Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma “Bordocampo“, è intervenuto Stefan Schwoch, ex attaccante del Napoli.
Domenica alle 12.30 Empoli-Napoli: i toscani hanno iniziato bene, con marcia alta. Dopo la pausa il Napoli riparte da primo in classifica: cosa dobbiamo aspettarci dalla gara? La pausa può aver smorzato l’entusiasmo o si potrà ripartire da una serie di risultati positivi?
“Non so se si ricomincia con una striscia di risultati positivi, ma me lo auguro. Però sono convinto di una cosa: l’attenzione del Napoli sarà sempre alta in ogni partita. Ce la metterà tutta per vincerle tutte. Ripeto: non so se le vincerà tutte, ma non sbaglierà niente o quasi. Nessuna partita: sotto il piano dell’approccio alla gara. Non credo che la sosta abbia intaccato il Napoli sotto quest’aspetto. E’ logico che dare continuità quando sei primo in classifica è importante. Vero è che il vantaggio è di pochi punti, ma è pure vero che le partite sono state poche: il Napoli non poteva avere 8 punti di vantaggio. E’ impossibile! Però è primo in classifica, è passato attraverso prestazioni importanti ed ha avuto una crescita costante. Sono convinto che sotto il piano dell’atteggiamento il Napoli non sbaglierà sicuramente. Però affronterà una squadra che può dare fastidio e può dare grattacapi: sta facendo bene e non è rinunciataria. Ma il Napoli è il Napoli! Senza nulla togliere all’Empoli, i valori sono diversi".
L’anno scorso vedevamo musi lunghi e facce che ostentavano il malessere di stare a Napoli. Quest’anno è arrivato Conte che ha fatto colloqui singoli con ciascun calciatore. Adesso c’era la possibilità per Simeone di andare al Torino, che tu conosci bene: ma il Cholito ha fatto capire di stare bene a Napoli e di voler rimanere nel progetto seppur alle spalle di Lukaku piuttosto che fare il titolare lì. Quale è stato il grande lavoro mentale che l’allenatore ha saputo fare in virtù di quelli che avrebbero potuto essere i disturbi esterni del mercato?
“Le regole! Le regole mettono apposto sempre tutto. Quando hai regole precise e i giocatori sanno che si fa in un determinato modo, è un grandissimo passo in avanti. L’anno scorso mi ricordo benissimo che appena iniziato l’anno c’era chi mandava a quel paese l’allenatore; chi diceva allo stesso allenatore come giocare; chi non era contento se veniva sostituito. Quando si inizia così, i segnali son sempre brutti. Io penso che Conte sin dal primo giorno abbia messo in chiaro le proprie idee ed il proprio progetto. Tutti l’hanno seguito e ne stanno traendo vantaggio: sia che giochi un minuto, sia che giochi un tempo. Per me la grande capacità di Conte è quella di farsi rispettare e di far capire ai giocatori che lui è disposto a dare tutto. Anche di più. Ma i giocatori devono fare altrettanto. Altrimenti non possono far parte di questo progetto. I giocatori lo hanno capito, sanno di avere un allenatore importante. Sanno che li difenderà in qualunque modo. Ma sarà il primo, all’interno dello spogliatoio, e non all’esterno, che se deve richiamarli, anche duramente, lo fa. E questo i giocatori lo riconoscono sempre".
di Napoli Magazine
15/10/2024 - 00:53
Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma “Bordocampo“, è intervenuto Stefan Schwoch, ex attaccante del Napoli.
Domenica alle 12.30 Empoli-Napoli: i toscani hanno iniziato bene, con marcia alta. Dopo la pausa il Napoli riparte da primo in classifica: cosa dobbiamo aspettarci dalla gara? La pausa può aver smorzato l’entusiasmo o si potrà ripartire da una serie di risultati positivi?
“Non so se si ricomincia con una striscia di risultati positivi, ma me lo auguro. Però sono convinto di una cosa: l’attenzione del Napoli sarà sempre alta in ogni partita. Ce la metterà tutta per vincerle tutte. Ripeto: non so se le vincerà tutte, ma non sbaglierà niente o quasi. Nessuna partita: sotto il piano dell’approccio alla gara. Non credo che la sosta abbia intaccato il Napoli sotto quest’aspetto. E’ logico che dare continuità quando sei primo in classifica è importante. Vero è che il vantaggio è di pochi punti, ma è pure vero che le partite sono state poche: il Napoli non poteva avere 8 punti di vantaggio. E’ impossibile! Però è primo in classifica, è passato attraverso prestazioni importanti ed ha avuto una crescita costante. Sono convinto che sotto il piano dell’atteggiamento il Napoli non sbaglierà sicuramente. Però affronterà una squadra che può dare fastidio e può dare grattacapi: sta facendo bene e non è rinunciataria. Ma il Napoli è il Napoli! Senza nulla togliere all’Empoli, i valori sono diversi".
L’anno scorso vedevamo musi lunghi e facce che ostentavano il malessere di stare a Napoli. Quest’anno è arrivato Conte che ha fatto colloqui singoli con ciascun calciatore. Adesso c’era la possibilità per Simeone di andare al Torino, che tu conosci bene: ma il Cholito ha fatto capire di stare bene a Napoli e di voler rimanere nel progetto seppur alle spalle di Lukaku piuttosto che fare il titolare lì. Quale è stato il grande lavoro mentale che l’allenatore ha saputo fare in virtù di quelli che avrebbero potuto essere i disturbi esterni del mercato?
“Le regole! Le regole mettono apposto sempre tutto. Quando hai regole precise e i giocatori sanno che si fa in un determinato modo, è un grandissimo passo in avanti. L’anno scorso mi ricordo benissimo che appena iniziato l’anno c’era chi mandava a quel paese l’allenatore; chi diceva allo stesso allenatore come giocare; chi non era contento se veniva sostituito. Quando si inizia così, i segnali son sempre brutti. Io penso che Conte sin dal primo giorno abbia messo in chiaro le proprie idee ed il proprio progetto. Tutti l’hanno seguito e ne stanno traendo vantaggio: sia che giochi un minuto, sia che giochi un tempo. Per me la grande capacità di Conte è quella di farsi rispettare e di far capire ai giocatori che lui è disposto a dare tutto. Anche di più. Ma i giocatori devono fare altrettanto. Altrimenti non possono far parte di questo progetto. I giocatori lo hanno capito, sanno di avere un allenatore importante. Sanno che li difenderà in qualunque modo. Ma sarà il primo, all’interno dello spogliatoio, e non all’esterno, che se deve richiamarli, anche duramente, lo fa. E questo i giocatori lo riconoscono sempre".