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L'OPINIONE - Scarlato: "Marianucci? Lo spazio lo troverà, Beukema può insidiare i titolari"
17.06.2025 11:47 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Mister, Gennaro Gattuso come commissario tecnico della Nazionale italiana è la scelta giusta? Le piace?

“È una scelta particolare, per come è avvenuto l’esonero di Spalletti. Nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Quindi… buon per lui! Viene da un’esperienza estera e ha il carattere giusto per guidare la Nazionale. Noi fummo i primi due, con la legge Bosman, ad andare all’estero. Lui andò ai Rangers, io al Chelsea. Facemmo il viaggio insieme. Lo conosco benissimo, sia caratterialmente che calcisticamente. Abbiamo fatto parte dell’Under 21 vincendo gli Europei e partecipando alle Olimpiadi. Ha tutte le caratteristiche giuste.” Lei è stato uno dei primi talenti azzurri a scegliere di andare all’estero. Pensa che oggi sia una scelta obbligata per un giovane calciatore? “Sicuramente. Forse alcuni sono costretti ad andarci, perché in Italia c’è una mentalità un po’ arretrata, diciamo così. Si pensa che un giovane non possa giocare. Certo, devi avere talento, qualità… altrimenti è tempo perso. Però, da noi, uno è considerato giovane fino a 25 anni. E a 25 anni, calcisticamente, sei già vecchio! Guarda Raspadori, per esempio: oggi viene visto come un eterno incompiuto. Eppure ha avuto delle possibilità, anche importanti. Il problema è che non si dà abbastanza fiducia. Un giovane di talento spesso è costretto ad andare via. Pensa al figlio di Inacio Pia, un fenomeno: è andato a fare il Mondiale per club, ma lui già giocava sotto età di 2-3 anni, ora è in prima squadra al Borussia Dortmund e gioca questa competizione internazionale. Il punto è che i giovani ci sono, eccome! Guarda l’Atalanta, l’Empoli, ci sono società che li lanciano. Purtroppo, soprattutto al Sud – penso a Napoli – è dura emergere. Il livello si è alzato tanto. Per arrivare dalla Primavera alla prima squadra del Napoli oggi devi avere qualità importanti, altrimenti non ce la fai. Vedi Gaetano: fatica ad esplodere. Forse in Serie A può fare bene, ma bisogna dargli più fiducia. Ripeto, serve qualità, ma anche coraggio da parte delle società.”

Il Napoli sembra aver puntato su un difensore giovanissimo, Luca Marianucci, proveniente dall’Empoli. Crede che questo ragazzo possa, con il tempo, mettere in difficoltà Conte nelle scelte e giocarsi un posto da titolare?

“Ma perché no? Io l’ho visto contro di noi, in casa. Fisicamente ci sta, ha carattere e qualità. È un 2004: ovviamente giocare a Empoli è un conto, giocare a Napoli è un altro. Là magari giochi con 8.000 persone, qui con più di 55.000 spettatori, e se sbagli un passaggio magari parte il mugugno. Però davanti a lui avrà giocatori importanti da cui imparare. Le partite sono tante, le competizioni diverse, quindi lo spazio lo troverà. La coppia titolare non si tocca – per ora – ma lui può farsi vedere. Conte è un allenatore importante, da cui imparare tanto, e sono convinto che troverà il suo spazio.” Qualche settimana fa, a domanda precisa, lei disse che tra Scalvini (Atalanta) e Beukema (Bologna), vedeva meglio il secondo per il Napoli. Ora le ultime notizie di mercato vanno proprio in quella direzione. Beukema ha le caratteristiche per insidiare subito la coppia titolare del Napoli, formata da Buongiorno e Rrahmani? “Credo proprio di sì. Infatti l’avevo detto: per caratteristiche, Beukema ricorda più il mio modo di giocare. Diciamo così, senza falsa modestia. Ti racconto: con il calcio di oggi, forse io avrei fatto più carriera. Avevo struttura fisica, ero bravo nell’impostazione, oggi avrei avuto più chance. Beukema è un potenziale titolare, a differenza di Marianucci che è più un investimento per il futuro. Ma sì, dovranno sudare Rrahmani e Buongiorno.” Ci sono tanti giocatori della Premier trattati dal Napoli e dalla Serie A in generale. Si parla addirittura di nomi come De Bruyne e Sancho. Pensa che l’effetto Conte-Napoli possa davvero attrarre questi profili? “Il Napoli negli ultimi anni ha aumentato tantissimo il suo appeal. È diventata una società solida, affidabile, credibile. C’è un progetto tecnico chiaro, che magari l’anno scorso si era un po’ perso. L’arrivo di Mazzarri prima e ora di Conte ha riaperto le porte. De Bruyne è un fenomeno, non si discute. Dovrà confrontarsi con un campionato completamente diverso, molto più tattico e meno fisico rispetto alla Premier. Ma proprio per questo può diventare una sfida affascinante per lui. E poi non scordiamoci che il Napoli ha vinto due scudetti in tre anni, ha fatto bene in Champions, è una piazza cresciuta tanto. La città è migliorata, la società pure. E avere Conte come allenatore… beh, è una garanzia.”

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L'OPINIONE - Scarlato: "Marianucci? Lo spazio lo troverà, Beukema può insidiare i titolari"

di Napoli Magazine

17/06/2025 - 11:47

A “1 Football Club”, in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Mister, Gennaro Gattuso come commissario tecnico della Nazionale italiana è la scelta giusta? Le piace?

“È una scelta particolare, per come è avvenuto l’esonero di Spalletti. Nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Quindi… buon per lui! Viene da un’esperienza estera e ha il carattere giusto per guidare la Nazionale. Noi fummo i primi due, con la legge Bosman, ad andare all’estero. Lui andò ai Rangers, io al Chelsea. Facemmo il viaggio insieme. Lo conosco benissimo, sia caratterialmente che calcisticamente. Abbiamo fatto parte dell’Under 21 vincendo gli Europei e partecipando alle Olimpiadi. Ha tutte le caratteristiche giuste.” Lei è stato uno dei primi talenti azzurri a scegliere di andare all’estero. Pensa che oggi sia una scelta obbligata per un giovane calciatore? “Sicuramente. Forse alcuni sono costretti ad andarci, perché in Italia c’è una mentalità un po’ arretrata, diciamo così. Si pensa che un giovane non possa giocare. Certo, devi avere talento, qualità… altrimenti è tempo perso. Però, da noi, uno è considerato giovane fino a 25 anni. E a 25 anni, calcisticamente, sei già vecchio! Guarda Raspadori, per esempio: oggi viene visto come un eterno incompiuto. Eppure ha avuto delle possibilità, anche importanti. Il problema è che non si dà abbastanza fiducia. Un giovane di talento spesso è costretto ad andare via. Pensa al figlio di Inacio Pia, un fenomeno: è andato a fare il Mondiale per club, ma lui già giocava sotto età di 2-3 anni, ora è in prima squadra al Borussia Dortmund e gioca questa competizione internazionale. Il punto è che i giovani ci sono, eccome! Guarda l’Atalanta, l’Empoli, ci sono società che li lanciano. Purtroppo, soprattutto al Sud – penso a Napoli – è dura emergere. Il livello si è alzato tanto. Per arrivare dalla Primavera alla prima squadra del Napoli oggi devi avere qualità importanti, altrimenti non ce la fai. Vedi Gaetano: fatica ad esplodere. Forse in Serie A può fare bene, ma bisogna dargli più fiducia. Ripeto, serve qualità, ma anche coraggio da parte delle società.”

Il Napoli sembra aver puntato su un difensore giovanissimo, Luca Marianucci, proveniente dall’Empoli. Crede che questo ragazzo possa, con il tempo, mettere in difficoltà Conte nelle scelte e giocarsi un posto da titolare?

“Ma perché no? Io l’ho visto contro di noi, in casa. Fisicamente ci sta, ha carattere e qualità. È un 2004: ovviamente giocare a Empoli è un conto, giocare a Napoli è un altro. Là magari giochi con 8.000 persone, qui con più di 55.000 spettatori, e se sbagli un passaggio magari parte il mugugno. Però davanti a lui avrà giocatori importanti da cui imparare. Le partite sono tante, le competizioni diverse, quindi lo spazio lo troverà. La coppia titolare non si tocca – per ora – ma lui può farsi vedere. Conte è un allenatore importante, da cui imparare tanto, e sono convinto che troverà il suo spazio.” Qualche settimana fa, a domanda precisa, lei disse che tra Scalvini (Atalanta) e Beukema (Bologna), vedeva meglio il secondo per il Napoli. Ora le ultime notizie di mercato vanno proprio in quella direzione. Beukema ha le caratteristiche per insidiare subito la coppia titolare del Napoli, formata da Buongiorno e Rrahmani? “Credo proprio di sì. Infatti l’avevo detto: per caratteristiche, Beukema ricorda più il mio modo di giocare. Diciamo così, senza falsa modestia. Ti racconto: con il calcio di oggi, forse io avrei fatto più carriera. Avevo struttura fisica, ero bravo nell’impostazione, oggi avrei avuto più chance. Beukema è un potenziale titolare, a differenza di Marianucci che è più un investimento per il futuro. Ma sì, dovranno sudare Rrahmani e Buongiorno.” Ci sono tanti giocatori della Premier trattati dal Napoli e dalla Serie A in generale. Si parla addirittura di nomi come De Bruyne e Sancho. Pensa che l’effetto Conte-Napoli possa davvero attrarre questi profili? “Il Napoli negli ultimi anni ha aumentato tantissimo il suo appeal. È diventata una società solida, affidabile, credibile. C’è un progetto tecnico chiaro, che magari l’anno scorso si era un po’ perso. L’arrivo di Mazzarri prima e ora di Conte ha riaperto le porte. De Bruyne è un fenomeno, non si discute. Dovrà confrontarsi con un campionato completamente diverso, molto più tattico e meno fisico rispetto alla Premier. Ma proprio per questo può diventare una sfida affascinante per lui. E poi non scordiamoci che il Napoli ha vinto due scudetti in tre anni, ha fatto bene in Champions, è una piazza cresciuta tanto. La città è migliorata, la società pure. E avere Conte come allenatore… beh, è una garanzia.”