Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli, scrive sul suo profilo Facebook commentando l'installazione d’arte pubblica "Tu si ‘na cosa grande” di Gaetano Pesce in piazza Municipio, opera che nella parte in cui rivisita l'abito di Pulcinella, fa discutere per la sua evidente forma fallica: "L’opera di Pesce, per come e dove è stata esposta dall’amministrazione Manfredi ha raggiunto un suo obiettivo: quello di scatenare il meglio dell’ironia, dell’umorismo e della satira dei napoletani. Non ridevo da solo da diverso tempo. Meglio di come hanno fatto credo fosse difficile. E non discuto i meriti artistici prima del Pistoletto ed oggi del Pesce. Passo ora a qualche riflessione meno ironica, ma più amara. Quando ero Sindaco di Napoli ed era l’epoca della rinascita, tolti i rifiuti, finalmente arte di strada, cultura, eventi, bel turismo, ogni iniziativa che volevamo fare era una corsa ad ostacoli. Coppa America e la querelle infinita dei baffi della scogliera. N’Albero, deturpava il paesaggio. Il corno, non ce lo fecero fare. Concerto Ligabue, 150 prescrizioni. Concerti Springsteen e McCartney (poi saltato per il covid) non sto a dirvi. Eventi in periferia un pericolo per la sicurezza pubblica. E potrei continuare a lungo. Sovrintendente, organi di controllo, l’ordine costituito schierato con gli arnesi della burocrazia e del non si può fare pur di interrompere la riscossa di Napoli, mancava solo l’esercito: divieti, prescrizioni, rallentamenti, ostacoli, proiettili istituzionali. Ora nessuno del potere sembra dire nulla, l’ordine costituito non si accorge di nulla o si gira dall’altra parte. Si deturpano paesaggi, si sequestrano piazze, si cancellano beni comuni, si umilia la cultura e la bellezza della città. Gli organi di controllo sembrano non controllare. Tutti zitti e buoni. Meno male che il popolo c’è e parla. Ultima cosa: solo Pistoletto e Pesce sono costati circa UN MILIONE di euro di soldi dei napoletani. Durante il nostro mandato tutte opere senza un euro di denaro pubblico, ed anzi il privato che effettuava installazioni pagava l’occupazione di suolo pubblico e quindi il Comune incassava. Ed allora se volete trovare la bellezza con l’identità di Napoli andate a trovare il Pulcinella di Lello Esposito che mettemmo nel 2012 a Vico Fico al Purgatorio, traversa di via Tribunali, vicino al teatro Instabile del compianto Michele Del Grosso, dove togliemmo i rifiuti per sempre e con la cultura e il popolo napoletano collocammo il Pulcinella che oggi è una delle mete più amate e fotografate. A gratis".
di Napoli Magazine
10/10/2024 - 09:05
Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli, scrive sul suo profilo Facebook commentando l'installazione d’arte pubblica "Tu si ‘na cosa grande” di Gaetano Pesce in piazza Municipio, opera che nella parte in cui rivisita l'abito di Pulcinella, fa discutere per la sua evidente forma fallica: "L’opera di Pesce, per come e dove è stata esposta dall’amministrazione Manfredi ha raggiunto un suo obiettivo: quello di scatenare il meglio dell’ironia, dell’umorismo e della satira dei napoletani. Non ridevo da solo da diverso tempo. Meglio di come hanno fatto credo fosse difficile. E non discuto i meriti artistici prima del Pistoletto ed oggi del Pesce. Passo ora a qualche riflessione meno ironica, ma più amara. Quando ero Sindaco di Napoli ed era l’epoca della rinascita, tolti i rifiuti, finalmente arte di strada, cultura, eventi, bel turismo, ogni iniziativa che volevamo fare era una corsa ad ostacoli. Coppa America e la querelle infinita dei baffi della scogliera. N’Albero, deturpava il paesaggio. Il corno, non ce lo fecero fare. Concerto Ligabue, 150 prescrizioni. Concerti Springsteen e McCartney (poi saltato per il covid) non sto a dirvi. Eventi in periferia un pericolo per la sicurezza pubblica. E potrei continuare a lungo. Sovrintendente, organi di controllo, l’ordine costituito schierato con gli arnesi della burocrazia e del non si può fare pur di interrompere la riscossa di Napoli, mancava solo l’esercito: divieti, prescrizioni, rallentamenti, ostacoli, proiettili istituzionali. Ora nessuno del potere sembra dire nulla, l’ordine costituito non si accorge di nulla o si gira dall’altra parte. Si deturpano paesaggi, si sequestrano piazze, si cancellano beni comuni, si umilia la cultura e la bellezza della città. Gli organi di controllo sembrano non controllare. Tutti zitti e buoni. Meno male che il popolo c’è e parla. Ultima cosa: solo Pistoletto e Pesce sono costati circa UN MILIONE di euro di soldi dei napoletani. Durante il nostro mandato tutte opere senza un euro di denaro pubblico, ed anzi il privato che effettuava installazioni pagava l’occupazione di suolo pubblico e quindi il Comune incassava. Ed allora se volete trovare la bellezza con l’identità di Napoli andate a trovare il Pulcinella di Lello Esposito che mettemmo nel 2012 a Vico Fico al Purgatorio, traversa di via Tribunali, vicino al teatro Instabile del compianto Michele Del Grosso, dove togliemmo i rifiuti per sempre e con la cultura e il popolo napoletano collocammo il Pulcinella che oggi è una delle mete più amate e fotografate. A gratis".