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MEDIASET - Cambi di sistema, pressing e fluidità: il Napoli di Antonio Conte inizia a fare paura
30.09.2024 08:33 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

Chi può sentirsi tranquilla, tra le altre big della Serie A, sapendo che il Napoli di Conte, senza gli impegni europei infrasettimanali, guida da solo la classifica? Non si può certo dire, dopo sei giornate, che la capolista se ne vada, come da noto coro da stadio. Si può però valutare un cammino che parla di una sconfitta, alla prima giornata, di un pari prestigioso, a Torino con la Juventus e di quattro vittorie

Non stupisce la posizione in classifica, vista anche la rosa di livello a disposizione di Conte e i tanti ricambi di valore, ma si può restare sorpresi dal modo in cui il Napoli si schiera in campo. L'allenatore leccese è sempre stato considerato, a torto o a ragione, un integralista di un preciso sistema di gioco: il 4-2-4 a inizio carriera o il 3-5-2 (o 3-4-2-1 nella doppia esperienza inglese). Rimasto fermo dopo l'addio al Tottenham, Conte e il suo staff hanno studiato tanto calcio, valutando le tendenze degli ultimi anni. 

Ecco che il sistema di gioco non è più fisso. Il Napoli ha iniziato in un modo la stagione, salvo poi passare al 4-3-3 (con la Juve e il Monza) o il 4-2-3-1 in Coppa Italia con il Palermo. I principi di gioco restano quelli, soprattutto l'aggressività in fase di non possesso. Contro la squadra di Nesta ha impressionato il pressing sulla costruzione bassa dei brianzoli. Cinque o sei giocatori pronti a braccare gli avversari in un modo così aggressivo da portare, per esempio, alla rete del 2-0. Quello che più stupisce, però, conoscendo le giocate codificate di Conte, è il modo di attaccare. La fluidità è diventata un'arma fondamentale. Il movimento di McTominay, punta aggiunta o mezzala, è uno dei tanti modi in cui possono cambiare le posizioni in campo.

Contro il Monza si è cercato di sovraccaricare la corsia di destra, con Lukaku chiamato a spostarsi spesso da quella parte a creare un quadrilatero con Politano, Di Lorenzo e Anguissa (da queste combinazioni è nato il gol del vantaggio). Kvara può spostarsi verso il centro per liberare la fascia sinistra agli inserimenti di Olivera ma è libero di andarsi a prendere la posizione al centro o dall'altra parte, in una sequenza di movimenti che stordiscono gli avversari. Anche se la vera forza del Napoli è la fase difensiva. Nel posticipo domenicale, nell’ultimo quarto d'ora, si è visto anche un 5-4-1 finale, a dimostrazione dell’eclettismo che sostituisce l'integralismo. Dopo la sconfitta con il Verona alla prima giornata, gli azzurri hanno subito, tra campionato e Coppa Italia, solo 1 gol. Un motivo in più per pensare che togliere Conte dalla vetta della classifica sarà davvero complicato. 

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MEDIASET - Cambi di sistema, pressing e fluidità: il Napoli di Antonio Conte inizia a fare paura

di Napoli Magazine

30/09/2024 - 08:33

Chi può sentirsi tranquilla, tra le altre big della Serie A, sapendo che il Napoli di Conte, senza gli impegni europei infrasettimanali, guida da solo la classifica? Non si può certo dire, dopo sei giornate, che la capolista se ne vada, come da noto coro da stadio. Si può però valutare un cammino che parla di una sconfitta, alla prima giornata, di un pari prestigioso, a Torino con la Juventus e di quattro vittorie

Non stupisce la posizione in classifica, vista anche la rosa di livello a disposizione di Conte e i tanti ricambi di valore, ma si può restare sorpresi dal modo in cui il Napoli si schiera in campo. L'allenatore leccese è sempre stato considerato, a torto o a ragione, un integralista di un preciso sistema di gioco: il 4-2-4 a inizio carriera o il 3-5-2 (o 3-4-2-1 nella doppia esperienza inglese). Rimasto fermo dopo l'addio al Tottenham, Conte e il suo staff hanno studiato tanto calcio, valutando le tendenze degli ultimi anni. 

Ecco che il sistema di gioco non è più fisso. Il Napoli ha iniziato in un modo la stagione, salvo poi passare al 4-3-3 (con la Juve e il Monza) o il 4-2-3-1 in Coppa Italia con il Palermo. I principi di gioco restano quelli, soprattutto l'aggressività in fase di non possesso. Contro la squadra di Nesta ha impressionato il pressing sulla costruzione bassa dei brianzoli. Cinque o sei giocatori pronti a braccare gli avversari in un modo così aggressivo da portare, per esempio, alla rete del 2-0. Quello che più stupisce, però, conoscendo le giocate codificate di Conte, è il modo di attaccare. La fluidità è diventata un'arma fondamentale. Il movimento di McTominay, punta aggiunta o mezzala, è uno dei tanti modi in cui possono cambiare le posizioni in campo.

Contro il Monza si è cercato di sovraccaricare la corsia di destra, con Lukaku chiamato a spostarsi spesso da quella parte a creare un quadrilatero con Politano, Di Lorenzo e Anguissa (da queste combinazioni è nato il gol del vantaggio). Kvara può spostarsi verso il centro per liberare la fascia sinistra agli inserimenti di Olivera ma è libero di andarsi a prendere la posizione al centro o dall'altra parte, in una sequenza di movimenti che stordiscono gli avversari. Anche se la vera forza del Napoli è la fase difensiva. Nel posticipo domenicale, nell’ultimo quarto d'ora, si è visto anche un 5-4-1 finale, a dimostrazione dell’eclettismo che sostituisce l'integralismo. Dopo la sconfitta con il Verona alla prima giornata, gli azzurri hanno subito, tra campionato e Coppa Italia, solo 1 gol. Un motivo in più per pensare che togliere Conte dalla vetta della classifica sarà davvero complicato. 

Fonte: Sport Mediaset