A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Darwin Núñez può essere il grande colpo del Napoli?
“Sì, potrebbe rappresentare un’operazione molto interessante. Parliamo di un attaccante fisicamente dominante, rapido, generoso nei movimenti e dotato di ottime soluzioni balistiche. Núñez ha già dimostrato il suo valore prima al Benfica e poi, a fasi alterne, al Liverpool. In Premier League non è stato sempre continuo, ma ha fatto intravedere qualità importanti. A Napoli potrebbe offrire quella profondità e capacità di attaccare lo spazio che, a tratti, sono mancate nella scorsa stagione. Ama svariare su tutto il fronte offensivo, può agire sia da prima punta che da esterno, e questo lo renderebbe perfetto per un Napoli che ha spesso variato assetto tattico. Inoltre, è ancora giovane, desideroso di rimettersi in gioco e di sentirsi centrale in un progetto ambizioso. Napoli, da questo punto di vista, è la piazza ideale.”
Sancho è il profilo giusto per il Napoli?
“Sancho è un giocatore dal talento indiscutibile, come ha dimostrato soprattutto nelle sue due parentesi al Borussia Dortmund. Nella prima esperienza in Germania ha registrato numeri impressionanti tra gol e assist, affermandosi come uno dei giovani più promettenti del panorama europeo. Nel suo successivo ritorno in prestito di sei mesi è stato uno dei principali artefici della cavalcata fino alla finale di Champions League, poi persa contro il Real Madrid. In Premier League ha mostrato il suo valore solo a sprazzi, tra Manchester United e Chelsea, senza riuscire a trovare continuità. Sancho è un calciatore che ha bisogno dell’ambiente giusto per esprimere al massimo il proprio potenziale: fiducia, centralità nel progetto e continuità d’impiego sono elementi fondamentali. Napoli, da questo punto di vista, potrebbe rappresentare la piazza ideale. L’entusiasmo della tifoseria, l’intensità del contesto e la guida tecnica di Antonio Conte potrebbero metterlo nelle condizioni perfette per tornare protagonista ad altissimi livelli.”
Juanlu Sánchez del Siviglia può essere un giovane valido per il Napoli?
“Assolutamente sì. Si tratta di un profilo molto interessante: classe 2003, già abituato a palcoscenici importanti, si è messo in mostra per duttilità e personalità. Può giocare da terzino in una difesa a quattro, da esterno a tutta fascia in un 3-5-2, ma anche in posizione più avanzata. Ha corsa, tecnica, intelligenza tattica e una mentalità moderna. È un giocatore che si integrerebbe perfettamente con le idee di calcio di Antonio Conte. Ovviamente, con un titolare come Di Lorenzo davanti, avrebbe modo di crescere con calma, ma le qualità per imporsi ci sono tutte.”
Può essere utile al Napoli un attaccante come Lucca?
“Non mi dispiacerebbe affatto. Parliamo di un giovane italiano che sta crescendo stagione dopo stagione. L’ultima annata con l’Udinese lo ha visto segnare con regolarità, dimostrando di avere caratteristiche piuttosto rare nel nostro campionato. È alto più di 1,90 ma non è affatto macchinoso: ha buona mobilità per la sua stazza, attacca bene il primo palo e ha colpi anche in acrobazia. Per completare il reparto offensivo con un profilo fisico ma tecnico, è un’idea concreta e valida.”
Uno scambio Vlahovic–Theo Hernandez è davvero ipotizzabile?
“È un’ipotesi suggestiva, che coinvolge due giocatori di altissimo livello ma che stanno vivendo momenti delicati nelle rispettive squadre. Da una parte c’è Vlahovic, centravanti di talento che però alla Juventus non ha ancora trovato la definitiva consacrazione; dall’altra Theo Hernandez, uno dei migliori terzini sinistri in circolazione, ma reduce da una stagione complicata al Milan. Entrambi avrebbero bisogno di nuovi stimoli: in un contesto diverso potrebbero ritrovare entusiasmo e rilanciarsi ad altissimo livello.”
Quanto è importante rinnovare il contratto di Kenan Yildiz?
“È fondamentale. Yildiz rappresenta sia il presente che il futuro della Juventus. È un talento puro su cui costruire una nuova identità tecnica. Nonostante la giovane età, ha già dimostrato di possedere visione di gioco, creatività e personalità: tre qualità imprescindibili per un giocatore moderno capace di fare la differenza. Non solo è cruciale trattenerlo, ma è altrettanto importante farlo sentire protagonista e al centro del nuovo progetto juventino. Ha tutte le carte in regola per emergere, sia in Serie A che in campo internazionale, come ha già iniziato a dimostrare.”