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LECCE - Corvino: "Spalletti non è stato quello che tutti conosciamo, Antonio Conte ci mostrò qualcosa di diverso con calciatori più scarsi"
02.07.2024 13:55 di Napoli Magazine

Pantaleo Corvino, direttore sportivo del Lecce, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport sull'eliminazione dell'Italia dagli Europei:

"Il mio è un grido di dolore. In tutte le trasmissioni mettono in evidenza il risultato della nostra Primavera, gli undici stranieri, come se fossimo il male assoluto, l’origine del fallimento della Nazionale. Ma stiamo scherzando? Io l’untore? Questa demonizzazione del Lecce è un insulto all’intelligenza. Io non sono l’untore e il nostro è un modello che andrebbe seguito".

Spiegarlo alla gente non è semplice, soprattutto oggi.

"Lui ha parlato di mancanza di intensità. Ma l’intensità alla squadra chi la deve dare? Sei anni fa Conte, che aveva anche gente che giocava al contrario, ci mostrò qualcosa di diverso. A differenza di altri, io non voglio colpevolizzare nessuno, non mi interessa e non porta a nulla di buono. Nel calcio, come nella vita, si sbaglia e chi sbaglia non deve scaricare sugli altri, ma assumersi la paternità dell’errore. E eventualmente, se lo ritiene opportuno, chiedere scusa". 

E' evidente che ti riferisci a Spalletti.

"Che in Germania non ha fatto lo Spalletti per come lo conosciamo e stimiamo. Può succedere, ci mancherebbe. Ha avuto solo nove mesi per entrare in un ruolo nuovo, quello di manager. Non possiamo sapere cosa abbia trovato. Il punto è un altro, troppe le cose che si dimenticano...". 

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LECCE - Corvino: "Spalletti non è stato quello che tutti conosciamo, Antonio Conte ci mostrò qualcosa di diverso con calciatori più scarsi"

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02/07/2024 - 13:55

Pantaleo Corvino, direttore sportivo del Lecce, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport sull'eliminazione dell'Italia dagli Europei:

"Il mio è un grido di dolore. In tutte le trasmissioni mettono in evidenza il risultato della nostra Primavera, gli undici stranieri, come se fossimo il male assoluto, l’origine del fallimento della Nazionale. Ma stiamo scherzando? Io l’untore? Questa demonizzazione del Lecce è un insulto all’intelligenza. Io non sono l’untore e il nostro è un modello che andrebbe seguito".

Spiegarlo alla gente non è semplice, soprattutto oggi.

"Lui ha parlato di mancanza di intensità. Ma l’intensità alla squadra chi la deve dare? Sei anni fa Conte, che aveva anche gente che giocava al contrario, ci mostrò qualcosa di diverso. A differenza di altri, io non voglio colpevolizzare nessuno, non mi interessa e non porta a nulla di buono. Nel calcio, come nella vita, si sbaglia e chi sbaglia non deve scaricare sugli altri, ma assumersi la paternità dell’errore. E eventualmente, se lo ritiene opportuno, chiedere scusa". 

E' evidente che ti riferisci a Spalletti.

"Che in Germania non ha fatto lo Spalletti per come lo conosciamo e stimiamo. Può succedere, ci mancherebbe. Ha avuto solo nove mesi per entrare in un ruolo nuovo, quello di manager. Non possiamo sapere cosa abbia trovato. Il punto è un altro, troppe le cose che si dimenticano...".