, secondo me sarebbe più idoneo".
La permanenza di mister Conte al Napoli fa sì che, tra le prime quattro o cinque squadre in classifica, il club di De Laurentiis sia stato l’unico a confermare lo stesso allenatore della stagione appena conclusa. Secondo lei, è un fattore positivo per gli azzurri?
"Assolutamente sì. Dare continuità a un progetto tecnico, specialmente dopo una stagione in cui si è vinto lo scudetto, è fondamentale. Con questo allenatore si può costruire qualcosa di importante anche in Europa. Inoltre, si dà continuità a tanti altri aspetti, anche mentali: Conte è stato molto bravo a riportare dalla sua parte giocatori che erano scontenti, come il capitano Di Lorenzo. Ora si parla addirittura di chiudere la carriera a Napoli per lui. Sono tutte situazioni importanti scaturite dalla scelta di affidare la panchina a Conte".