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MEDIASET - Juventus, Sarri al capolinea, da Zidane a Conte, via al casting per la panchina
08.08.2020 11:12 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

L'avventura di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus è al capolinea. L'eliminazione in Champions negli ottavi con il Lione, unita allo scarso feeling con la squadra e ad alcuni atteggiamenti mai digeriti dalla proprietà rende di fatto impossibile la riconferma del tecnico che, in una stagione per forza di cose trascinatasi fino ad agosto, ha dalla sua solo la mancanza di tempo per programmare il 2020-21. Andrea Agnelli ha detto di volersi prendere un po' di tempo per decidere il da farsi, ma in realtà cercherà da subito un sostituto dell'attuale allenatore sfogliando una rosa nemmeno troppo ristretta di nomi. Entro i primissimi giorni di settimana prossima dovrebbero arrivare novità sostanziali e già oggi dovrebbe essere in programma un vertice con Nedved e Paratici. La scelta per ovvi motivi sarà presa in tempi ristrettissimi.

 

IL SOGNO
In cima alla lista dei desideri c'è, è noto, Zinedine Zidane, già più volte accostato alla panchina bianconera negli anni scorsi. E' il grande sogno di Andrea Agnelli, ma anche, quasi certamente, l'obiettivo più difficile. I rumors rimbalzati da Torino parlano di un primo sondaggio di qualche giorno fa e di un gentile ma chiaro "no, grazie" del francese. Zizou è molto legato al Real e a Madrid e difficilmente lascerà la Spagna. Dopo il primo rifiuto, però, è arrivata l'eliminazione in Champions contro il City. Potrebbe aver cambiato qualcosa e un altro tentativo sarà sicuramente fatto nelle prossime ore.

 

IL LUNGO INSEGUIMENTO
In seconda fascia, per così dire, c'è un altro uomo del presidente. Simone Inzaghi piaceva ad Agnelli un anno fa e continua a piacere. Prima dell'arrivo di Sarri e della scelta "giochista" poi rivelatasi fallimentare, il numero uno della Juve aveva a lungo pensato al tecnico della Lazio. Resta un'opzione valida, anzi forse la più calda, anche se Simone ha un contratto con i biancocelesti e liberarsi dalla morsa di Lotito senza conseguenze non è mai semplice. In questo caso, più ancora che per Zidane, il tempo farà la differenza: se la Juve non può aspettare troppo, anche la Lazio non può permettersi di rimanere senza allenatore a un mese appena dall'inizio del prossimo campionato.

 

I CAVALLI DI RITORNO
I cavalli di ritorno sono due ed entrambi hanno, oggi, pochissime possibilità di rientrare alla "base". Max Allegri sarebbe in linea teorica il più facile da raggiungere, ma l'ex bianconero aveva già chiarito un anno fa la sua posizione e chiesto un mercato particolarmente oneroso. La rosa, a suo dire, è troppo vecchia e vanno inseriti assolutamente giovani di valore. Vuol dire dare un colpo di spugna netto a un passato che a Torino fanno fatica, anche per ovvia riconoscenza, a dimenticare. I vari Bonucci, Chiellini e Buffon, per parlare dei tre grandi senatori, sono legati a doppio filo alla dirigenza e, per ora, considerati intoccabili. Diverso il discorso relativo ad Antonio Conte che, nonostante le smentite secche dei giorni scorsi, probabilmente alla Juve tornerebbe volentieri. Su di lui ci sarebbe il veto di Andrea Agnelli, che non ha mai digerito l'addio turbolento - e fuori tempo massimo - di qualche anno fa. 

 

LE SUGGESTIONI
Le alternative a questi nomi sono tre e, per diversi motivi, attraenti. Da qualche tempo nella testa di Agnelli c'è l'idea di scommettere su Andrea Pirlo cui, non a caso, è stata affidata l'Under 23 bianconera. Il progetto era a lungo termine e all'ex regista erano stati prospettati un paio d'anni di gavetta prima del grande salto. In realtà, se la linea dovesse essere quella del rinnovamento totale, il presidente potrebbe anche essere stuzzicato dalla possibilità di farsi subito in casa l'allenatore del futuro. Difficile, onestamente. Ma impossibile no. Come non si può escludere un contatto, a breve, con Luciano Spalletti, altro allenatore che ad Agnelli è sempre piaciuto. Per lui la strada sarebbe tutta in discesa: libero di firmare, ricaricato mentalmente da un anno ai box e con una grande voglia di riscatto. Controindicazioni: la piazza potrebbe non gradire, ma come fatto in passato (vedi Allegri), l'umore del popolo juventino sfiora appena una dirigenza - ha ragione Sarri - molto sicura e competente. Infine c'è l'opzione Pochettino, anche lui libero, anche lui gradito ai vertici bianconeri, anche lui già in passato accostato alla Signora. A suo sfavore la mancanza di conoscenza del nostro campionato e il poco tempo a disposizione per adattarsi al nostro modo di vivere il pallone. 

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MEDIASET - Juventus, Sarri al capolinea, da Zidane a Conte, via al casting per la panchina

di Napoli Magazine

08/08/2024 - 11:12

L'avventura di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus è al capolinea. L'eliminazione in Champions negli ottavi con il Lione, unita allo scarso feeling con la squadra e ad alcuni atteggiamenti mai digeriti dalla proprietà rende di fatto impossibile la riconferma del tecnico che, in una stagione per forza di cose trascinatasi fino ad agosto, ha dalla sua solo la mancanza di tempo per programmare il 2020-21. Andrea Agnelli ha detto di volersi prendere un po' di tempo per decidere il da farsi, ma in realtà cercherà da subito un sostituto dell'attuale allenatore sfogliando una rosa nemmeno troppo ristretta di nomi. Entro i primissimi giorni di settimana prossima dovrebbero arrivare novità sostanziali e già oggi dovrebbe essere in programma un vertice con Nedved e Paratici. La scelta per ovvi motivi sarà presa in tempi ristrettissimi.

 

IL SOGNO
In cima alla lista dei desideri c'è, è noto, Zinedine Zidane, già più volte accostato alla panchina bianconera negli anni scorsi. E' il grande sogno di Andrea Agnelli, ma anche, quasi certamente, l'obiettivo più difficile. I rumors rimbalzati da Torino parlano di un primo sondaggio di qualche giorno fa e di un gentile ma chiaro "no, grazie" del francese. Zizou è molto legato al Real e a Madrid e difficilmente lascerà la Spagna. Dopo il primo rifiuto, però, è arrivata l'eliminazione in Champions contro il City. Potrebbe aver cambiato qualcosa e un altro tentativo sarà sicuramente fatto nelle prossime ore.

 

IL LUNGO INSEGUIMENTO
In seconda fascia, per così dire, c'è un altro uomo del presidente. Simone Inzaghi piaceva ad Agnelli un anno fa e continua a piacere. Prima dell'arrivo di Sarri e della scelta "giochista" poi rivelatasi fallimentare, il numero uno della Juve aveva a lungo pensato al tecnico della Lazio. Resta un'opzione valida, anzi forse la più calda, anche se Simone ha un contratto con i biancocelesti e liberarsi dalla morsa di Lotito senza conseguenze non è mai semplice. In questo caso, più ancora che per Zidane, il tempo farà la differenza: se la Juve non può aspettare troppo, anche la Lazio non può permettersi di rimanere senza allenatore a un mese appena dall'inizio del prossimo campionato.

 

I CAVALLI DI RITORNO
I cavalli di ritorno sono due ed entrambi hanno, oggi, pochissime possibilità di rientrare alla "base". Max Allegri sarebbe in linea teorica il più facile da raggiungere, ma l'ex bianconero aveva già chiarito un anno fa la sua posizione e chiesto un mercato particolarmente oneroso. La rosa, a suo dire, è troppo vecchia e vanno inseriti assolutamente giovani di valore. Vuol dire dare un colpo di spugna netto a un passato che a Torino fanno fatica, anche per ovvia riconoscenza, a dimenticare. I vari Bonucci, Chiellini e Buffon, per parlare dei tre grandi senatori, sono legati a doppio filo alla dirigenza e, per ora, considerati intoccabili. Diverso il discorso relativo ad Antonio Conte che, nonostante le smentite secche dei giorni scorsi, probabilmente alla Juve tornerebbe volentieri. Su di lui ci sarebbe il veto di Andrea Agnelli, che non ha mai digerito l'addio turbolento - e fuori tempo massimo - di qualche anno fa. 

 

LE SUGGESTIONI
Le alternative a questi nomi sono tre e, per diversi motivi, attraenti. Da qualche tempo nella testa di Agnelli c'è l'idea di scommettere su Andrea Pirlo cui, non a caso, è stata affidata l'Under 23 bianconera. Il progetto era a lungo termine e all'ex regista erano stati prospettati un paio d'anni di gavetta prima del grande salto. In realtà, se la linea dovesse essere quella del rinnovamento totale, il presidente potrebbe anche essere stuzzicato dalla possibilità di farsi subito in casa l'allenatore del futuro. Difficile, onestamente. Ma impossibile no. Come non si può escludere un contatto, a breve, con Luciano Spalletti, altro allenatore che ad Agnelli è sempre piaciuto. Per lui la strada sarebbe tutta in discesa: libero di firmare, ricaricato mentalmente da un anno ai box e con una grande voglia di riscatto. Controindicazioni: la piazza potrebbe non gradire, ma come fatto in passato (vedi Allegri), l'umore del popolo juventino sfiora appena una dirigenza - ha ragione Sarri - molto sicura e competente. Infine c'è l'opzione Pochettino, anche lui libero, anche lui gradito ai vertici bianconeri, anche lui già in passato accostato alla Signora. A suo sfavore la mancanza di conoscenza del nostro campionato e il poco tempo a disposizione per adattarsi al nostro modo di vivere il pallone. 

Fonte: Sport Mediaset