A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex centrocampista, tra le tante, di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.
La Juventus si rilancia clamorosamente, la possiamo mettere sicuramente tra le prime 24. Secondo lei potrebbe addirittura arrivare tra le prime 8?
"Tutto è possibile. Sicuramente ieri, dopo un brutto primo tempo, alla fine l’hanno vinta. Le cose cambiano in fretta. Poi, chiaramente, dipende sempre anche dai risultati delle altre. Credo che ad oggi, in Europa, la Juve abbia la possibilità di fare un ottimo percorso".
Riguardo Benfica-Napoli, tra infortuni, giocatori contati, tossine e postumi vari. La sconfitta di ieri si può definire fisiologica?
"Sicuramente fisiologica, però purtroppo brutta, perché in Champions quella vittoria serviva al Napoli, ne aveva davvero bisogno. Sarebbe brutto non andare avanti. Purtroppo il cammino si sta complicando, però ieri come ha detto lo stesso Conte ed anche Mourinho, il Benfica è stato superiore in tutto: freschezza atletica, lucidità, tipo di giocate. A prescindere dal Napoli, non mi aspettavo un Benfica così forte e pronto per questa sfida. Hanno vinto meritatamente".
Elmas, ieri è apparso in apnea, talvolta affondato. È stata una prestazione davvero deludente?
"Come ha detto giustamente Conte, ed è vero, è un giocatore che si sta adattando e lo sta facendo anche molto bene. Ma quando la squadra affronta difficoltà come quelle di ieri, è complicato emergere. Lui si trova più a suo agio quando la squadra ha il pallino del gioco e prende l’iniziativa, quando invece subisce, va in difficoltà, anche perché è adattato a quel tipo di ruolo. Purtroppo il Napoli, come l’anno scorso, quando poi ha vinto il campionato anche quest’anno si ritrova in emergenza numerica. L’anno scorso la rosa era più stretta, quest’anno è più ampia ma le difficoltà sono simili. È una casualità, ma resta una problematica. In più quest’anno c’è l’impegno della Champions che complica ancora di più la gestione, mentre l’anno scorso, concentrandosi solo sul campionato, era più semplice gestire le emergenze".
Come si spiega questa disparità di prestazioni del Napoli tra Champions e campionato?
"Come dice la statistica, è una costante nelle squadre di Conte. Per quanto riguarda il Napoli, credo che il ritorno in Champions sia stato più complicato del previsto. È importante avere una rosa competitiva, ma serve anche una mentalità diversa dal campionato. In Europa si gioca un calcio diverso: più veloce, più intenso. In Italia certe partite riesci a portarle a casa anche con altri metodi, ma in Europa non te lo concedono, perché ti attaccano continuamente. Quando vai a giocare fuori, gli stadi sono caldi, il pubblico è addosso, o entri in questa mentalità, oppure fai fatica".
Domenica il Napoli andrà in trasferta a Udine. Vedremo una squadra brillante delle ultime uscite in campionato o quello molle delle giornate di Coppa?
"Credo che in campionato tornerà a essere la squadra che è. A sensazione, questa sconfitta pesa meno delle altre: è importante, fa male per la classifica di Champions, ma sembra quasi una sconfitta ‘attesa’. Erano contati, venivano da cinque vittorie di fila, prima o poi doveva arrivare. Quindi penso che il Napoli ripartirà subito in campionato, sapendo che può tornare a fare bene".
Ad Udine farebbe partire Vergara titolare?
"Vergara andrebbe schierato titolare contro l’Udinese, è pronto fisicamente e mentalmente anche se non è la soluzione ai mali del Napoli. Io lo metterei titolare. Per me Vergara è un grandissimo giocatore, lo aveva già dimostrato prima di arrivare a Napoli. È un ragazzo pronto mentalmente, altrimenti Conte non lo proporrebbe così spesso. A Napoli abbiamo avuto anche Gaetano, che secondo me è forte, ma non è rimasto. Oggi Vergara può servire, ma questo non significa che sia la soluzione del Napoli. La squadra è importante, ci sono giocatori pronti e forti. Per me Vergara è un’ottima alternativa, un giovane bravo che può far parte del gruppo. Però è normale che, quando ci sono giocatori più pronti, per lui lo spazio sia limitato. Resta, comunque, un giocatore molto forte".
di Napoli Magazine
11/12/2025 - 12:09
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex centrocampista, tra le tante, di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.
La Juventus si rilancia clamorosamente, la possiamo mettere sicuramente tra le prime 24. Secondo lei potrebbe addirittura arrivare tra le prime 8?
"Tutto è possibile. Sicuramente ieri, dopo un brutto primo tempo, alla fine l’hanno vinta. Le cose cambiano in fretta. Poi, chiaramente, dipende sempre anche dai risultati delle altre. Credo che ad oggi, in Europa, la Juve abbia la possibilità di fare un ottimo percorso".
Riguardo Benfica-Napoli, tra infortuni, giocatori contati, tossine e postumi vari. La sconfitta di ieri si può definire fisiologica?
"Sicuramente fisiologica, però purtroppo brutta, perché in Champions quella vittoria serviva al Napoli, ne aveva davvero bisogno. Sarebbe brutto non andare avanti. Purtroppo il cammino si sta complicando, però ieri come ha detto lo stesso Conte ed anche Mourinho, il Benfica è stato superiore in tutto: freschezza atletica, lucidità, tipo di giocate. A prescindere dal Napoli, non mi aspettavo un Benfica così forte e pronto per questa sfida. Hanno vinto meritatamente".
Elmas, ieri è apparso in apnea, talvolta affondato. È stata una prestazione davvero deludente?
"Come ha detto giustamente Conte, ed è vero, è un giocatore che si sta adattando e lo sta facendo anche molto bene. Ma quando la squadra affronta difficoltà come quelle di ieri, è complicato emergere. Lui si trova più a suo agio quando la squadra ha il pallino del gioco e prende l’iniziativa, quando invece subisce, va in difficoltà, anche perché è adattato a quel tipo di ruolo. Purtroppo il Napoli, come l’anno scorso, quando poi ha vinto il campionato anche quest’anno si ritrova in emergenza numerica. L’anno scorso la rosa era più stretta, quest’anno è più ampia ma le difficoltà sono simili. È una casualità, ma resta una problematica. In più quest’anno c’è l’impegno della Champions che complica ancora di più la gestione, mentre l’anno scorso, concentrandosi solo sul campionato, era più semplice gestire le emergenze".
Come si spiega questa disparità di prestazioni del Napoli tra Champions e campionato?
"Come dice la statistica, è una costante nelle squadre di Conte. Per quanto riguarda il Napoli, credo che il ritorno in Champions sia stato più complicato del previsto. È importante avere una rosa competitiva, ma serve anche una mentalità diversa dal campionato. In Europa si gioca un calcio diverso: più veloce, più intenso. In Italia certe partite riesci a portarle a casa anche con altri metodi, ma in Europa non te lo concedono, perché ti attaccano continuamente. Quando vai a giocare fuori, gli stadi sono caldi, il pubblico è addosso, o entri in questa mentalità, oppure fai fatica".
Domenica il Napoli andrà in trasferta a Udine. Vedremo una squadra brillante delle ultime uscite in campionato o quello molle delle giornate di Coppa?
"Credo che in campionato tornerà a essere la squadra che è. A sensazione, questa sconfitta pesa meno delle altre: è importante, fa male per la classifica di Champions, ma sembra quasi una sconfitta ‘attesa’. Erano contati, venivano da cinque vittorie di fila, prima o poi doveva arrivare. Quindi penso che il Napoli ripartirà subito in campionato, sapendo che può tornare a fare bene".
Ad Udine farebbe partire Vergara titolare?
"Vergara andrebbe schierato titolare contro l’Udinese, è pronto fisicamente e mentalmente anche se non è la soluzione ai mali del Napoli. Io lo metterei titolare. Per me Vergara è un grandissimo giocatore, lo aveva già dimostrato prima di arrivare a Napoli. È un ragazzo pronto mentalmente, altrimenti Conte non lo proporrebbe così spesso. A Napoli abbiamo avuto anche Gaetano, che secondo me è forte, ma non è rimasto. Oggi Vergara può servire, ma questo non significa che sia la soluzione del Napoli. La squadra è importante, ci sono giocatori pronti e forti. Per me Vergara è un’ottima alternativa, un giovane bravo che può far parte del gruppo. Però è normale che, quando ci sono giocatori più pronti, per lui lo spazio sia limitato. Resta, comunque, un giocatore molto forte".